chi è il consulente del lavoro?
Un consulente del lavoro è un libero professionista che può svolgere la propria attività in modo totalmente indipendente oppure insieme a un gruppo di colleghi all’interno di uno studio. Esperto in materia economico-giuridica, ha il delicato compito di gestire il personale subordinato e parasubordinato per conto di imprese ed enti dal punto di vista amministrativo. Si occupa, quindi, dei rapporti fra le aziende e il personale, definendo i contratti di lavoro in tutte le sue varianti, come assunzioni e cessazioni.
cosa fa un consulente del lavoro?
Sfruttando le proprie avanzate conoscenze in materia di legislazione del lavoro, questo professionista fornisce assistenza a imprese, aziende, enti e organizzazioni nel gestire i rapporti di natura giuridico-economica e amministrativa con i loro dipendenti. Una delle funzioni fondamentali svolte da un consulente del lavoro consiste nell’inquadramento dei dipendenti di un’azienda. Iscrive sia dipendenti che dirigenti a istituti previdenziali come INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) o INAIL (Istituto nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Un altro compito essenziale che caratterizza questo genere di professione è il calcolo delle buste paga. Grazie alla conoscenza approfondita del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro), il consulente è in grado di elaborare le buste paga e calcolare i contributi previdenziali e assistenziali rispettando tutte le normative vigenti. Spetta a questa figura professionale gestire gli aspetti giuridici ed economici che giocano un ruolo importante al momento di stipulare un contratto di lavoro. Cura, inoltre, le eventuali evoluzioni di un contratto, tra cui assunzioni e cessazioni, trasferimenti e demansionamenti. Nel caso in cui si verifichino contenziosi e controversie con dipendenti o ex dipendenti, funge da consulente e può anche assistere o rappresentare l’azienda in questione in tribunale.
Hai le competenze di natura giuridico-economica, l’interesse per il settore economico-finanziario e le doti di organizzazione utili per lavorare come consulente del lavoro? Se la risposta è sì, allora continua a leggere per scoprire quali sono le competenze e le qualifiche di cui hai bisogno per avere successo nel ruolo di consulente del lavoro.
offerte di lavoroquali ruoli ha il consulente del lavoro?
Il consulente del lavoro è un professionista esperto di diritto del lavoro che fornisce assistenza ad aziende ed enti nella gestione del personale. Elabora le buste paga, calcolando in modo accurato i contributi di natura previdenziale e assistenziale in base alle norme in vigore. Gestisce tutti i rapporti fra le organizzazioni e organi istituzionali come, per esempio, i sindacati. Mette a disposizione delle imprese la propria consulenza tecnica in materia di legislazione del lavoro. Per quanto riguarda gli obblighi assicurativi e previdenziali nell’ambito della gestione del personale, si occupa, ad esempio, della redazione della certificazione unica, della denuncia di maternità e cassa integrazione. Se necessario, offre supporto nelle segnalazioni di denuncia di attività di anti riciclaggio o finanziamento di terroristi.
consulente del lavoro stipendio medio
Lo stipendio medio in Italia che può percepire un consulente del lavoro è di circa € 34.000 lordi annui. Chi ricopre una posizione entry-level può aspettarsi una retribuzione intorno a € 22.000 annui, mentre le figure più qualificate raggiungono anche € 60.000 l’anno. Lo stipendio di un consulente del lavoro non è fisso, ma dipende dai clienti, dalle aziende e dalle tariffe. Oltre che in qualità di professionista indipendente, esiste anche la possibilità di svolgere la propria attività in uno studio, insieme ad altre figure professionali come contabili, avvocati, commercialisti e consulenti. Nel caso di un consulente che preferisce un impiego come dipendente all’interno del settore economico e amministrativo di una società, sono disponibili anche eventuali bonus e indennità offerte dall’azienda per cui lavora.
Per un consulente del lavoro che pratica la propria attività come libero professionista, i principali fattori che ne determinano il pacchetto retributivo sono il numero e la natura dei clienti di cui si occupa, le aziende con le quali collabora e le tariffe che propone a tali aziende. I professionisti navigati che possono vantare un vasto bagaglio di esperienza e di conoscenze hanno sicuramente possibilità maggiori di essere richieste da grandi imprese. Inoltre, un consulente esperto ha un portfolio clienti molto più ampio rispetto a una persona che ha appena terminato il proprio percorso accademico. Per quanto riguarda, invece, i consulenti che scelgono un impiego come dipendente all’interno di una determinata società, il loro stipendio può essere integrato da bonus per il raggiungimento degli obiettivi a livello aziendale e da vari tipi di indennità, come quella medica o assicurativa. In questo caso un consulente del lavoro può svolgere l’attività di un addetto ufficio paghe.
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tipi di consulente del lavoro
I compiti di un consulente del lavoro sono gli stessi a prescindere dai clienti e dalle aziende con cui collabora. Possiamo, però, effettuare una distinzione in base al tipo di lavoro, dipendente o indipendente:
- consulente del lavoro indipendente: in qualità di libero professionista, un consulente ha completa autonomia e libertà quando si tratta di scegliere i propri clienti.
- consulente del lavoro in uno studio: pur essendo ancora un libero professionista, un consulente che sceglie di far parte di uno studio di associati insieme ad altri consulenti e professionisti ha maggiori possibilità di trovare clienti, in particolare all’inizio della carriera.
- consulente del lavoro dipendente: un consulente che lavora per una specifica impresa può concentrarsi sull’elaborazione dello stipendio dei dipendenti, occupando una posizione all’interno dell’ufficio paghe. In questo caso, non collabora con più aziende, ma dispone di una maggiore sicurezza, dato che non ha la necessità di cercare clienti.
lavorare come consulente del lavoro
Per avere successo nel ruolo di consulente del lavoro, è fondamentale possedere un buon bagaglio di competenze e capacità che permettano di portare a termine diverse mansioni particolari. Ecco quali sono i principali compiti e responsabilità da aspettarsi quando si sceglie di intraprendere questo tipo di carriera lavorativa.
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come diventare consulente del lavoro: compiti e responsabilità
Un consulente del lavoro fornisce assistenza ad aziende, enti e organizzazioni nella gestione dei rapporti di natura giuridico-economica con i loro dipendenti e organi come INPS e INAIL o l’Agenzia delle Entrate. Ecco quali sono le principali mansioni che sono affidate a un consulente del lavoro nel corso della regolare giornata lavorativa quotidiana:
- effettuare l’inquadramento del personale aziendale: uno dei compiti principali è l’iscrizione di dipendenti e dirigenti di un’impresa agli istituti previdenziali e assicurativi di competenza. Inoltre spetta al consulente assegnare ai singoli dipendenti ruolo, qualifica e il livello di inquadramento rispetto al CCNL di riferimento del settore.
- occuparsi di tutti gli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalla legislazione del lavoro: assolve agli adempimenti mensili e annuali come, per esempio, la redazione della certificazione unica dei redditi da lavoro dipendente.
- elaborare buste paga e contributi dei dipendenti: in collaborazione con l’ufficio contabile dell’azienda o con commercialisti esterni, il consulente ha la responsabilità di calcolare le buste paga mensili e i contributi previdenziali, in accordo con le normative vigenti.
- gestire le comunicazioni con gli organi istituzionali: spetta a questo professionista comunicare con gli enti di riferimento in caso di assunzioni, licenziamenti, trasferimenti, malattie, infortuni e molti altri eventi. Inoltre, gestisce anche le trasmissioni, per via telematica, delle dichiarazioni fiscali e altre comunicazioni.
- fornire assistenza fiscale e tributaria: in sede di contenzioso, un consulente può offrire la propria assistenza per dirimere questioni in materia di amministrazione finanziaria. In aggiunta, può anche fornire supporto nel risolvere controversie di lavoro oppure nel caso di conciliazioni e arbitrati con gli organi istituzionali.
- offrire consulenza tecnica, d’ufficio o di parte, in caso di contenziosi legali: grazie alla sua conoscenza approfondita in ambito giuslavoristico, il consulente del lavoro ha la possibilità di offrire assistenza al giudice o alle parti in conflitto nel corso di un processo. A seconda dei casi, assiste o rappresenta l’azienda in tribunale.
- assistere le autorità in caso di segnalazioni di attività di anti riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
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ambiente lavorativo
Un consulente del lavoro ha a propria disposizione molte opportunità lavorative differenti: può, per esempio, svolgere un’attività da libero professionista indipendente, aprendo un proprio ufficio e collaborando con molteplici clienti e aziende. Oppure, può inserirsi all’interno di uno studio di consulenti e altri professionisti come avvocati, commercialisti e contabili. In questo caso, pur mantenendo la propria indipendenza e autonomia, può avvalersi della sicurezza e della reputazione dello studio per trovare e fidelizzare i clienti. In alternativa, un consulente del lavoro ha l’opportunità di trovare impiego in qualità di dipendente all’interno di svariati enti e organizzazioni. Come dipendente, può lavorare come nell’ufficio paghe di un’azienda oppure in altri uffici di natura amministrativa, contabile o legati alla gestione del personale. Per questo genere di professione, sono disponibili sia impieghi a tempo pieno che posizioni part-time.
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chi sono i colleghi del consulente del lavoro?
A seconda del datore di lavoro e del settore in cui lavora, tra i colleghi del consulente del lavoro potrebbero esserci contabili, impiegati amministrativi e addetti paghe e contributi. Il consulente del lavoro potrebbe anche lavorare a stretto contatto con hr specialist e legal specialist, così come con altri specialisti che potrebbero includere, ma non solo, consulenti assicurativi, impiegati della Pubblica Amministrazione e dirigenti.
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orario di lavoro
L'orario di lavoro di un consulente del lavoro coincide generalmente con il regolare orario di ufficio. Tuttavia, può essere talvolta richiesto di effettuare un numero variabile di ore di straordinario, a seconda delle esigenze di clienti e aziende.
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profilo professionale
La professione del consulente del lavoro rappresenta una carriera lavorativa molto interessante. Le opportunità di lavoro sono numerose e diffuse ovunque, con prospettive retributive crescenti con l’incrementare dell’esperienza. Quello del consulente del lavoro è un settore complesso e in continua evoluzione che richiede un continuo aggiornamento per rimanere al passo con i cambiamenti in materia di legislazione di lavoro. Dopo aver terminato il percorso accademico e superato l’esame di stato, un consulente può iscriversi all’Ordine dei Consulenti del Lavoro e iniziare a lavorare, in modo autonomo, come libero professionista. In questo caso, ha l’opportunità di entrare a far parte di uno studio professionale insieme ad altri colleghi oppure di aprire uno studio di consulenza in proprio. In alternativa, se preferisce la stabilità e la sicurezza di un impiego come dipendente, un consulente può lavorare all’interno di un’azienda specifica come esperto in materia di buste paga e contributi.
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i vantaggi di trovare un lavoro come consulente del lavoro grazie a randstad
Trovare il proprio lavoro di consulente del lavoro attraverso Randstad offre importanti vantaggi, quali:
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istruzione e competenze
Per poter ricoprire la posizione di consulente del lavoro, sono necessari dei requisiti di natura accademica. Alcuni atenei mettono a disposizione specifici corsi di laurea in Consulenza del lavoro e delle relazioni sindacali; altrimenti, è consigliabile ottenere una laurea in Economia e Commercio, Giurisprudenza o Scienze Politiche. Oltre alle necessarie conoscenze in materia economico-giuridica, per un consulente è fondamentale imparare a usare determinati software per il calcolo delle buste paga e per ulteriori compiti amministrativi. Una volta terminato il percorso accademico, è necessario portare a termine un periodo di praticantato per poi accedere all’esame di Stato e ottenere l’abilitazione. Dopo aver superato l’esame, un consulente si iscrive all’albo dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e può iniziare a esercitare la professione.
capacità e competenze
Questo genere di professione richiede parecchie conoscenze tecniche in materia di economia e giurisprudenza e alcune soft skills, fondamentali per poter svolgere un buon lavoro:
- approfondita conoscenza della legislazione del lavoro: grazie alla propria formazione di tipo giuridico, il consulente è in grado di offrire assistenza e supporto a clienti e aziende per quanto riguarda la legislazione sociale e del lavoro. Inoltre, ha grande familiarità con i CCNL e i sistemi di retribuzione.
- competenze tecniche di contabilità, fiscalità e ragioneria: coordinandosi con i contabili di un’azienda, oppure con commercialisti esterni, questa figura professionale gestisce l’elaborazione delle buste paghe e dei contributi. Buone competenze nel campo della contabilità sono essenziali per riuscire a portare a termine mansioni contabili ed elaborare buste paga e contributi del personale.
- conoscenza degli adempimenti assicurativi, fiscali e previdenziali nell’ambito del lavoro: questo professionista ricopre un ruolo da tramite non solo fra aziende e dipendenti, ma anche fra aziende e organi istituzionali. Per questo motivo, è importante che sia a conoscenza delle normative in ambito fiscale, previdenziale e assicurativo.
- competenze informatiche di buon livello: per calcolare le buste paga e portare a termine diverse mansioni di natura amministrativa, sono richieste buone competenze di informatica per poter utilizzare il software necessario.
- ottime capacità organizzative: il lavoro di un consulente del lavoro prevede l’espletamento di numerose mansioni fondamentali per il regolare svolgersi delle attività aziendali. Risulta, quindi, essenziale essere in grado di districarsi, grazie alle proprie capacità organizzative, fra molte situazioni complesse e difficoltà burocratiche.
- predisposizione all’aggiornamento costante: il campo della legislazione del lavoro è in continua evoluzione e, per rimanere al passo con i tempi, è importante possedere una predisposizione a tenersi sempre aggiornato con le ultime novità in ambito economico e legislativo.
FAQ sul lavoro come consulente del lavoro
Ecco le domande più frequenti riguardo il lavoro di consulente del lavoro:
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dove può trovare lavoro un consulente del lavoro?
Un consulente del lavoro può lavorare in modo completamente autonomo e indipendente, aprendo uno studio di consulenza e scegliendo i clienti da gestire. Può anche scegliere di entrare a far parte di uno studio di professionisti e coordinarsi con altri colleghi. In alternativa, se preferisce avere maggiore stabilità, ha l’opportunità di lavorare per una specifica azienda, in qualità di esperto buste paga.
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qual è la differenza tra consulente del lavoro e commercialista?
Il commercialista è il professionista che si occupa di gestire gli aspetti fiscali e societari di un’azienda, come dichiarazioni dei redditi, bilanci e consulenza generale in ambito fiscale e tributario. Un consulente del lavoro, invece, gestisce il personale, subordinato e parasubordinato, di un’azienda dal punto di vista amministrativo.
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quali sono i principali compiti di un consulente del lavoro?
Un consulente del lavoro è una figura professionale esperta di diritto del lavoro che offre ad aziende, imprese, enti e organizzazioni la propria consulenza tecnica in materia di amministrazione dei dipendenti. Calcola gli stipendi e i contributi dei dipendenti e gestisce i rapporti fra le società e gli organi istituzionali.
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il lavoro di un consulente del lavoro è difficile?
Per svolgere questa professione sono richieste conoscenze approfondite riguardanti diritto del lavoro, diritto sindacale e in campo economico-finanziario.
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come si diventa consulente del lavoro?
Per diventare consulente del lavoro è necessario affrontare un percorso formativo in campo economico e/o giuridico. Dopo aver ottenuto una laurea in Economia e Commercio o in Giurisprudenza, è necessario svolgere un periodo di praticantato e, in seguito, superare l’esame di Stato.
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