Trovare personale da assumere è senza dubbio una delle sfide più difficili che le aziende si trovano a fronteggiare oggigiorno. Non si tratta solo di colmare posizioni vacanti, la vera sfida è infatti trovare la persona giusta, con le competenze tecniche e le attitudini necessarie per supportare gli obiettivi di business.
Perché le strategie di talent acquisition e il processo di recruiting abbiano successo, infatti, è necessaria la compresenza di almeno due fattori.
- Da un lato, l’azienda deve riuscire ad individuare il profilo del “candidato ideale”, ovvero quell’insieme di competenze, esperienze e professionalità che possano fare la differenza in termini di performance e risultati.
- Dall’altro, una volta individuati i profili professionali di interesse, è necessario intercettare questi talenti grazie al gusto mix di strumenti e canali, fisici o virtuali.
In questo articolo, vedremo dunque dove cercare nuovi dipendenti per le posizioni lavorative vacanti, quali sono le strategie più efficaci per trovare nuovo personale e i canali e gli strumenti più utilizzati e funzionali a tale scopo.
indice dei contenuti:
dove trovare personale qualificato da assumere?
Una delle più grandi sfide del mondo HR è trovare i candidati giusti. Il compito è tutt’altro che facile, in un mercato del lavoro altamente competitivo e caratterizzato da carenza di competenze e lavoratori qualificati, infatti, la capacità di attrarre talenti è diventata quanto mai vitale per le aziende.
Negli ultimi anni, la concomitanza di diversi fattori globali - pandemia, crisi economica, aumento dei prezzi - ha spinto molte persone a rivalutare le proprie priorità, stimolando la nascita di fenomeni come il Quiet Quitting e la Great Resignation.
Il processo di digital transformation, sempre più rapido e impattante, inoltre, ha abbattuto i limiti spazio-temporali dei media tradizionali, consentendo alle imprese di ampliare enormemente il proprio bacino di candidati, ma allo stesso tempo inasprendo la competizione.
Quella che si combatte oggi, di conseguenza, è una vera e propria “guerra di talenti”, che si svolge sia online sia offline.
Una sfida resa ancor più complicata dal costante mutamento del mercato del lavoro e dalle nuove aspettative dei lavoratori. Sempre più attenti ad elementi quali: work-life balance, benessere, retribuzione e benefit interessanti, sicurezza del posto di lavoro e visibilità del percorso di carriera.
Per trovare nuovi talenti, dunque, le aziende devono:
- in primo luogo, analizzare le proprie necessità in termini di competenze, esperienze e attitudini.
- individuare i profili di “candidati ideali” da inserire in azienda e i canali/strumenti che questi ultimi utilizzano per cercare lavoro.
- adottare tecniche di acquisizione, ricerca e selezione innovative, che tengano conto delle caratteristiche e delle preferenze dei professionisti di interesse.
Non esiste dunque una risposta univoca alla domanda “dove trovare personale?”. Viceversa, i responsabili delle risorse umane dovranno personalizzare il proprio approccio in relazione al target di riferimento.
Questo, oltre a ottimizzare gli sforzi di recruiting e talent acquisition, consentirà anche di generare una talent experience positiva, fin dal primo momento di scoperta dell’azienda.
gli strumenti più utili per trovare personale.
Al giorno d’oggi esistono svariati strumenti per cercare e trovare personale.
L’offerta di lavoro e il processo di ricerca e selezione di personale si spostano sempre più online, grazie all’ampia varietà di strumenti messi a disposizione dal web, ma anche i canali offline continuano ad essere utilizzati da molte aziende e candidati.
Tra questi è inoltre possibile fare un’ulteriore differenziazione. Parliamo infatti di:
- canali a pagamento
- strumenti gratuiti
Molto dipenderà dalle esigenze dell’azienda e dalle possibilità di investimento.
Un buon mix dei due, tuttavia, si rivela spesso la scelta vincente.
dove cercare personale da assumere online: i siti più utilizzati.
Il web dà la possibilità di pubblicare annunci di lavoro per la ricerca di personale sia a pagamento sia in forma gratuita. I canali e le alternative sono molteplici ma, come abbiamo visto, è importante scegliere la soluzione più funzionale alle proprie esigenze e, soprattutto, al tipo di candidato che si sta cercando e al settore in cui si opera.
Secondo i risultati della Randstad Employer Brand Research, LinkedIn si conferma il canale principale per la ricerca di un impiego.
Seguono:
- le digital company per la ricerca di lavoro online
- le agenzie di recruitment
- i siti delle aziende
- job board o motori di ricerca di lavoro
- social media
- contatti e referenze personali
LinkedIn.
LinkedIn è il social network dedicato al lavoro per eccellenza. La sua mission è mettere in contatto la domanda e l’offerta di occupazione, creando una fitta e solida rete di contatti professionali.
Il 47% del campione coinvolto nella Randstad Employer Brand Research lo ha indicato come principale canale per cercare lavoro, mentre per il 23% sarebbe anche la piattaforma migliore per trovarlo effettivamente.
L'uso di LinkedIn aumenta con l'aumentare del livello di istruzione:
- 39% per chi ha un livello di istruzione basso
- rispetto al 60% per le persone con un più elevato grado di istruzione.
Risulta, inoltre, molto popolare anche nella fascia di età compresa tra i 25 e i 35 anni (53%).
agenzie di recruitment.
Le agenzie di recruitment, come Randstad, si attestano al terzo posto delle classifica, in quanto strumenti più utilizzati dai professionisti per la ricerca di lavoro.
A differenza di altri canali online, le agenzie di recruiting offrono servizi HR a 360° per realizzare il perfetto match tra le esigenze di chi offre e di chi cerca lavoro:
- da un lato, fornendo ai candidati la possibilità di accedere a migliaia di nuove offerte di lavoro ogni giorno
- dall’altro, realizzando soluzioni personalizzate per le aziende e fornendo il supporto di professionisti con un'approfondita conoscenza del mercato del lavoro
siti aziendali e sezione “lavora con noi”.
Uno dei principali canali utilizzabili per trovare nuovo personale è senza dubbio il sito web aziendale e, in particolare, la sezione che si trova solitamente sotto la voce “Lavora con noi”.
Secondo i dati della Randstad Employer Brand Research, infatti, questi vengono utilizzati dal 30% del campione coinvolto nell’indagine per cercare nuove opportunità di lavoro.
Predisporre e ottimizzare questa sezione del proprio sito aziendale può essere un grande vantaggio e dovrebbe essere attentamente valutata.
Qui, infatti, sarà possibile presentare la propria azienda e i propri valori, nonché la vita in azienda e i benefit lavorativi. Aspetti di grande importanza per i lavoratori che, sempre più, si aspettano che le aziende siano in grado di rispondere ai loro desideri, aspettative e necessità. (Scopri anche: Randstad Workmonitor: Conosci ciò che i dipendenti desiderano e si aspettano dai loro datori di lavoro?)
social media.
Tra gli strumenti da considerare per cercare personale non si possono non citare i social media.
Sempre più sfruttati come canali di recruiting (26%), soprattutto nelle fasi iniziali del processo di selezione. Si parla, infatti, di social recruiting.
Secondo la Randstad Employer Brand Research Facebook è il canale più usato da chi utilizza i social media per la ricerca di impiego (61%). Seguono:
- Instagram (45%)
- Telegram (30%)
- Tik Tok (28%)
job board e motori di ricerca di lavoro.
Tra i luoghi digitali principali di incontro tra domanda e offerta di lavoro ci sono infine gli aggregatori di offerte, ossia piattaforme sulle quali le aziende pubblicano i loro annunci.
Solitamente le offerte di lavoro vengono pubblicate su più piattaforme, in modo tale da aumentare il bacino di potenziali candidati intercettabili.
Queste piattaforme, secondo quanto emerso dalla ricerca, vengono utilizzate dal 28% dei candidati.
dove trovare personale offline.
Nonostante viviamo in un mondo sempre più digitalizzato, quando ci si approccia alla ricerca di personale non si possono dimenticare i canali offline.
Alcuni di questi, come le riviste o i quotidiani, sono diventati via via più obsoleti, ma non per questo del tutto inutili, soprattutto per particolari target.
Altri mezzi offline per trovare nuovo personale, invece, sono sopravvissuti alla digitalizzazione e ancora oggi forniscono opportunità di incontro tra domanda e offerta.
Stiamo parlando degli eventi di recruiting nell’ambito, ad esempio, di recruiting day o fiere del lavoro, a cui si affida il 6% del campione coinvolto nella ricerca, sia per cercare un nuovo impiego sia per trovarlo effettivamente.
Sempre più aziende, poi, si affidano agli head hunter, letteralmente “cacciatori di teste”, ossia figure che si occupano di trovare i migliori talenti disponibili sul mercato per proporli ad aziende, imprese o istituzioni. L’head hunter può essere un dipendente, ma anche un libero professionista esterno.
dove cercare personale: quando il talento è già in azienda.
Come abbiamo avuto modo di citare, trovare personale da assumere, oggi, è una sfida complessa. Soprattutto se si considera il mercato del lavoro esterno.
Per questo motivo, le aziende dovrebbero considerare anche, e soprattutto, il proprio bacino di professionisti interno.
Si parla in questo caso di mobilità interna, una pratica che consiste nell’affidare ai dipendenti ruoli diversi da quelli che ricoprono attualmente all’interno della stessa azienda, anziché ricorrere all’assunzione di nuovo personale.
Questo canale di ricerca di personale non può supportare le aziende nell’intercettare nuovi talenti, far fronte ai cambiamenti e migliorare il benessere dei lavoratori.
D’altra parte, consente anche di fidelizzare i propri talenti, ridurre il turnover e migliorare la retention.
Secondo i dati della ricerca, infatti:
- la crescita professionale è importante per il 67% della forza lavoro in Italia e soprattutto per le persone tra i 18 e i 24 anni (79%) e per chi ha un livello di istruzione più elevato (75%).
- allo stesso modo, i dipendenti valutano molto positivamente anche l'offerta di opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze, importante per l’82% dei dipendenti
dove trovare candidati: attivi vs. passivi.
Quando si cerca nuovo personale, un altro target spesso sottovalutato è quello rappresentato dai candidati passivi, ossia lavoratori che non cercano attivamente un nuovo impiego, ma che, alle giuste condizioni, sarebbero disposti a valutare una nuova offerta.
Si tratta di un bacino di talento estremamente importante: il 70% la forza lavoro globale è costituita da candidati passivi, motivo per cui riuscire a intercettarli può rappresentare un vantaggio competitivo notevole nella già citata “guerra dei talenti”.
Come facilmente intuibile, intercettare candidati passivi è sicuramente più difficile. Questa tipologia di lavoratori, infatti, non invia curricula, non risponde ad annunci di lavoro, né ha espresso la volontà di cercare nuove opportunità professionali. Per poter attrarre la loro attenzione è dunque necessario utilizzare differenti strategie.
Una di queste l’abbiamo anticipata anche per i candidati attivi e consiste nell’utilizzo delle piattaforme social, dove è più probabile che anche i candidati passivi siano presenti, a prescindere dal fatto che stiano cercando nuove opportunità o meno.
Per intercettare i candidati passivi, inoltre, può essere utile costruire una solida rete di contatti, partecipare a eventi e costruirsi delle occasioni di incontro diretto così da creare con loro una corsia preferenziale e instaurare un rapporto di fiducia.
Molto utile può essere anche il classico passaparola attraverso la rete dei propri contatti: dai colleghi ai dipendenti passando per il loro network.
La costruzione di un forte employer brand, infine, è un aspetto imprescindibile per aumentare l’attrattività dell’azienda e assicurarsi i migliori talenti disponibili sul mercato del lavoro.