Chi è alla ricerca attiva di un lavoro e ha già sostenuto dei colloqui di lavoro, spesso si pone molte domande sui comportamenti da adottare durante le fasi successive del processo di selezione. Uno dei dubbi più diffusi è sicuramente quello che riguarda la gestione del post-colloquio.
In alcuni casi, la fase in cui si attende la comunicazione dell’esito da parte dei recruiter può essere piuttosto lunga. Per questo gestire al meglio il momento è importante.
Si può decidere di restare semplicemente in attesa, ma è davvero la soluzione migliore? La situazione può infatti diventare molto stressante, soprattutto se si continua ad aggiornare la casella di posta elettronica e a tenere costantemente sott’occhio il cellulare.
In alternativa, si può optare per una soluzione meno passiva, prendere l’iniziativa e interagire con la persona con cui si è sostenuto il colloquio. A condizione di non porsi in modo sbagliato e di non apparire troppo insistenti.
Scopriamo come capire se un colloquio è andato bene e quali accorgimenti adottare per gestire al meglio l'interazione con il recruiter dopo l’intervista.
indice dei contenuti:
quanto tempo dopo il colloquio ti chiamano?
Quanto tempo passa prima di ricevere l'esito del colloquio di lavoro? Non c’è una risposta univoca a questa domanda: dipende dal tipo di azienda, dalle sue dimensioni, dal percorso che il recruiter sceglie di seguire e dalla quantità di candidature ricevute. Ogni azienda ha il proprio processo di selezione e tempi di risposta che possono variare notevolmente.
Spesso, il processo di selezione avviene in due o tre step: in questo caso le attese saranno più di una. Ad esempio, dopo un primo colloquio conoscitivo, potrebbe essere necessario attendere per un secondo colloquio tecnico o per un incontro con il management (leggi anche: come prepararsi ad un colloquio senza ansia). Ciascuna fase può richiedere un periodo di valutazione che può estendersi per diversi giorni o settimane.
Chiaramente, è difficile immaginare una risposta all'indomani del colloquio o nei giorni immediatamente successivi. Di solito, una settimana è il tempo minimo richiesto per una risposta; più spesso, l’attesa si prolunga e l’esito del colloquio arriva dopo due o tre settimane, o anche un mese. Questo tempo è necessario ai recruiter per confrontare le candidature, svolgere eventuali ulteriori colloqui e prendere una decisione.
Poiché le tempistiche sono estremamente variabili, non c’è nulla di male a informarsi in merito durante il colloquio. Chiedere al recruiter quali sono i tempi previsti per una risposta dimostra interesse. Non pretendere una data di scadenza esatta, ma chiedere una stima indicativa può essere utile per gestire meglio l’attesa e ridurre l'ansia.
cosa fare dopo un colloquio di lavoro?
Dopo un colloquio di lavoro, per prima cosa rilassati: hai giocato le tue carte e ora tutto quello che devi fare è attendere. O quasi.
Ci sono alcune piccole mosse che puoi mettere in atto per orientare in positivo l’esito del colloquio. Non sempre sono determinanti, ma possono aiutare: l’importante è essere sempre opportuni e non esagerare. Vediamo quali sono.
prima regola dopo il colloquio: agire d’anticipo.
Il primo consiglio è porre una semplice domanda già alla fine del colloquio. Quesiti come:
- “Quali sono i prossimi passaggi?”;
- “È previsto un secondo colloquio?”.
In questo modo, da un lato mostrerai un importante segnale di interesse per la posizione; dall'altro otterrai informazioni utili sulle tempistiche entro le quali potresti ricevere una risposta. Queste domande non solo dimostrano che sei proattivo e desideroso di procedere nel processo di selezione, ma forniscono anche una roadmap utile per gestire le tue aspettative e pianificare i passi successivi.
Ciò ti consentirà di risparmiare un po’ di stress e di ansia: se ti dicono che il riscontro arriverà non prima di una settimana, ad esempio, hai qualche giorno di tempo per rilassarti. Questo ti impedirà di controllare ossessivamente la casella di posta o il telefono nei giorni immediatamente successivi al colloquio.
Inoltre, capirai a partire da quale data potrai iniziare a contattare il selezionatore, mantenendo un atteggiamento professionale, senza sembrare impazienti o invadenti, nel caso in cui la risposta dovesse tardare ad arrivare.
Chiedere dei prossimi passi del processo di selezione può anche dare un'idea del livello di urgenza nel coprire la posizione. Se il recruiter comunica la necessità dell’azienda di trovare una risorsa nell’immediato, è importante rimanere disponibili e pronti a rispondere tempestivamente a eventuali richieste aggiuntive.
inviate una mail/lettera di ringraziamento.
Capire l’esito di un colloquio di lavoro non è semplice, ma puoi comunque mettere in atto alcune azioni per orientare in positivo il processo di selezione. Dopo il colloquio, un’ottima idea è inviare una breve email al recruiter che ti ha esaminato entro 24 ore dall’intervista.
Nell’email bisogna ringraziare il recruiter per l’opportunità di conoscere più da vicino l'azienda e per il tempo che ti ha dedicato. Puoi anche menzionare brevemente un aspetto specifico dell'intervista che ti è piaciuto o che hai trovato particolarmente interessante. Questo non solo dimostra che hai prestato attenzione, ma anche che hai apprezzato la conversazione.
Agendo in questo modo, farai una buona impressione e rimarrai impresso nella mente del selezionatore. Questo piccolo gesto di cortesia può fare la differenza nella fase decisionale, soprattutto se la scelta tra candidati è molto serrata. Inoltre, dimostra che hai buone maniere e che sei realmente interessato alla posizione, caratteristiche sempre apprezzate dai datori di lavoro.
esortate una risposta.
Se dopo la scadenza che era stata comunicata non hai ancora ricevuto nessun riscontro rispetto all’esito del colloquio, è arrivato il momento di farti avanti. Aspetta un paio di giorni dopo la deadline comunicata e torna alla carica con garbo e professionalità.
Per capire se un colloquio è andato bene puoi scrivere una breve email o telefonare alla persona che ti ha esaminato durante il colloquio. Che si opti per l’una o l’altra soluzione, è fondamentale mantenere un tono gentile e tranquillo. Evita di sembrare impaziente o irritato; piuttosto, mostrati comprensivo verso eventuali ritardi e chiedi con tatto se è stata effettivamente presa una decisione, dato che il termine ultimo che ti era stato indicato è passato.
Nell’email, ringrazia nuovamente il recruiter per l’opportunità. Potresti scrivere: "Gentile [nome del recruiter], spero che questa email la trovi bene. Volevo chiederle un aggiornamento sulla posizione di [nome della posizione] per cui ho sostenuto il colloquio in data [data del colloquio]. Durante l’intervista, mi era stato comunicato che una decisione sarebbe stata presa entro il [data]. Vorrei gentilmente sapere se ci sono novità in merito alla mia candidatura. Grazie ancora per il tempo dedicatomi”.
Se non ricevi una risposta immediata, niente panico: molto probabilmente l’azienda sta valutando altri candidati. La maggior parte delle volte dei piccoli ritardi sui tempi previsti sono più che normali.
Se, dopo un ulteriore lasso di tempo, l’azienda non ti avesse ancora comunicato la sua decisione, potresti fare un altro e ultimo tentativo con una telefonata. Questo passaggio, più che per capire se la posizione è già stata occupata, può aiutare a scoprire se il colloquio è andato bene e su quali aspetti potresti migliorare.
Durante la chiamata, chiedi gentilmente se è possibile avere un feedback sul colloquio, indipendentemente dall’esito. Questo approccio non solo dimostra professionalità, ma fornisce anche informazioni preziose per migliorare le performance future.
Chiamare o inviare un’email? L’email è sicuramente meno “rischiosa” perché permette di formulare un discorso con calma e di evitare eventuali nervosismi che potrebbero emergere durante una chiamata. Inoltre, lascia una traccia scritta del vostro follow-up, utile per riferimento futuro.
mandate una richiesta di collegamento su LinkedIn.
Non c’è alcun male ad aggiungere il recruiter tra i tuoi contatti su Linkedin, il social network più famoso in ambito professionale. Inviare una richiesta di collegamento non è invadente. E anche nel caso in cui alla fine non fossi tu il candidato scelto, avrai comunque un contatto all’interno dell’azienda che potrebbe essere utile per il futuro (leggi anche: come migliorare il profilo LinkedIn).
Quando invii la richiesta di collegamento, accompagnala con un messaggio personalizzato. Un semplice messaggio di ringraziamento per il tempo dedicato durante il colloquio può fare una grande differenza.
Questo non solo ti permette di rimanere in contatto con il recruiter, ma offre anche la possibilità di rimanere aggiornati sulle novità dell'azienda tramite i post che condivide. Interagendo con questi contenuti, dimostrerai il tuo interesse nei confronti dell’organizzazione.
Aggiungere il recruiter su LinkedIn è anche un’occasione per ampliare la tua rete. Ti offre la possibilità di essere visibile a un pubblico più vasto, incluse altre persone del settore e potenziali datori di lavoro. Questo può aprire le porte a nuove opportunità.
come capire l'esito del colloquio.
Capire l’esito di un colloquio non è facile, soprattutto se sei andato abbastanza bene e hai fatto una buona prima impressione: i recruiter sono “allenati” a non lasciar trapelare le proprie inclinazioni.
Tuttavia, con un po’ di intuito, potrai accorgerti se una tua risposta colpisce positivamente la persona che hai davanti: in quel caso probabilmente ti inciterà a proseguire e sarà interessata ad approfondire l’argomento.
Al contrario, se a più di una domanda del recruiter hai fatto scena muta è facile che questo giochi un punto a tuo sfavore. Mettendo tutti questi elementi sulla bilancia potrai farti un’idea di com’è andato il colloquio, ma evita di fare pronostici: non è mai detta l’ultima parola.
i segnali per capire se il colloquio è andato bene o male.
Vediamo più nel dettaglio qualche trucco per capire se il colloquio è andato bene o male.
La durata del colloquio. Venire “liquidati” in poco tempo non è mai un buon segnale. Al recruiter serve di solito almeno una mezz'ora per farsi un’idea di chi si trova davanti. Un colloquio che si protrae oltre il tempo previsto, con domande approfondite, può indicare un forte interesse verso il candidato. Al contrario, un colloquio breve potrebbe suggerire che il recruiter ha già deciso di non proseguire con la vostra candidatura.
Lo sguardo e la comunicazione non verbale del corpo. Se il recruiter ti guarda negli occhi, può essere un buon segno. Potresti aver catturato la sua attenzione. Al contrario, se si guarda attorno, si distrae o giocherella con qualche oggetto, probabilmente non è molto colpito. Anche altri segnali non verbali, come il sorriso, l'annuire o una postura aperta, possono indicare interesse e approvazione. Se il recruiter si mostra chiuso, con le braccia incrociate o evita il contatto visivo, potrebbe essere meno entusiasta.
Il tipo di domande. Un recruiter interessato al tuo profilo cercherà di approfondire e di entrare nello specifico, sorvolando sulle domande generiche che si fanno a tutti. Domande dettagliate sulle tue esperienze lavorative, competenze tecniche e situazioni gestite in passato indicano che il selezionatore sta valutando seriamente come potresti inserirti nell'azienda. Se, invece, le domande rimangono superficiali e generiche, potrebbe non essere interessato a proseguire.
Il tono. Riuscire a stabilire un dialogo informale e diretto con il recruiter vuol dire aver fatto centro, conquistando la sua fiducia e il suo interesse. Un tono amichevole e conversazionale può suggerire che il selezionatore ti vede come una buona potenziale risorsa per l'azienda. Al contrario, un tono freddo e distaccato potrebbe indicare che non sei considerato adatto.
Informazioni pratiche ed economiche. Anche se al primo colloquio spesso non si parla di retribuzione, se il recruiter è interessato dovrebbe almeno accennarti la proposta economica, la tipologia di contratto, i tempi di assunzione e così via. Questi dettagli indicano che il selezionatore sta pensando alla tua integrazione nell'organizzazione e vuole assicurarti che la posizione è seria e ben definita.
Informazioni sul processo di selezione. Se il recruiter non ti informa su come procederà il processo di selezione, è probabile che non sia interessato a portare avanti la tua candidatura. Un recruiter interessato ti fornirà dettagli sui prossimi step: ulteriori colloqui, tempistiche per ricevere l’esito, chi sarà coinvolto nel processo. Questa trasparenza indica che sei considerato seriamente per la posizione.
I contenuti della conversazione e il grado di coinvolgimento. Se il recruiter ti racconta alcuni aspetti aggiuntivi della vita in azienda, come ad esempio il modo in cui si svolgono la pausa pranzo, le attività extra lavorative, i momenti d’incontro tra colleghi, è un buon segno: ti sta già immaginando come un membro del team. Descrizioni dettagliate dell’ambiente di lavoro e delle dinamiche interne sono indicatori positivi di un forte interesse nel vederti integrato nell'azienda.
Altri segnali da considerare. Un altro buon segno può essere se il recruiter ti presenta ad altri membri del team o a dirigenti durante o dopo il colloquio. Questo indica che sta cercando di farti conoscere l'ambiente e ottenere ulteriori feedback sul tuo profilo. Inoltre, se il recruiter ti contatta subito dopo il colloquio con ulteriori domande o richieste, è un chiaro segnale che sei in cima alla sua lista di candidati.
comunicazione esito positivo colloquio: come comportarsi.
Nel momento in cui riceverai l’agognato feedback, è importante rispondere in modo consono, indipendentemente dal fatto che la risposta dell’azienda sia negativa o positiva. Qui ci concentreremo su come comportarsi quando la risposta è positiva e hai ottenuto il lavoro.
Quando ricevi la comunicazione che sei stato scelto, ringrazia con entusiasmo, ma non esagerare; è meglio non apparire troppo “su di giri”. Esprimere gratitudine è fondamentale, ma deve essere fatto in modo professionale. Un ringraziamento sentito e genuino mostra apprezzamento senza sembrare eccessivo. Puoi dire qualcosa come: "Grazie mille per questa opportunità. Sono davvero entusiasta di iniziare questa nuova avventura e di contribuire al successo dell'azienda".
Devi mostrarti felice e grato, ma consapevole di rappresentare un valore aggiunto per l’azienda. È importante trasmettere fiducia nelle tue capacità e nel contributo che potrai apportare. Ricorda che non ti stanno facendo un regalo o un favore; state per intraprendere insieme un percorso di reciproca crescita, soddisfazione e arricchimento. Mostrare consapevolezza del tuo valore professionale può rafforzare la percezione positiva che il datore di lavoro ha di te.
Mostrati dunque sereno e disponibile, pronto ad intraprendere questa nuova avventura. Puoi anche approfittare di questo momento per fare alcune domande pratiche che ti aiuteranno a prepararti meglio al tuo nuovo ruolo, come: "C'è qualche documento che devo portare il primo giorno?" o "Ci sono dettagli specifici riguardo l'onboarding che dovrei conoscere?". Questo dimostra proattività.
Chiedere informazioni su aspetti logistici come l'orario di inizio, il dress code e le persone a cui fare riferimento può aiutare a dissipare eventuali dubbi e a prepararti al meglio. Potresti dire: "Vorrei avere qualche informazione aggiuntiva sul mio primo giorno di lavoro. Potreste dirmi a che ora dovrei arrivare e chi dovrò rivolgermi?”.
comunicazione esito negativo colloquio: come comportarsi.
Se il colloquio è andato male e la risposta è negativa, è importante rispondere in modo professionale e cortese. Ringrazia il recruiter per l'opportunità e per il tempo che ti ha dedicato, esprimendo dispiacere per l'esito ma apprezzamento per la possibilità che vi è stata concessa di conoscere meglio la realtà aziendale.
Mostrare gratitudine e professionalità in queste circostanze è fondamentale perché può lasciare un'impressione positiva di sé. Tieni sempre a mente che le agenzie per il lavoro o il recruiter potrebbero ricontattarti in breve tempo per offrirti un altro ruolo all’interno della stessa azienda o un'altra posizione di lavoro. Mantenere buoni rapporti è quindi essenziale per lasciare le porte aperte a nuove opportunità.
Il consiglio è esprimere il desiderio di rimanere in contatto con il recruiter. Quando rispondi alla comunicazione dell’esito, potresti dire: "Sarei felice di rimanere in contatto per eventuali future opportunità che possano allinearsi meglio alle mie competenze ed esperienze”. Questo non solo lascia una porta aperta per future collaborazioni, ma mostra anche il tuo interesse verso l'azienda.
Chiedere un feedback è altrettanto importante. Potresti dire: "Se possibile, mi piacerebbe ricevere un feedback sulla mia candidatura. Sarebbe molto utile per migliorare e prepararmi ad affrontare future opportunità”. Questo dimostra che sei aperto a crescere e ad apprendere dagli insuccessi, una qualità molto apprezzata dai datori di lavoro.
In ogni caso, anche se la delusione può essere comprensibile, è importante non lasciare che influenzi la tua risposta. Mantenere un tono rispettoso ti aiuterà a gestire la situazione con dignità e a dare prova della tua professionalità.