Il Diversity Management è un insieme di pratiche, politiche e strategie aziendali orientate alla valorizzazione delle diversità presenti all’interno di un’organizzazione. Queste differenze possono riguardare genere, orientamento sessuale, etnia, cultura, età, credo religioso, status socioeconomico e altri fattori che influenzano stili di vita ed esigenze individuali.

Adottare questo approccio manageriale significa riconoscere, rispettare e valorizzare l’unicità di ciascun individuo, trasformando le diversità in un punto di forza per l’impresa. Promuovere un ambiente inclusivo permette non solo di migliorare il clima aziendale, ma anche di stimolare l’innovazione, favorire l’adattamento al cambiamento e rafforzare la reputazione aziendale, generando un impatto positivo sia sull’organizzazione che sulla società.

Scopriamo cos’è il Diversity Management e perché valorizzare la diversità in azienda rappresenta oggi una necessità non più rimandabile per le imprese.

un gruppo diversificato di colleghi che lavora in un open space
un gruppo diversificato di colleghi che lavora in un open space

cos'è e perché è importante il diversity management. 

Il concetto di Diversity Management supera l’assunto per cui i dipendenti sono un insieme di persone che collaborano per contribuire alla performance aziendale. Al contrario, riconosce il valore delle differenze individuali e consente di concentrare l’attenzione manageriale sulle esigenze soggettive e sul potenziale unico di ciascun dipendente. 

Il Diversity Management valorizza la diversità intesa nella sua accezione più ampia, riconoscendo che ogni individuo è portatore di caratteristiche uniche che possono arricchire l’organizzazione. Il riferimento non è solo ai tratti innati e immutabili per fanno parte del patrimonio personale di ciascuno (età, etnia, orientamento sessuale, credo religioso, ...), ma anche ad elementi che evolvono nel tempo e derivano dalle proprie esperienze personali e professionali (livello di istruzione, status socioeconomico, background lavorativo, ...).

L’approccio delle aziende al Diversity Management si è evoluto nel tempo: prima degli anni ’70, l’attenzione si limitava a modelli basati sulla discriminazione positiva o sull’uguaglianza formale, con l’obiettivo di neutralizzare l’impatto delle differenze sull’organizzazione. A partire dal 1987, il concetto si affermò negli Stati Uniti come risposta a contesti lavorativi sempre più diversificati, spingendo le aziende a trasformare la varietà di genere, età, cultura e nazionalità in un’opportunità di crescita. 

Oggi, il Diversity Management, soprattutto nei contesti occidentali, è riconosciuto come un elemento strategico: la valorizzazione e l’integrazione della diversità in azienda assicura benefici all’organizzazione e alla società.

Implementare strategie di Diversity Management è una scelta etica che garantisce numerosi benefici alle organizzazioni, tra cui:

  • innovazione e creatività. Un team eterogeneo, composto da individui con esperienze, prospettive e background differenti, favorisce la nascita di idee originali e soluzioni innovative. La diversità stimola il confronto costruttivo e apre la strada a un pensiero creativo, fondamentale per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione come quello attuale;
  • rafforzamento della cultura aziendale. Promuovere un ambiente inclusivo permette di costruire una cultura aziendale basata sul rispetto, sulla valorizzazione delle differenze e sulla collaborazione. Questo non solo migliora il senso di appartenenza all’organizzazione, ma rafforza anche la reputazione dell’azienda come luogo di lavoro equo e inclusivo;
  • talent attraction. Le aziende che adottano politiche di Diversity Management risultano più attrattive agli occhi dei talenti. I lavoratori di oggi, soprattutto quelli più giovani, sono sempre più inclini a scegliere realtà lavorative che promuovono l’inclusione e valorizzano le persone nella loro diversità e unicità;
  • fidelizzazione dei dipendenti e aumento della produttività. Un ambiente inclusivo e attento alle esigenze individuali favorisce il benessere dei lavoratori, riducendo il turnover e migliorando la loro motivazione. Dipendenti che si sentono valorizzati e rispettati tendono a lavorare con maggiore impegno e a contribuire in modo più efficace al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Come è chiaro, dunque, l’integrazione e il rispetto delle diversità in azienda rappresentano un elemento chiave per rafforzare l’employer branding,

A confermarlo è l’Employer Brand Research di Randstad, dal quale è emerso che diversità, equità e inclusione (DE&I) - ovvero la capacità di un'azienda di valorizzare le specificità di ogni dipendente, garantendo pari diritti e opportunità a tutti, indipendentemente da età, genere, etnia, ideologia, religione, orientamento sessuale e abilità - è uno dei fattori più importanti nella scelta del datore di lavoro.

Ciò è particolarmente per la generazione Z. I giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, infatti, hanno indicato tra le priorità nella scelta di un’azienda: equilibrio lavoro-vita privata (64%), atmosfera di lavoro piacevole (61%) ed equità (59%).

Queste evidenze chiariscono come un approccio orientato al Diversity Management non solo risponda alle esigenze delle nuove generazioni, ma rappresenti anche un fattore competitivo per attrarre e trattenere i migliori talenti.

randstad employer brand research.

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gli obiettivi del diversity management.

Il Diversity Management mira a superare l’idea tradizionale di un’azienda orientata esclusivamente al profitto. Questo approccio non si limita all’ottimizzazione delle performance aziendali, ma contribuisce a costruire un’identità organizzativa fondata sull’integrazione delle diversità e sulla responsabilità sociale, con ricadute positive sia all’interno che all’esterno dell’impresa.

Uno dei principali obiettivi del Diversity Management è la creazione di un ambiente inclusivo, in cui ogni individuo si senta rispettato e valorizzato indipendentemente dalle proprie caratteristiche personali e professionali. L’inclusione elimina pregiudizi e discriminazioni, permettendo a ciascun dipendente di esprimere appieno il proprio potenziale, con evidenti benefici in termini di produttività, motivazione e benessere lavorativo (scopri di più su diversità e inclusione nell’ambiente di lavoro).

A questo si lega il concetto di equità e pari opportunità, che assicura a tutti i dipendenti le stesse possibilità di crescita professionale, formazione e avanzamento di carriera. Il Diversity Management si impegna a rimuovere le barriere che ostacolano lo sviluppo delle persone, garantendo che il merito e le competenze siano i fattori determinanti nella costruzione del percorso professionale.

Un altro obiettivo è la valorizzazione delle diversità come leva strategica. Le differenze, quando gestite in modo efficace, diventano una risorsa per l’organizzazione, stimolando la creatività e la capacità di adattamento. Un team eterogeneo porta punti di vista differenti, che favoriscono l’innovazione e permettono all’azienda di rispondere in modo più agile e competitivo alle sfide del mercato.

Infine, il Diversity Management rappresenta un importante strumento di responsabilità sociale d’impresa (CSR): va oltre i confini organizzativi e contribuisce a generare un impatto positivo sull’intera comunità. Le aziende che adottano pratiche inclusive per valorizzare le diversità, infatti, diventano modelli da seguire e svolgono un ruolo attivo nella diffusione di valori sociali positivi.

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elementi che caratterizzano il diversity management.

Uno degli elementi caratterizzanti del Diversity Management è l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione in azienda, attraverso l’adozione di un approccio che rispetti le normative in materia di pari opportunità e che abbracci una visione aperta della diversità. 

Questa prospettiva va oltre la prevenzione o sanzione di comportamenti discriminatori all’interno dell’organizzazione.

Le diversità su cui il Diversity Management si concentra, con l’obiettivo di valorizzarle e integrarle, possono riguardare più dimensioni. Tra le più rilevanti vi sono:

  • diversità generazionali. Mettono a confronto esperienze e competenze di persone appartenenti a fasce d’età diverse, offrendo opportunità di crescita reciproca e innovazione;
  • gestione della disabilità. Richiede l’implementazione di politiche aziendali mirate a garantire l’accessibilità, l’inclusione lavorativa e il pieno coinvolgimento delle persone con disabilità in azienda;
  • parità di genere. Mira a eliminare gli stereotipi e a ridurre le disuguaglianze tra uomo e donna nel mondo del lavoro, garantendo a tutti le stesse opportunità di carriera, formazione e accesso ai ruoli di responsabilità;
  • differenze culturali. Derivano da background eterogenei e rappresentano un valore aggiunto per l’organizzazione perché offrono nuovi punti di vista e approcci innovativi.

tipologie di diversity management.

Esistono diverse tipologie di Diversity Management, ciascuna focalizzata sulla gestione di specifiche dimensioni della diversità.

Al centro delle strategie di Diversity Management ci possono essere innanzitutto le diversità interne, intese come le caratteristiche intrinseche che costituiscono il patrimonio identitario di ciascuna persona (genere, età, etnia, orientamento religioso, …). Gestire in modo efficace queste differenze significa promuovere il rispetto e l'inclusione all'interno dell’organizzazione, eliminando pregiudizi e discriminazioni.

Il Diversity Management può occuparsi anche delle diversità esterne, che riguardano fattori che evolvono nel tempo e dipendono dalle esperienze di vita e professionali dell’individuo. Tra questi rientrano il livello di istruzione, il background culturale, lo status socioeconomico, le competenze acquisite e le esperienze professionali. La gestione di queste diversità punta a valorizzare il contributo unico che ogni persona può offrire, arricchendo l’organizzazione con prospettive nuove.

Un’altra dimensione della diversità è quella organizzativa, legata alla struttura e ai ruoli aziendali. Il Diversity Management, in questo caso, si concentra sulle differenze tra dipartimenti, livelli gerarchici e mansioni svolte dai dipendenti. L’obiettivo è promuovere la collaborazione tra i vari settori e gruppi di lavoro, abbattendo le barriere interne, migliorando l’efficienza organizzativa e valorizzando al meglio tutte le competenze presenti nell’organizzazione.

Le strategie di Diversity Management possono focalizzarsi anche sulle diversità nella visione del mondo, una dimensione influenzata sia dalle esperienze personali che da quelle culturali. Il riferimento è a valori, credenze, ideologie e orientamenti etici, politici e morali. Gestire questo tipo di diversità significa promuovere un dialogo aperto e costruttivo all’interno dell’azienda.

Per ottenere benefici tangibili, è fondamentale integrare tutte e quattro le tipologie di Diversity Management. Solo affrontando le diversità presenti all’interno dell’organizzazione in modo strutturato, infatti, è possibile creare un ambiente di lavoro equo, inclusivo e aperto al cambiamento, favorendo l’innovazione e il successo aziendale.

esempi di diversity management.

Una strategia di diversità e inclusione efficace richiede un impegno concreto da parte dell’azienda. Di seguito puoi trovare alcuni esempi di Diversity Management che noi di Randstad adottiamo per promuovere i valori di equità, diversità e inclusione e dai quali puoi prendere spunto per mettere a terra la tua strategia di DE&I.

Nel 2019, abbiamo dato vita al Diversity & Inclusion Committee, composto da colleghi che, per diverse motivazioni ed ingaggio, hanno deciso di contribuire alla creazione di iniziative a favore della cultura della D&I. Ne sono un esempio i Live Talk, visti come occasioni per ospitare e incontrare Testimonial che, con la loro storia personale, possano essere fonte di ispirazione e di “apertura alla possibilità”.

Da anni, inoltre, aderiamo al progetto Libellula, il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Le imprese sono realtà vive e in continua trasformazione che vivono di competenze ma che rappresentano anche un modo di essere, un vissuto, una lettura del mondo. Partecipando attivamente al progetto, il nostro obiettivo è diffondere educazione e cultura sul tema.

Abbiamo anche creato HOpportunities, una divisione specializzata nell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette. Da menzionare anche l’iniziativa Without Borders avvita nel 2017, volta a favorire l’inserimento dei cittadini migranti e rifugiati in Italia nel mondo del lavoro.

Più recentemente, nel 2023, abbiamo avviato il progetto Spazio Donna, dedicato a supportare il reinserimento professionale di donne che hanno vissuto esperienze di violenza e isolamento, con l'obiettivo di restituire loro dignità e aiutarle a raggiungere una piena indipendenza economica. Nello stesso anno, abbiamo istituito l’ERG LGBTQIA+, un employee resource group impegnato nella promozione di iniziative basate sull’equità.

Il nostro obiettivo è costruire una cultura del rispetto e delle pari opportunità, che consenta alle persone di sentirsi valorizzate e apprezzate per le loro idee, la loro storia e la loro visione.

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