L'impiego dell'Intelligenza Artificiale nelle imprese è ormai una realtà consolidata e riguarda vari ambiti, come la creazione di contenuti, la gestione dei lavoratori e i processi di ricerca e selezione del personale.

I vantaggi derivanti dall’implementazione di strumenti basati su questa tecnologia sono evidenti: automatizzazione dei processi, aumento dell'efficienza operativa e miglioramento della qualità del lavoro. Tuttavia, l’IA presenta anche rischi ben noti che devono essere attentamente gestiti.

Le aziende devono adeguare le loro policy introducendo linee guida specifiche sui sistemi di IA per evitarne utilizzi impropri. L’obiettivo non è vietare o limitare l’impiego di questa tecnologia, quanto piuttosto fornire a tutti i membri dell’organizzazione indicazioni e istruzioni chiare in merito al suo utilizzo.

Il contenuto delle policy deve essere adattato alle caratteristiche specifiche di ogni azienda. Tuttavia, esistono alcuni elementi essenziali che devono essere inclusi, soprattutto alla luce dei principi definiti dal Regolamento europeo sull'Intelligenza Artificiale, noto come "AI Act".

intelligenza artificiale e policy aziendali
intelligenza artificiale e policy aziendali

cos'è l'AI act.

L'AI Act - prima legge completa sull'Intelligenza Artificiale - è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 12 luglio 2024 e diventerà applicabile nella sua totalità il 2 agosto 2026.

Si tratta di un Regolamento corposo e dettagliato, che comprende 180 considerando, 113 articoli e 13 allegati. Il suo obiettivo principale è disciplinare lo sviluppo, l'immissione sul mercato, la messa in uso e l'uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale su tutto il territorio europeo, nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.

Diversamente da una Direttiva, che avrebbe richiesto il recepimento delle disposizioni previste con ampi margini di discrezionalità da parte degli Stati membri, l'AI Act si applica uniformemente in tutta l'Unione Europea, garantendo così un quadro normativo coerente e omogeneo sull'uso dell'Intelligenza Artificiale.

Anche se l'UE non è in prima linea nello sviluppo di sistemi basati sull’IA, emanando questo Regolamento ha fatto un importante passo in avanti verso la gestione etica di questa tecnologia, stabilendo standard chiari e uniformi che possono servire da modello a livello globale.

La normativa intende fornire un insieme di linee guida per un uso responsabile e rispettoso dell'Intelligenza Artificiale, mettendo al centro la trasparenza, l’equità e la sicurezza, nonché la protezione degli utenti e dei loro diritti fondamentali.

L'innovazione dell’AI Act sta nella classificazione delle applicazioni dell'Intelligenza Artificiale in quattro diverse categorie di rischio:

  • rischio inaccettabile. Applicazioni di IA che rappresentano una minaccia chiara per la sicurezza, i diritti fondamentali dei cittadini e i valori dell'Unione Europea. Queste applicazioni sono vietate;
  • rischio elevato. Applicazioni che richiedono una rigorosa supervisione e misure di conformità per essere utilizzate. Queste includono sistemi di IA utilizzati in infrastrutture critiche, istruzione o formazione professionale, occupazione, gestione dei lavoratori e accesso ai servizi privati e pubblici essenziali;
  • rischio limitato. Applicazioni di IA che presentano rischi legati alla trasparenza e alla mancanza di informazione. La normativa impone obblighi specifici per garantire che gli utenti siano consapevoli quando interagiscono con sistemi di IA, come chatbot, e che i contenuti generati artificialmente siano chiaramente identificabili;
  • rischio minimo o nullo. Applicazioni che non presentano rischi significativi per la sicurezza o i diritti fondamentali dei cittadini. Richiedono solo il rispetto di obblighi minimi di trasparenza e sono soggette a requisiti di conformità poco stringenti.

a chi si applica il regolamento sull’intelligenza artificiale.

Il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale dell'Unione Europea si applica a tutte le imprese che operano all'interno dell'UE, indipendentemente dal loro ruolo nella catena del valore dell'IA. Sono inclusi fornitori, utilizzatori e importatori.

La legislazione fornisce definizioni chiare per ciascuno di questi attori e li ritiene responsabili del rispetto delle nuove regole.

I fornitori sono coloro che sviluppano sistemi di IA per scopi generali oppure li fanno sviluppare per loro conto per poi immetterli sul mercato o metterli in servizio con il loro nome o marchio.

Gli utilizzatori, invece, sono individui o organizzazioni che utilizzano i sistemi di IA. Ad esempio, un’azienda che impiega un chatbot di IA per gestire le richieste del servizio clienti rientra in questa categoria. Questi soggetti devono garantire che l'uso dei sistemi di IA sia conforme alle norme stabilite e che vengano seguite le linee guida per un utilizzo etico e trasparente di questa tecnologia.

Gli importatori sono soggetti che introducono sul mercato europeo sistemi di IA prodotti da persone o aziende esterne all'UE. Hanno l'obbligo di assicurarsi che i sistemi di IA che importano siano conformi alle normative europee.

Un aspetto particolarmente rilevante dell'AI Act è la sua applicazione extraterritoriale. Questo significa che le aziende che non hanno sede nel territorio dell'UE, ma che forniscono beni o servizi a consumatori dell'Unione o trattano dati relativi a persone situate nell'UE, sono anch'esse soggette alle disposizioni del Regolamento.

come adeguare le policy aziendali interne.

Considerati i rischi associati all’utilizzo dell’AI e le disposizioni contenute nell'AI Act, le aziende sono chiamate ad aggiornare le loro policy per garantire che i membri dell’organizzazione utilizzino l’Intelligenza Artificiale in modo etico e responsabile e definire chiaramente le conseguenze di un uso scorretto delle tecnologie.

L’obiettivo è fornire linee guida precise per aiutare i membri dell’azienda a comprendere limiti e opportunità dei sistemi basati su questa tecnologia. È utile, in questo senso, stabilire dei principi che riflettano la filosofia aziendale sull'uso dell'IA.

Randstad, ad esempio, ha definito un set di principi di Intelligenza Artificiale. Crediamo che l'IA debba essere utilizzata a beneficio dell'intera società, supportando candidati, selezionatori e aziende nella creazione di nuove opportunità. 

Monitoriamo costantemente i sistemi basati su questa tecnologia per assicurarci che potenzino le capacità umane. Inoltre, promuoviamo la trasparenza e la spiegabilità degli algoritmi, garantendo che i processi decisionali siano comprensibili e che rispettino i principi di equità e inclusività.

utilizzo responsabile dell'intelligenza artificiale in azienda.

Gli strumenti di Intelligenza Artificiale stanno diventando sempre più potenti e le potenziali conseguenze di un uso improprio rischiano di essere sempre più gravi. Per questo motivo, è importante assicurarsi che la propria azienda utilizzi l'AI in modo responsabile. 

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tutela dei dati personali e delle informazioni aziendali riservate.

La tutela dei dati personali e delle informazioni aziendali riservate è una priorità fondamentale nell'implementazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Le aziende devono adottare misure specifiche per garantire che i dati sensibili non siano esposti a rischi di violazione o uso improprio. Ciò include la creazione di protocolli di sicurezza avanzati per la protezione dei dati durante la raccolta, l'elaborazione e la conservazione degli stessi.

Una policy aziendale efficace deve garantire che solo il personale autorizzato possa accedere ai dati sensibili e deve prevedere tecniche di crittografia per proteggere le informazioni riservate. La trasparenza nel trattamento dei dati è fondamentale: è necessario informare chiaramente gli utenti su come i loro dati vengono raccolti e utilizzati.

Le organizzazioni devono anche implementare procedure per la gestione delle violazioni dei dati, compresi piani di risposta agli incidenti che dettagliano i passi da seguire in caso di compromissione.

adeguamento alle normative su privacy e proprietà intellettuale.

Anche l'adeguamento alle normative sulla privacy e sulla proprietà intellettuale è fondamentale. Le aziende devono familiarizzare con le normative vigenti, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e l'AI Act.

Il GDPR impone obblighi specifici sulla raccolta, l'elaborazione e la conservazione dei dati personali, richiedendo che le aziende ottengano il consenso esplicito degli utenti e implementino misure di protezione adeguate. Le aziende devono anche garantire che i dati personali non vengano utilizzati per scopi diversi da quelli dichiarati senza il consenso degli utenti.

Per quanto riguarda la proprietà intellettuale, è importante prestare attenzione all'uso di contenuti generati dall'IA, assicurandosi che non violino i diritti d'autore o altre proprietà intellettuali. 

È essenziale adottare pratiche di verifica rigorose per evitare l'uso di materiali protetti senza autorizzazione. Le policy aziendali dovrebbero includere linee guida chiare in merito per ridurre il rischio di contenziosi legali.

cybersecurity e gestione degli incidenti. 

Adottare strategie di sicurezza informatica per proteggere le infrastrutture e i dati da cyber-attacchi è altrettanto importante. Questo include l’implementazione di firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e software antivirus aggiornati.

Affinché una strategia di cybersecurity possa rivelarsi davvero efficace, è fondamentale che il personale sia adeguatamente formato in materia di sicurezza informatica e che conosca i potenziali rischi e le migliori pratiche per prevenirli. Le aziende devono inoltre condurre regolarmente test di vulnerabilità e audit di sicurezza per identificare e mitigare eventuali punti deboli nei loro sistemi.

In caso di incidenti di sicurezza, è essenziale avere un piano di risposta per mitigare le conseguenze e risolvere il problema. È anche importante comunicare tempestivamente con tutte le parti interessate, inclusi dipendenti, clienti e autorità, per gestire l'incidente in modo trasparente ed efficace.

formazione dei dipendenti.

La formazione dei propri dipendenti è essenziale per garantire un utilizzo sicuro e responsabile dei sistemi di IA. Secondo il Randstad WorkMonitor, il 79% degli italiani considera la formazione continua uno dei fattori più importanti nel lavoro, con il 34% degli intervistati che si sente impreparato sull'Intelligenza Artificiale e desidera imparare a utilizzare questa tecnologia.

Le aziende devono offrire programmi di formazione specifici sull'IA, adattati ai diversi livelli di competenza dei dipendenti, garantendo che tutti comprendano le implicazioni dell'IA nelle loro attività quotidiane.

È importante prevedere anche sessioni di aggiornamento periodiche per mantenere i dipendenti informati sugli ultimi sviluppi tecnologici e normativi. Questo contribuisce a creare un ambiente di lavoro in cui la tecnologia è utilizzata in modo innovativo e responsabile.

Le aziende dovrebbero monitorare l'efficacia dei loro programmi di formazione, raccogliendo feedback dai partecipanti. Un simile approccio garantisce che i membri dell’organizzazione siano sempre pronti ad affrontare le sfide e le opportunità offerte dall'Intelligenza Artificiale.

utilizzo responsabile dell'intelligenza artificiale in azienda.

Gli strumenti di Intelligenza Artificiale stanno diventando sempre più potenti e le potenziali conseguenze di un uso improprio rischiano di essere sempre più gravi. Per questo motivo, è importante assicurarsi che la propria azienda utilizzi l'AI in modo responsabile. 

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