Sei alla ricerca attiva di un nuovo lavoro o di un’azienda in cui fare gavetta e imparare un mestiere? Quando si sceglie a chi inviare il proprio CV, uno degli interrogativi su cui aleggiano più dubbi è: meglio lavorare per una piccola o grande impresa?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda: molto dipende da cosa stai cercando, dai tuoi bisogni e dalle tue ambizioni professionali. Entrambe le soluzioni offrono numerosi vantaggi, ma possono nascondere anche dei lati negativi.
indice dei contenuti:
lavorare in una piccola azienda: vantaggi e svantaggi.
Lavorare in una piccola azienda offre una serie di vantaggi che possono risultare molto allettanti per chi è alla ricerca di una nuova occupazione o sta iniziando a muovere i primi passi nel mercato del lavoro.
Uno dei principali benefici è la possibilità di lavorare in un ambiente familiare e collaborativo. In una piccola azienda, infatti, c’è maggiore interazione tra colleghi e questo non solo favorisce una comunicazione più diretta e aperta, ma facilita anche la collaborazione e il lavoro di squadra.
La polivalenza è un altro vantaggio. Poiché la struttura delle piccole imprese è in genere meno complessa, i dipendenti sono spesso chiamati ad assumere molte responsabilità contemporaneamente, condizione che permette di acquisire una vasta gamma di competenze da inserire nel curriculum. Questo non solo arricchisce il bagaglio professionale del lavoratore, ma aumenta anche la sua adattabilità e versatilità, rendendolo una risorsa preziosa per l’azienda.
Da considerare anche la maggiore visibilità nei confronti dei vertici aziendali. In una piccola azienda, i successi e i risultati individuali sono più facilmente riconosciuti dai dirigenti. Questo può tradursi in un maggiore senso di realizzazione personale e in opportunità di crescita basate sulle performance.
Inoltre, le procedure decisionali in una piccola impresa tendono a essere più rapide. La presenza di una burocrazia più snella permette di prendere decisioni più velocemente, adattandosi prontamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei dipendenti. Questa agilità può rappresentare un vantaggio competitivo importante e può rendere il lavoro più stimolante e dinamico.
Lavorare in una piccola azienda permette anche di acquisire una conoscenza approfondita della realtà aziendale e dei suoi processi produttivi. I dipendenti hanno l’opportunità di vedere come tutte le funzioni aziendali collaborano tra loro, comprendendo meglio il quadro generale e contribuendo in modo più efficace al successo dell’impresa.
Tuttavia, lavorare per un’organizzazione di piccole dimensioni presenta anche alcuni contro che è importante considerare.
Uno dei principali svantaggi è rappresentato dai percorsi di carriera incerti. In una piccola impresa, le opportunità di avanzamento possono essere limitate e le promozioni meno frequenti. Questo può risultare frustrante per chi aspira a una rapida crescita professionale.
Da non sottovalutare le risorse limitate di cui solitamente dispone una piccola azienda. Imprese di questo tipo possono avere disponibilità finanziarie ridotte, il che può tradursi in una minore sicurezza del posto di lavoro. L’instabilità finanziaria dell’azienda può anche limitare gli investimenti nella formazione dei dipendenti, riducendo ulteriormente le opportunità di crescita professionale.
Un altro svantaggio è rappresentato dagli stipendi medi, che nelle piccole aziende tendono a essere inferiori rispetto a quelli delle grandi imprese. Queste aziende spesso non possono permettersi di offrire pacchetti retributivi competitivi, il che può influenzare la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti.
Tra i contro di lavorare in una piccola azienda c’è anche l’ambiente familiare, che può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se da un lato l’interazione tra colleghi può favorire la collaborazione e un clima di fiducia, dall’altro può fare emergere dinamiche interpersonali complesse e conflitti difficili da gestire. Le aspettative nei confronti dei colleghi con cui si ha più rapporto possono essere più alte, portando a situazioni in cui il confine tra vita lavorativa e personale si confonde, creando potenziali tensioni.
Da ultimo, lavorare in una piccola impresa, soprattutto se poco conosciuta, può rendere difficile per i dipendenti distinguersi nel mercato del lavoro perché il valore dell'esperienza acquisita potrebbe non essere facilmente riconosciuto da altre aziende. Se l’azienda è poco nota, il suo nome nel CV potrebbe non avere lo stesso peso di un’impresa di maggiore fama.
lavorare in una multinazionale: vantaggi e svantaggi.
Anche lavorare in una multinazionale offre numerosi vantaggi.
Al primo posto ci sono le opportunità di crescita. Le grandi aziende attive a livello internazionale offrono percorsi di carriera ben definiti e strutturati, con la possibilità di raggiungere posizioni di leadership. Questo è facilitato anche dalla presenza di programmi di formazione e sviluppo professionale che permettono ai dipendenti di acquisire nuove competenze e avanzare nella loro carriera.
Inoltre, le multinazionali dispongono di maggiori risorse rispetto alle piccole imprese, il che si traduce in una maggiore stabilità finanziaria e sicurezza del posto di lavoro. Questo è un aspetto da non sottovalutare per chi cerca un impiego sicuro e duraturo. La disponibilità di risorse permette anche di offrire retribuzioni mediamente più alte e pacchetti di benefit aziendali competitivi, che possono includere assicurazioni sanitarie, piani pensionistici e altri incentivi economici.
Le grandi imprese internazionali offrono in genere percorsi di carriera certi e temporalmente definiti. Questo significa che i dipendenti sanno esattamente quali passi devono compiere per avanzare nella loro carriera e quali sono i tempi previsti per superare ogni step, il che può essere molto motivante e rassicurante per i lavoratori (leggi anche: come fare carriera).
Un altro vantaggio è la possibilità di lavorare all'estero. Molte di queste aziende offrono opportunità di trasferimento internazionale, permettendo ai dipendenti di fare esperienze lavorative in diversi Paesi. Questo arricchisce il curriculum vitae e permette di crescere a livello sia professionale che personale.
In una grande azienda è anche più facile cambiare funzione aziendale. Grazie alla vasta gamma di dipartimenti e ruoli disponibili, i dipendenti hanno la possibilità di sperimentare diverse funzioni e trovare quella più adatta alle loro competenze e interessi.
Infine, lavorare per una multinazionale può facilitare la ricerca di un impiego in futuro. L'esperienza maturata in una realtà prestigiosa e conosciuta può essere un valore aggiunto nel curriculum e aumentare le possibilità di fare colpo sui recruiter e ottenere la posizione desiderata.
Tuttavia, lavorare in una multinazionale presenta anche alcuni svantaggi.
Uno dei principali è la gerarchia rigida. In un’azienda molto grande può essere difficile conoscere i vertici o i superiori. Questo può creare una certa distanza tra i dipendenti e il management, rendendo più complessa la comunicazione e la comprensione delle decisioni aziendali.
Un altro svantaggio è la burocrazia. Le multinazionali tendono ad avere procedure più formali e complesse, il che può rallentare i processi decisionali e rendere più difficili i cambiamenti. Questo può essere frustrante per chi preferisce un ambiente di lavoro più dinamico e flessibile.
L’anonimato è un altro aspetto negativo del lavorare in una multinazionale. Con un elevato numero di dipendenti, può essere difficile creare connessioni personali e sentirsi parte di un team. Questo può influire negativamente sulla motivazione e sul senso di appartenenza all’organizzazione (leggi anche: come migliorare i rapporti tra colleghi).
Da non sottovalutare la flessibilità ridotta. Le strutture rigide e le procedure formali possono limitare la capacità dei dipendenti di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di innovare. Questo può essere un problema per chi cerca un ambiente di lavoro stimolante e dinamico.
Inoltre, nelle multinazionali i processi di cambiamento sono generalmente più lenti. La necessità di seguire procedure rigide e di ottenere approvazioni da vari livelli gerarchici può rallentare l'implementazione di nuove idee e iniziative.
Un altro svantaggio è la competizione, che può essere anche molto elevata nelle aziende di grandi dimensioni. Sebbene questa tendenza possa essere positiva in alcuni casi, in molti altri può creare un ambiente di lavoro stressante e poco collaborativo. I dipendenti possono sentirsi costantemente sotto pressione per dimostrare le proprie capacità e raggiungere gli obiettivi prefissati, il che può incidere negativamente sul loro benessere.
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clicca qui3 motivi per cui un’azienda in rapida crescita potrebbe essere la soluzione giusta
La soluzione migliore sta sempre nel mezzo, rappresentato in questo caso dalle aziende in rapida crescita. Queste combinano le risorse e il supporto delle grandi società con l’innovazione, le opportunità e l’atmosfera dinamica di quelle ancora agli esordi e possono dare una svolta alla tua carriera.
Ci sono almeno 3 motivi per cui lavorare in un’azienda in rapida crescita è un’ottima idea. Vediamoli insieme e, soprattutto, scopriamo come riconoscere una società di questo genere in fase di colloquio.
1. opportunità di apprendimento e crescita.
Lavorare per un’azienda in fase di rapida espansione significa avere la possibilità di prendere parte a progetti sfidanti e stimolanti. Dopo tutto, la realizzazione di nuovi prodotti e servizi e l’ingresso in nuovi mercati o territori non può prescindere dal contributo di persone abili e competenti. In un’azienda di questo genere, se lavori duramente e sei avido di nuovi incarichi e responsabilità, non tarderai a riceverne: la crescita professionale dei dipendenti è incoraggiata e le promozioni non si fanno aspettare.
Come capire se l’azienda che hai individuato promuove apertamente una simile cultura? Durante il colloquio, puoi chiedere esplicitamente al recruiter se la società offre molte opportunità di crescita oppure qual è il ruolo attualmente svolto dalla persona che prima lo ricopriva.
In alternativa, puoi cercare di parlare con i tuoi possibili futuri colleghi, tentando di capire ogni quanto tempo hanno cambiato posizione o assunto nuovi incarichi. Di solito, un cambiamento ogni uno, due o tre anni è un buon segno.
Se non riesci ad avere un colloquio con uno di loro, puoi sempre consultare i loro profili su LinkedIn, oppure verificare se nella policy aziendale è indicata chiaramente la volontà di investire nei dipendenti con l’organizzazione periodica di corsi e training.
Anche favorire di tanto in tanto l’incontro tra diversi team può essere una strategia volta a stimolare la creatività dei dipendenti, per incoraggiarli a vedere le cose da un’altra prospettiva.
2. contatto con i vertici aziendali.
In un’azienda in crescita, le occasioni di confrontarsi faccia a faccia con il team manageriale sono più frequenti di quanto possa mai accadere in una grande corporation. Come puoi facilmente immaginare, si tratta di interazioni preziose per imparare dai migliori, ricevere consigli e cogliere le visioni più originali, oltre che per fare a tua volta una buona impressione.
Se la società che t’interessa organizza con cadenza settimanale o mensile meeting aziendali in cui i dipendenti possono rivolgere i loro interrogativi ai dirigenti, allora significa che ha a cuore la loro opinione e ritiene il confronto un’occasione di crescita.
Altre aziende organizzano di tanto in tanto i cosiddetti “CEO launches”, dando la possibilità a 4-5 persone per volta di incontrare i capi dei capi o, semplicemente, incoraggiano i meeting one-to-one con gli “Head of”. Come scoprirlo? Dai un’occhiata al blog e ai canali social aziendali alla ricerca di post e foto che possano far pensare ad un’interazione abituale capo-dipendenti.
3. possibilità di farsi notare.
Se il tuo obiettivo è un avanzamento di carriera, lavorare in un’azienda in rapida espansione è la scelta migliore che tu possa fare. In una società di questo tipo ci si occupa continuamente di nuovi progetti, quindi aumentano le possibilità di incontrare nuove persone, condividere idee e contribuire fattivamente alla costruzione di nuovi prodotti e alla realizzazione di nuovi servizi che possano fare la differenza sul mercato. I futuri hiring manager che incontrerai non potranno ignorarlo e potrebbe persino tornarti utile se decidessi di avviare tu stesso una startup!
Per capire se l’innovazione è il cuore pulsante di un’organizzazione, in sede di colloquio potresti chiedere al recruiter come vengono promosse e incoraggiate le idee fuori degli schemi, se la partecipazione a progetti collaterali è parte della cultura aziendale oppure cosa stanno cercando nella persona che ricoprirà quel ruolo.
Se la risposta è “la capacità di innovare il modo in cui facciamo le cose, per innalzare la qualità dei risultati raggiunti” o qualcosa di questo tenore, allora con molta probabilità prenderai parte a stimolanti e interessanti progetti.