Alcuni lavori, per le loro caratteristiche, sono considerati usuranti perché espongono i lavoratori a condizioni pericolose che possono avere effetti negativi sulla loro salute fisica e mentale.

Scopriamo cosa si intende esattamente per “lavori usuranti”, quali attività rientrano in questa definizione e quali sono i requisiti da possedere per accedere al pensionamento anticipato a condizioni agevolate.

lavori usuranti
lavori usuranti

quali sono i lavori usuranti.

I lavori usuranti richiedono un notevole sforzo fisico e mentale, provocano forte stress ed espongono i lavoratori a un rischio particolarmente elevato di infortuni o malattie professionali che accelerano il processo di invecchiamento. 

Sono attività pesanti e logoranti che causano fatica psicofisica, sia per la natura delle mansioni che per le aspettative di rendimento. I ritmi di lavoro possono essere estremi, con turni prolungati o notturni che aumentano il rischio di incidenti.

Per proteggere la salute e il benessere di questi lavoratori, la legge prevede diverse forme di tutela, soprattutto sul fronte pensionistico: coloro che sono impiegati in lavori usuranti, infatti, possono beneficiare di condizioni agevolate per accedere al pensionamento anticipato.

Questo riconoscimento si basa sulla consapevolezza che le condizioni di lavoro a cui sono sottoposte queste persone accelerano il processo di usura fisica e mentale, rendendo difficile proseguire l’attività lavorativa fino all’età pensionabile ordinaria.

quali requisiti devono rispettare i lavori usuranti.

Affinché un lavoro possa essere considerato “usurante”, deve soddisfare specifici requisiti che riguardano non solo le condizioni a cui è sottoposto il lavoratore durante lo svolgimento delle sue mansioni ma anche l’impatto dell'attività sul suo benessere fisico e mentale.

Nella categoria di lavori usuranti rientrano, innanzitutto, quelli che il Decreto Legislativo n. 374 dell’11 agosto 1993 definisce “lavori particolarmente usuranti”, ovvero attività “per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee”.

La Tabella A, allegata al suddetto Decreto, fornisce un elenco di queste attività:

  • lavoro notturno continuativo (a condizione che sia organizzato in turni di almeno 6 ore, comprensive della fascia tra le ore 00:00 e le ore 05:00, per almeno 64 notti all’anno, o che sia svolto in modo ordinario e per una durata di almeno 3 ore);
  • lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati;
  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori espletati direttamente dal lavoratore in spazi ristretti all'interno di condotti, cunicoli di servizio, pozzi, fognature, serbatoi, caldaie;
  • lavori in altezza su scale aeree, con funi a tecchia o parete, su ponti a sbalzo, ponti a castello installati su natanti, ponti mobili a sospensione;
  • lavori eseguiti da gruista, addetto alla costruzione di camini e copritetto; 
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori in celle frigorifere o all'interno di ambienti con temperatura uguale o inferiore a 5 gradi centigradi;
  • lavori ad alte temperature, addetti ai forni e fonditori nell'industria metallurgica e soffiatori nella lavorazione del vetro cavo;
  • autisti di mezzi rotabili di superficie;
  • marittimi imbarcati a bordo;
  • personale addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione, chirurgia d'urgenza;
  • trattoristi;
  • addetti alle serre e fungaie;
  • lavori di asportazione dell'amianto da impianti industriali, carrozze ferroviarie ed edifici industriali e civili.

Nel corso degli anni, l’elenco dei lavori usuranti è stato aggiornato per adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro. Il Decreto Legislativo n. 67 del 21 aprile 2011 ha ampliato la lista, includendo tra i lavori usuranti anche quelli svolti in linea catena:

  • lavorazione di prodotti dolciari, additivi per bevande e altri alimenti;
  • lavorazione e trasformazione delle resine sintetiche e dei materiali polimerici termoplastici e termoindurenti, produzione di articoli finiti, ecc;
  • lavorazione di macchine per cucire e macchine rimagliatrici per uso industriale e domestico;
  • costruzione di autoveicoli e di rimorchi;
  • lavorazione di apparecchi termini di produzione di vapore, riscaldamento, refrigerazione, condizionamento;
  • lavorazione di elettrodomestici;
  • lavorazione di altri strumenti e apparecchi;
  • lavorazione di confezioni con tessuti di articoli per abbigliamento, accessori, ecc;
  • lavorazione di confezioni di calzature in qualsiasi materiale, anche limitatamente a singole fasi del ciclo produttivo.

Appartiene alla categoria dei lavori usuranti anche quello svolto da conducenti di veicoli destinati al trasporto pubblico collettivo e che hanno una capienza complessiva non inferiore a 9 posti.

lavori usuranti e pensione anticipata: le condizioni.

I lavoratori, sia pubblici che privati, che svolgono lavori usuranti, ovvero attività lavorative particolarmente faticose e pesanti, possono usufruire di condizioni agevolate per accedere alla pensione anticipata.

Questo diritto è riservato a coloro che svolgono lavori che il Decreto Legislativo n. 374 dell'11 agosto 1993 definisce particolarmente usuranti, ai lavoratori notturni a turni e/o per l'intero anno, a chi lavora in linea catena, nonché ai i conducenti di veicoli destinati al trasporto pubblico collettivo, con una capienza di almeno 9 posti.

Per accedere alla pensione anticipata con requisiti agevolati, è necessario che il lavoratore abbia svolto l'attività usurante per un periodo minimo di 7 anni negli ultimi 10 di servizio oppure per almeno metà della sua intera vita lavorativa. 

L’INPS ha chiarito quali sono i requisiti agevolati, validi fino al 2026, che è necessario possedere per accedere alla pensione anticipata:

  • i lavoratori che svolgono lavori usuranti, gli addetti alla linea catena, i conducenti di veicoli destinati al trasporto pubblico collettivo e i lavoratori notturni che lavorano per almeno 78 giorni all’anno o per l’intero anno possono andare in pensione anticipata con quota 97,6, un’età minima di 61 anni e 7 mesi e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, se sono dipendenti. Per i lavoratori autonomi, questi sono i requisiti agevolati: quota 98,6, età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva di almeno 35 anni;
  • per i lavoratori notturni a turni che lavorano tra 72 e 77 giorni l’anno, il pensionamento anticipato è possibile con quota 98,6, un’età minima di 62 anni e 7 mesi e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni per i dipendenti. Per i lavoratori autonomi, invece: quota 99,6, età minima di 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi;
  • i lavoratori notturni a turni che lavorano tra 64 e 71 giorni l’anno possono accedere alla pensione anticipata con quota 99,6, un’età minima di 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi, se sono dipendenti Per i lavoratori autonomi, invece, valgono i seguenti requisiti: quota 100,6, età minima di 64 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi.

È importante distinguere tra lavori usuranti e lavori gravosi: per quanto simili, sono regolamentati da normative diverse e offrono agevolazioni differenti, nonostante tali agevolazioni siano riferibili in entrambi i casi all’accesso anticipato alla pensione.

I lavori gravosi sono indicati nella Tabella A del Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 febbraio 2018, oltre che nell'Allegato 3 della Legge di Bilancio 2022. La lista, che è stata introdotta per la prima volta dalla Legge di Stabilità 2017 ed è stata ampliata nel corso degli anni, include:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell'industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni. 

Coloro che svolgono queste professioni rientrano nelle categorie di lavoratori che possono beneficiare dell'APE Sociale, un anticipo pensionistico erogato dall’INPS fino al momento in cui non si raggiunge l’età per accedere alla pensione di vecchiaia o non si maturano i requisiti per la pensione anticipata.

Possono accedere alla misura i lavoratori dipendenti che hanno compiuto 63 anni e 5 mesi di età e che, al momento della richiesta, hanno maturato 36 anni di contributi, hanno svolto uno o più lavori gravosi per almeno 7 anni negli ultimi 10 di carriera o per almeno 6 anni negli ultimi 7 e che non siano titolari di alcuna pensione diretta.

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