Trattenere ogni singolo dipendente in azienda è un obiettivo irrealistico. Un certo livello di turnover è inevitabile: le persone vanno in pensione, si trasferiscono o cambiano posizione lavorativa all'interno della stessa organizzazione. Ci sono anche coloro che scelgono di intraprendere una nuova carriera professionale o di abbandonare un impiego a tempo pieno per concentrarsi su responsabilità familiari o esigenze personali.
Esiste un’altra categoria di lavoratori: coloro che decidono di lasciare l'azienda per ragioni che potrebbero essere evitate. In molti casi, queste persone abbandonano il posto di lavoro perché i loro bisogni non sono stati soddisfatti o perché non si sentono apprezzate e valorizzate.
Considerando anche che sostituire personale qualificato sta diventando sempre più complesso a causa della crescente carenza di competenze e della difficoltà nel reperire nuovi talenti, risulta essenziale mettere in atto strategie mirate per fidelizzare il personale.
Scopriamo come fidelizzare i dipendenti in azienda, quali sono le strategie più efficaci da implementare e perché una cultura aziendale incentrata sulle persone è indispensabile per trattenere le risorse all’interno dell’organizzazione.
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perché la fidelizzazione dei dipendenti è importante.
L’Employer Brand Research di Randstad mostra un quadro preoccupante: più di un italiano su tre ha già cambiato lavoro o è intenzionato a farlo a breve. In particolare, il 12% dei lavoratori ha lasciato il proprio datore di lavoro negli ultimi sei mesi, mentre il 24% sta considerando di farlo nel prossimo futuro.
Tra i principali motivi che spingono i dipendenti a lasciare il posto di lavoro ci sono: retribuzione troppo bassa rispetto al costo della vita (41%), scarso equilibrio tra lavoro e vita privata (36%), assenza di opportunità di crescita professionale (29%), ricezione di un’offerta irrinunciabile (27%) e basso livello di interesse per le mansioni svolte (19%).
Alcuni di questi fattori, come il disinteresse per il ruolo ricoperto, sfuggono all’effettivo controllo dell’azienda. Altri, invece, sono strettamente connessi a situazioni che le aziende potrebbero gestire meglio, implementando politiche HR più efficaci.
In altri termini, sebbene un certo livello di turnover sia fisiologico nella vita dell’impresa, in alcuni casi le dimissioni sono il risultato dell'incapacità dei responsabili HR di riconoscere o risolvere l'insoddisfazione e la scarsa fidelizzazione dei dipendenti.
Attuare strategie di fidelizzazione mirate è importante proprio per questo: ridurre il turnover e trattenere quei talenti che potrebbero essere convinti a restare, cioè che non sono intenzionati a lasciare l’azienda per motivi esterni, ma piuttosto perché insoddisfatti di aspetti su cui l'azienda stessa potrebbe migliorare.
I dipendenti più competenti che si dimettono lasciano alle loro spalle un'enorme eredità. Inoltre, tra assunzioni, formazione e onboarding, i costi per sostituirli sono piuttosto elevati. È quindi preferibile concentrarsi sulle strategie per fidelizzare i dipendenti esistenti, anziché cercarne di nuovi.
La rilevanza del turnover va oltre l'aspetto finanziario. Quando i dipendenti più preziosi lasciano l'azienda, le dinamiche del team subiscono ripercussioni. Le risorse qualificate motivano i loro colleghi; se se ne vanno, la produttività generale rallenta. Questo può essere un grosso problema quando si ha un ampio ciclo di produzione in corso ed è necessario mantenere alta la produttività sul lavoro.
strategie di fidelizzazione.
Prima di identificare le strategie di fidelizzazione più efficaci da mettere in atto, è essenziale raccogliere informazioni dettagliate sulle ragioni che spingono i dipendenti a lasciare l’azienda. Questo consente di comprendere quali siano i fattori di insoddisfazione e di sviluppare un piano strategico che risponda in modo concreto alle esigenze del personale.
Ecco 10 modi per raccogliere informazioni utili alla fidelizzazione dei dipendenti in azienda:
- creare sondaggi anonimi. I dipendenti non si sentono sempre a proprio agio a parlare di problemi relativi al lavoro. Un sondaggio può favorire il dialogo e gli incentivi contribuiscono ad aumentare la partecipazione;
- svolgere colloqui di uscita, valutando la possibilità di collaborare con un consulente indipendente. Spesso, i dipendenti parlano più apertamente con persone che non rappresentano direttamente l'azienda per cui lavorano;
- rivolgersi ai dipendenti più influenti. Alcune persone diventano leader informali nell’ambiente in cui lavorano. Confrontarsi personalmente con loro può essere utile a raccogliere informazioni sul morale dei colleghi;
- effettuare colloqui regolari sul coinvolgimento. Abituali colloqui sul coinvolgimento spingono le persone ad aprirsi di più. Questo tipo di attività dovrebbe diventare una routine HR, così come il mostrare apprezzamenti ai dipendenti quando forniscono informazioni utili;
- individuare eventuali responsabili negligenti. È importante monitorare supervisori e responsabili dell’organizzazione, prendendo sul serio eventuali reclami. Allo stesso tempo, è indispensabile fornire ai responsabili formazione sulla leadership e attribuire loro le dovute responsabilità a qualsiasi livello;
- analizzare gli schemi ripetuti. Il turnover è più comune in uno specifico dipartimento? Determinate tipologie di dipendenti lasciano l'azienda più spesso di altre? Alcuni lavoratori ricoprono ruoli più stressanti di altri? (leggi anche: come gestire lo stress sul lavoro);
- esaminare a fondo la cultura aziendale. Un consulente esterno può fornire una prospettiva oggettiva e contribuire ad analizzare la cultura aziendale. Il personale si sente parte di uno scopo? O ancora, si sente ispirato?;
- valutare il coinvolgimento. Quando si sentono coinvolti e interessati al lavoro che svolgono, i dipendenti tendono a rimanere in azienda. È importante, quindi, stabilire se le risorse più brillanti si sentono realizzate e sono soddisfatte delle attività loro assegnate;
- prestare attenzione ai segnali impliciti. Quando i lavoratori che solitamente ottengono buoni risultati iniziano a regredire o ad avere un rendimento inferiore, è legittimo supporre che non siano soddisfatti. In questi casi, bisogna confrontarsi con loro sulle motivazioni valutando seriamente la loro insoddisfazione;
- valutare i processi. A volte, i dipendenti lasciano il lavoro perché non condividono la procedura aziendale. Bisogna rivalutare periodicamente le politiche e le procedure per assicurarsi che rispecchino le aspettative.
Una volta raccolte queste informazioni e comprese le esigenze del personale, è possibile implementare una strategia di fidelizzazione mirata per rafforzare il senso di appartenenza all’organizzazione e ridurre il turnover dei dipendenti.
1. retribuzione competitiva.
Una delle strategie più efficaci per fidelizzare i dipendenti è offrire una retribuzione adeguata al mercato e in linea con le loro competenze e responsabilità. Una retribuzione competitiva non solo aiuta a prevenire la fuga di talenti, ma attira anche nuovi professionisti qualificati.
Le aziende devono monitorare costantemente i trend salariali del settore e apportare gli adeguamenti necessari per la soddisfazione dei propri dipendenti. Oltre al salario base, si possono includere bonus legati alle performance e premi di produttività, che rappresentano un valore aggiunto e motivano ulteriormente il personale.
2. formazione professionale.
Anche investire nella crescita professionale dei dipendenti è importante. Le persone amano imparare e l'opportunità di acquisire nuove competenze è una delle principali attrattive di qualsiasi lavoro, soprattutto se porta a una promozione.
I dipendenti che ricevono una formazione efficace migliorano gradualmente la propria capacità di affrontare eventuali complessità. Ciò fa sì che si sentano più sicuri e, di conseguenza, più soddisfatti.
Il tipo di formazione da fornire dipende dalle operazioni aziendali svolte quotidianamente. Per garantire la massima efficacia, i corsi di formazione dovrebbero essere pertinenti all'incarico dei dipendenti o al lavoro che vorrebbero svolgere in futuro.
La formazione dovrebbe iniziare poco dopo l'assunzione e continuare per tutto l'incarico del dipendente. Ne esistono 6 tipologie principali:
- orientamento. Durante l'orientamento, si presentano ai lavoratori la cultura aziendale, la mission, i valori e la struttura organizzativa. Ciò consente ai dipendenti di comprendere meglio il panorama aziendale e di assestarsi nel proprio ruolo;
- onboarding. Un programma di onboarding completo rappresenta un investimento diretto per la fidelizzazione. L'onboarding copre gli obiettivi del dipartimento, gli aspetti tecnici del ruolo del neoassunto e molto altro;
- competenze tecniche. In questa fase, i nuovi componenti del team ricevono una formazione sempre più approfondita sull'incarico. Imparano a svolgere le attività assegnate in modo indipendente man mano che ampliano le loro competenze;
- competenze trasversali. I nuovi dipendenti acquisiscono competenze correlate al lavoro in team, come comunicazione, leadership, risoluzione dei conflitti ed etica aziendale. È possibile utilizzare questo tipo di formazione per mantenere il team unito e identificare potenziali responsabili futuri;
- controllo qualità. Formazione essenziale nei settori manifatturiero, logistico e automobilistico. I programmi di controllo qualità garantiscono che i prodotti soddisfino standard specifici;
- sicurezza. La formazione sulla sicurezza è un requisito legale in molti ambienti lavorativi. I dipendenti apprendono le politiche e le procedure di sicurezza, il corretto utilizzo delle attrezzature e le misure di primo soccorso. Possono, inoltre, essere inclusi argomenti di formazione sulla sicurezza specifici del settore, ad esempio sulla presenza di amianto, nell’ambito dell’edilizia e dell’alimentare.
La formazione finalizzata alla crescita professionale contribuisce a mantenere alto l’interesse e la motivazione del personale. A questo proposito possono essere di grande aiuto anche i programmi di mentorship: favorendo il confronto tra dipendenti esperti e quelli meno esperti, si crea un ambiente di apprendimento continuo, dove la crescita non è solo una possibilità, ma una realtà quotidiana.
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scopri il servizio3. equilibrio tra lavoro e vita privata.
Il benessere dei dipendenti è fondamentale per la loro fidelizzazione. Le aziende possono favorire un buon equilibrio tra lavoro e vita privata offrendo orari flessibili, lavoro da remoto (un punto cardine per la maggior parte dei lavori del futuro) o politiche che permettano di avere più tempo libero per esigenze personali o familiari.
È importante ascoltare le necessità individuali e cercare di offrire soluzioni che rendano la vita lavorativa meno stressante. Anche iniziative come la settimana lavorativa corta possono fare la differenza, mostrando che l’azienda si preoccupa della qualità di vita delle proprie persone.
4. riconoscere e premiare i successi.
Riconoscere e celebrare le performance dei dipendenti è una strategia di fidelizzazione estremamente efficace e una leva motivazionale particolarmente potente.
I riconoscimenti non devono essere necessariamente di natura finanziaria: a volte, un ringraziamento pubblico, una lettera di apprezzamento o un premio simbolico possono fare la differenza. Le aziende possono anche organizzare eventi per celebrare i successi del team, rafforzando il senso di appartenenza all’organizzazione e creando un ambiente di lavoro più piacevole.
5. ambiente di lavoro positivo.
Un ambiente di lavoro in cui i dipendenti si sentono rispettati e valorizzati è fondamentale per fidelizzarli. Le aziende devono promuovere una cultura inclusiva e rispettosa, dove le diversità vengono celebrate e i conflitti risolti in modo costruttivo.
Inoltre, è importante che i manager siano leader empatici e attenti, pronti a offrire supporto e a favorire una comunicazione aperta. Un ambiente in cui le persone sentono di poter esprimere le proprie idee senza paura di ritorsioni favorisce un clima positivo.
come valorizzare i migliori dipendenti.
Valorizzare i migliori dipendenti è essenziale per una strategia di fidelizzazione efficace. Quando un’azienda riesce a far sentire i propri collaboratori apprezzati e riconosciuti per il loro contributo, aumenta il senso di appartenenza all’organizzazione e riduce il rischio di turnover.
I migliori talenti, infatti, non si accontentano solo di uno stipendio competitivo: cercano anche un ambiente in cui le loro competenze siano apprezzate e in cui possano crescere.
Per valorizzare i propri dipendenti, le aziende possono offrire opportunità di sviluppo personalizzate, come programmi di formazione avanzata o incarichi che consentano loro di esprimere appieno le proprie capacità. Anche assegnare progetti sfidanti e offrire responsabilità maggiori può essere un modo efficace per stimolare l’interesse e mantenere alta la motivazione.
Inoltre, dare visibilità ai successi dei dipendenti aiuta a creare un ambiente in cui ogni persona si sente parte integrante del successo collettivo. Le promozioni basate sul merito e i percorsi di carriera ben definiti sono ulteriori strumenti che dimostrano ai dipendenti che l’azienda crede nel loro potenziale.
Queste azioni non solo rendono l’ambiente di lavoro più gratificante, ma fanno sentire i dipendenti coinvolti e valorizzati, favorendo una maggiore fedeltà all’azienda.
chiedere ai dipendenti cosa vogliono.
Affinché le strategie di fidelizzazione implementate in azienda abbiano maggiore possibilità di successo è fondamentale chiedere direttamente ai dipendenti cosa desiderano. Non si può presupporre di conoscere le esigenze e le aspettative del personale senza coinvolgerlo direttamente.
Organizzare sessioni di ascolto e momenti di confronto permette di costruire una cultura aziendale basata sulla comunicazione aperta e sulla fiducia reciproca. Non si tratta solo di chiedere per dovere, ma di dimostrare reale interesse per il benessere organizzativo e la soddisfazione dei lavoratori. È importante che i dipendenti percepiscano che le loro opinioni contano davvero e che l’azienda è disposta ad agire sulla base delle loro richieste.
Ad esempio, se i lavoratori manifestano il desiderio di un orario di lavoro più flessibile o di nuove opportunità di crescita, l’azienda può valutare come implementare tali cambiamenti per migliorare la qualità dell’esperienza lavorativa. Ascoltare i dipendenti e agire di conseguenza rafforza il loro senso di appartenenza, facendo sentire ogni membro del team parte di un’organizzazione che tiene conto delle loro necessità.
cultura aziendale: un valore sempre più importante.
Oggi, le persone non cercano solo un lavoro che offra una buona retribuzione, ma desiderano anche far parte di un’organizzazione che rispecchi i loro valori. Una cultura aziendale incentrata sulle persone è un potente strumento per trattenere i talenti perché crea un senso di appartenenza e comunità.
Un ambiente di lavoro in cui la comunicazione è trasparente, i successi vengono riconosciuti e le diversità sono valorizzate, favorisce un maggiore coinvolgimento dei dipendenti. Quando i valori aziendali sono chiari e messi in pratica, si rafforza il legame tra i collaboratori e l’organizzazione. In un contesto del genere, le persone si sentono più motivate e disposte a dare il massimo, sapendo di lavorare per un’azienda che apprezza e investe nel loro benessere.
Inoltre, una cultura aziendale centrata sul rispetto e la crescita personale e professionale promuove la collaborazione e la fiducia, fattori essenziali per il successo a lungo termine dell’organizzazione. Creare un ambiente in cui ogni individuo può esprimere il proprio potenziale aiuta a ridurre il turnover e a costruire un team stabile e coeso.
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