lavorare in Italia come cittadino comunitario o extracomunitario.
Se sei una cittadina straniera o un cittadino straniero che vorrebbe vivere o già vive in Italia e stai cercando lavoro, è importante conoscere alcune informazioni fondamentali.
Sia che tu sia un rifugiato, un richiedente asilo politico, una persona con protezione internazionale o, semplicemente, uno straniero non residente in Italia, occorre partire da una distinzione: provieni da uno dei 28 paesi dell’Unione Europea o sei un cittadino extracomunitario?
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cittadino europeo.
Se il tuo paese di origine fa parte dell’Unione Europea, lavorare in Italia per te sarà molto semplice. Potrai, infatti, soggiornare e svolgere qualsiasi genere di attività lavorativa, sia subordinata che autonoma, al pari di un cittadino italiano.
Per lavorare in Italia, devi aver compiuto 16 anni e devi aver frequentato almeno 10 anni di scuola. Inoltre, devi essere in possesso di questi documenti:
- documento d’identità valido o passaporto
- codice fiscale italiano, che puoi richiedere all’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate
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cittadino extracomunitario.
Se sei un lavoratore extracomunitario residente in Italia, puoi trovare lavoro in Italia solo se possiedi un valido permesso di soggiorno che abiliti al lavoro. Ciò vale per tutti i cittadini stranieri non provenienti da un paese dell’UE, siano essi rifugiati, richiedenti asilo o sotto protezione internazionale.
cosa serve per lavorare in Italia?
Il lavoro per stranieri in Italia è regolato dal Testo Unico sull’immigrazione, che sancisce i requisiti necessari per un cittadino extracomunitario per entrare e lavorare in Italia.
Per lavorare in Italia sono necessari:
- permesso di soggiorno in corso di validità e, se quest’ultimo è scaduto, la richiesta di rinnovo fatta entro 60 giorni dalla scadenza stessa
- carta d’identità o passaporto in corso di validità
- codice fiscale
In casi particolari e a determinate condizioni previste dalla normativa vigente, è possibile svolgere temporaneamente l’attività lavorativa anche con documenti alternativi rispetto al permesso di soggiorno.
che differenza c'è tra visto di lavoro e permesso di soggiorno?
Il visto è un documento necessario per l’ingresso in Italia, dunque ti permette di entrare nel Paese in modo regolare.
Il permesso di soggiorno, da richiedere una volta entrati sul territorio italiano, è il documento necessario per soggiornare legalmente in Italia.
richiedi informazionicome richiedere il permesso di soggiorno di lavoro.
Il permesso di soggiorno di lavoro è un documento essenziale se vuoi lavorare in Italia, che va richiesto entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso nel territorio italiano.
Esistono diversi permessi di soggiorno per motivi di lavoro che puoi richiedere in base alle tue esigenze:
- per lavoro subordinato
- per lavoro autonomo
- per lavoro stagionale
- per lavoro stagionale pluriennale
- per attesa occupazione
La domanda per il permesso di soggiorno va presentata alla Questura della Provincia in cui intendi soggiornare. Per poter presentare la domanda, dovrai essere in possesso di un passaporto in corso di validità e una certificazione attestante l’attuale dimora.
Inoltre, in base al tipo di permesso che stai richiedendo, potrebbero essere necessari ulteriori documenti, ad esempio una copia del contratto di soggiorno stipulato presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione.
quanto dura il permesso di soggiorno di lavoro in Italia?
La durata del permesso di soggiorno lavorativo in Italia non può eccedere:
- 9 mesi per il lavoro stagionale
- 1 anno per il lavoro subordinato a termine o per la frequenta di un corso di formazione professionale certificato
- 2 anni per il lavoro subordinato a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimenti familiari
In ogni caso, è possibile rinnovare il permesso di soggiorno tramite richiesta alla questura competente per provincia di residenza fino a 60 giorni dopo la scadenza.
richiedi informazioniscopri le offerte di lavoro dedicate a te.
ricongiungimento familiare: chi ne ha diritto.
L’Italia riconosce e tutela l’unità familiare come diritto fondamentale, anche per i lavoratori stranieri che desiderano riunirsi ai propri familiari. Per questo, è possibile richiedere il ricongiungimento familiare.
L’ingresso per ricongiungimento familiare consente ai familiari di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia di entrare nel paese per un soggiorno di lunga durata, a tempo determinato o indeterminato.
È possibile richiedere il ricongiungimento per i seguenti familiari:
- il coniuge non legalmente separato e di età non inferiore ai 18 anni;
- i figli minori, anche del coniuge o nati al di fuori del matrimonio, non coniugati a condizione che l’altro genitore, qualora esistente, abbia dato il suo consenso. Il figlio deve essere minore di anni 18 all’atto di presentazione della domanda;
- i figli maggiorenni a carico qualora per ragioni oggettive non possano provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita in ragione del loro stato di salute che comporti invalidità totale;
- i genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel Paese di origine o di provenienza.
come si richiede il ricongiungimento familiare.
Al fine di procedere al ricongiungimento familiare, è necessario che lo straniero regolarmente residente in Italia presenti la richiesta di nulla osta al ricongiungimento presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione. Solo dopo il rilascio del nulla osta, il familiare proveniente dal paese estero potrà procedere alla richiesta del visto di ingresso per motivi di famiglia presso l’Ambasciata italiana del paese di origine.
Il permesso di soggiorno per motivi familiari può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato, autonomo o per studio. In questo modo, anche il familiare ricongiunto ha l’opportunità di lavorare in Italia.
richiedi informazioniFAQ - domande frequenti sul lavoro per stranieri in Italia.
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come registrarsi al sistema sanitario italiano?
Per iscriversi al sistema sanitario nazionale italiano occorre rivolgersi agli Sportelli Unici/CUp del distretto di residenza presentando questi documenti:
- un documento di identità
- il permesso di soggiorno (o documento che comprova che il cittadino è in attesa del suo rilascio o del rinnovo)
- l’autocertificazione di residenza.
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come ottenere codice fiscale?
La richiesta per il codice fiscale viene effettuata dagli sportelli unici per l’immigrazione nel momento in cui il cittadino straniero presenta domanda per il permesso di soggiorno, per lavoro o ricongiungimento familiare. Al momento della convocazione allo sportello lo straniero riceve anche il certificato di attribuzione del codice fiscale.
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come convertire la patente o fare la patente in Italia?
Puoi convertire la tua patente di guida estera presentando domanda alla motorizzazione civile. Dovrai compilare il modulo TT2112 disponibile anche online ed effettuare i versamenti monetari richiesti. Altri documenti necessari sono: due fototessere, la fotocopia della patente accompagnata dalla traduzione certificata per paesi extra UE, un certificato medico con bollo da 16 € rilasciato da un medico abilitato, il documento d’identità in corso di validità e il codice fiscale.
Invece, per fare la patente di guida italiana è necessario presentare domanda all’Ufficio della Motorizzazione Competente (U.M.C.) e sostenere un esame teorico entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda. Una volta superato l’esame di teoria, sarà necessario fare un esame di guida pratico per ottenere il rilascio della patente.
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come aprire un conto corrente in Italia per stranieri?
Per aprire un conto corrente in Italia ti basterà essere in possesso del permesso di soggiorno. Puoi recarti direttamente presso banche, istituti di credito o poste e fare la richiesta di apertura del conto presentando un documento d’identità valido e codice fiscale.
Nel caso tu non abbia ancora una carta d’identità italiana, puoi recarti presso un ufficio di poste italiane e aprire un conto corrente con il loro supporto.
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