Il lavoro di operaio alimentare si declina nell'ambito dell'industria alimentare, il settore della produzione applicato alla lavorazione e alla trasformazione dei prodotti destinati al consumo alimentare. Quasi tutti gli alimenti e le bevande che arrivano sulle nostre tavole sono passati attraverso procedimenti di questo genere, fosse soltanto per il loro confezionamento.
Un operaio alimentare è la figura della catena produttiva che si dedica alla lavorazione di merci e prodotti destinati al consumo. In particolare, fra le sue responsabilità rientrano la corretta conservazione, il confezionamento e il trasporto di prodotti agroalimentari. Per portare a termine le sue mansioni, l'operaio alimentare può servirsi di numerose attrezzature differenti, come etichettatrici o imbottigliatrici. In base allo specifico settore nel quale opera, ha anche il compito di supervisionare il funzionamento degli apparecchi, per esempio verificando che non siano presenti errori nella fase di inscatolamento degli articoli destinati alla vendita.
L'operaio alimentare è il lavoratore subordinato che è addetto alle diverse lavorazioni dei prodotti agro-alimentari. I trattamenti riservati alle materie prime del settore alimentare sono moltissimi. Questa figura professionale si occupa di predisporre la conservazione, il confezionamento e il trasporto di prodotti alimentari utilizzando diversi tipi di macchinari, dalle imbottigliatrici alle etichettatrici. Può lavorare in qualunque tipo di azienda alimentare, artigianale o industriale.
Si tratta di una posizione professionale di lavoro dipendente che richiede soprattutto attività manuale. Poiché i procedimenti di lavorazione sono quasi del tutto automatizzati, la sua attività consiste nell'occuparsi delle macchine della linea produttiva. Per avere un'idea chiara delle mansioni richieste ad un operaio alimentare, ecco quali sono le azioni principali che il lavoratore deve essere in grado di compiere. Per ogni tipologia di attività possono essere richieste diverse capacità:
• conosce il funzionamento dei macchinari più comunemente utilizzati per le lavorazioni di alimenti e bevande.
• è in grado di mettere in funzione i dispositivi meccanici automatizzati che provvedono al confezionamento dei prodotti.
• possiede la manualità, la velocità di esecuzione e la precisione necessarie per lavorare lungo il nastro su cui scorrono i prodotti da trattare.
• nel caso di occupazione in particolari settori dell'industria alimentare, possiede anche l'attenzione ai dettagli e il colpo d'occhio per scegliere alcuni tra i prodotti che, sul nastro trasportatore, gli scorrono davanti. Un esempio tipico è l'operaio addetto all'inscatolamento delle merci, come nel caso dei cioccolatini. È un'apparecchiatura meccanica a compiere la scelta tra quelli di dimensioni e forme diverse, ma è l'addetto umano che corregge eventuali errori di valutazione della macchina.
Hai la manualità, la velocità e l'attenzione ai dettagli utili per lavorare come operaio alimentare? Se la risposta è sì, allora continua a leggere per scoprire quali sono le abilità e le qualifiche di cui hai bisogno per avere successo nel ruolo di operaio alimentare.
Un operaio alimentare ha il ruolo di preparare le materie prime e caricarle nei macchinari preposti alla lavorazione in corso. Aziona la strumentazione e monitora il processo di produzione. In caso di guasti o malfunzionamenti, riporta quanto sta accadendo al responsabile di reparto. Si occupa del confezionamento finale e del successivo stoccaggio delle merci. Se presta servizio in un esercizio commerciale, la sua attività può anche comprendere compiti legati alla movimentazione dei prodotti alimentari dal magazzino al punto vendita.
Lo stipendio medio in Italia che può percepire un operaio alimentare è di circa € 19.000 lordi annui per le figure professionali entry-level. I lavoratori con un'esperienza media arrivano a cifre intorno a € 24.000 lordi annui, mentre i più esperti possono ottenere un salario base intorno a € 44.000 lordi. L'attività professionale di un operaio alimentare può essere svolta all’interno di aziende alimentari di qualsiasi dimensione, sia presso industrie multinazionali che nella grande distribuzione o in piccole realtà artigianali.
La retribuzione è determinata dal livello di inquadramento e prevede l'esistenza di un Fondo Pensione Complementare e di polizze assicurative contro gli infortuni. Nel pacchetto retributivo è anche prevista la fornitura di indumenti e DPI (dispositivi di protezione individuale) come camici, mascherine e calzature adeguate.
Il fattore che più degli altri influenza lo stipendio di un operaio alimentare è costituito dal livello di inquadramento. Quest'ultimo è definito dalla specializzazione e dalle qualifiche che consentono di affrontare alcuni lavori particolarmente difficili o impegnativi dal punto di vista fisico. Inoltre, le piccole realtà artigianali hanno, generalmente, minori possibilità economiche rispetto alle grandi aziende multinazionali.
Esse, pertanto, manterranno il livello retributivo previsto dal contratto nazionale, ma non potranno offrire gli ulteriori bonus che le grandi imprese prevedono a livello di contrattazione aziendale. Tuttavia, prestare servizio in piccole aziende, magari a conduzione familiare o quasi, permette di ampliare le proprie competenze e di imparare tutti gli accorgimenti necessari in questo mestiere.
La distinzione tra i lavoratori di questo settore professionale si basa sulla complessità della lavorazione che sono chiamati a eseguire:
All'interno di un'azienda che opera nel settore alimentare queste figure professionali possono essere distinte oppure riunite in un solo addetto.
Il ruolo dell'operaio alimentare si distingue da quello dei lavoratori manuali di altri settori produttivi. Ecco quali sono i principali compiti e responsabilità che si può aspettare chi sceglie di intraprendere questo tipo di carriera lavorativa.
Tra i compiti principali di un operaio alimentare possiamo trovare:
L'attività di un operaio alimentare si svolge quasi sempre in ambienti chiusi. Solitamente infatti svolge il proprio lavoro all’interno di una fabbrica, in un laboratorio, in una cucina, oppure in un esercizio commerciale. Può anche trattarsi di un ambiente di lavoro molto movimentato e talvolta rumoroso, nel quale è necessario prestare attenzione e rimanere concentrati per non commettere errori. È fondamentale che questo professionista mantenga la propria postazione di lavoro pulita e ordinata in modo costante e scrupoloso. In alcuni casi può lavorare in ambienti con basse o alte temperature, a seconda del tipo di lavorazione di cui si occupa.
A seconda del datore di lavoro e del settore in cui lavora, tra i colleghi dell’operaio alimentare potrebbero esserci supervisori, capi reparto e addetti alla produzione. L’operaio alimentare potrebbe anche lavorare a stretto contatto con responsabili di sicurezza alimentare e addetti al controllo qualità, così come con altri specialisti che potrebbero includere, ma non solo, fornitori, addetti alle vendite e impiegati.
In base al contratto nazionale, l'orario di lavoro di un operaio alimentare è di 40 ore settimanali. Tuttavia la sua giornata lavorativa può variare a seconda del tipo di azienda per cui lavora. Se si tratta di un esercizio commerciale, o di un’azienda a conduzione familiare, potrebbe essere impiegato per una giornata lavorativa standard diurna. In questo caso però gli sarà richiesta una certa disponibilità ad effettuare eventuali ore di straordinario, nel caso di una forte richiesta di merce, oppure nel caso di periodi di lavoro particolarmente intensi e collegati con un determinato momento dell’anno in cui la domanda di specifici prodotti aumenta.
Se invece questa figura è impiegata in una grossa azienda di produzione di massa generalmente lavora su più turni. La turnazione può svolgersi anche nei giorni festivi o in orario notturno, soprattutto in caso di produzione no-stop. In queste occasioni, il contratto prevede una retribuzione maggiorata, così come per le ore di lavoro straordinario a cui l’operaio potrebbe in alcuni momenti andare incontro.
L'attività professionale di un operaio alimentare presenta alcune interessanti opportunità di carriera. Lavorando all'interno di una grande azienda, questo professionista può aspirare ad assumere un ruolo dirigenziale, diventando capo reparto o responsabile della qualità. Nel primo caso la sua posizione comporterà la gestione di tutto il team di operai addetti ad una determinata area di lavorazione, oltre alla responsabilità sul corretto sviluppo dei processi produttivi. Nel secondo caso invece questa figura si occuperà di verificare che i livelli qualitativi standard vengano sempre mantenuti o migliorati.
Le prospettive di sviluppo professionale e di carriera aumentano quando l'operaio alimentare si specializza in un ramo definito di attività, diventando un vero e proprio esperto in materia per tutto ciò che riguarda un determinato prodotto o una specifica lavorazione. Esistono interessanti e stimolanti possibilità, sia in campi moderni e innovativi come la lavorazione di alimenti biologici, sia in ambiti più tradizionali ma su filiere d’eccellenza, è il caso per esempio di prodotti marchiati dop, presidio slow food e così via.
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I percorsi da seguire per trovare un'occupazione nel ruolo di operaio alimentare non prevedono titoli di studio particolari. È sufficiente aver conseguito il diploma di licenza media. Le normative e i diversi regolamenti regionali richiedono, per gli operatori del settore alimentare, la frequenza di corsi di formazione. Tali corsi riguardano in particolare l'igiene durante la fase di manipolazione degli alimenti, ma esiste anche una formazione specifica sulla sicurezza dei lavoratori stessi.
Molto spesso questi corsi vengono organizzati dall’azienda stessa e formulati sulla base delle necessità di produzione e del tipo di alimenti trattati. Tuttavia è sempre possibile approfondire autonomamente le proprie conoscenze, soprattutto se si aspira a ricoprire delle posizione più rilevanti.
Le conoscenze che possono tornare utili in questo campo riguardano le caratteristiche degli alimenti, la loro reazione a determinati trattamenti, le lavorazioni che si possono operare su ciascun tipo di prodotto, i rischi batteriologici e fisici che queste lavorazioni comportano, il funzionamento di determinati macchinari. Sicuramente qualunque tipo di formazione teorica va sempre corroborata con una buona dose di esperienza sul campo.
Tra le competenze richieste a questo professionista possiamo trovare:
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Per informazioni riguardanti le qualifiche e il tipo di istruzione necessaria per il ruolo, consulta la sezione "istruzione e qualifiche" del profilo professionale di operaio alimentare.
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Ecco le domande più frequenti riguardo il lavoro di operaio alimentare:
Questa figura professionale porta a termine i propri compiti all’interno di aziende industriali o artigianali che trattano merci destinate all’uso alimentare. I settori in cui è prevista questa mansione sono definiti dal contratto nazionale. I prodotti interessati sono: carni e salumi, zucchero, oli e grassi, acque, vini, alcolici e analcolici, farine e dolci, conserve e alimenti zootecnici. Inoltre, può trovare occupazione in esercizi commerciali di qualsiasi dimensione.
L’operaio alimentare svolge un’attività manuale che richiede una notevole resistenza fisica. Restare in piedi molte ore davanti al nastro delle linee di produzione automatizzate o sollevare gli alimenti da trattare per disporli sui macchinari o per effettuare il loro confezionamento richiede una discreta forza fisica.
L’orario di lavoro prevede le classiche 40 ore settimanali. Esse possono essere distribuite in turni che coprono anche giorni festivi e orari notturni, a seconda dell’azienda o dell’esercizio commerciale.
I lavoratori inquadrati nel livello 6 sono gli addetti ai processi produttivi che non richiedono particolari competenze. Il livello 5 comprende gli addetti in possesso di un grado superiore di specializzazione, come la capacità di utilizzare macchinari complessi.
Per trovare un’occupazione nel settore alimentare nel ruolo di operaio non servono requisiti specifici. Tuttavia, la frequenza di corsi professionali di formazione o di specializzazione in particolari settori della filiera di produzione è sempre consigliabile.