Lavorare all’estero è una scelta che ormai sempre più persone compiono non solo per ragioni economiche. Soprattutto per i più giovani, infatti, si tratta di un’esperienza irrinunciabile se si desidera una carriera a livello internazionale.
Un periodo di lavoro in un altro Paese permette di perfezionare la conoscenza delle lingue straniere, entrare in contatto con culture diverse e aprire i propri orizzonti, aggiungendo allo stesso tempo una voce molto interessante al proprio curriculum vitae.
Prima di accettare un’offerta di lavoro all’estero e partire, però, è opportuno raccogliere alcune informazioni utili per fare una scelta consapevole e stabilirsi sul luogo senza imbattersi in spiacevoli imprevisti.
indice dei contenuti:
1. definire Paese, settore e contratto.
Il primo passo per trovare lavoro all'estero è scegliere il Paese in cui desideri trasferirti. Questa scelta dovrebbe basarsi su vari fattori, tra cui le opportunità di lavoro disponibili, il costo e la qualità della vita, la cultura e la lingua. Ogni Paese offre un ventaglio unico di opportunità e sfide che è importante considerare attentamente.
Alcuni Paesi sono noti per offrire maggiori opportunità lavorative rispetto ad altri. Secondo la rivista statunitense Esquire, quelli che offrono le migliori prospettive di lavoro sono:
- Australia. Con un'economia robusta e un alto livello di occupazione, l'Australia è una destinazione ideale per chi cerca lavoro nei settori minerario, sanitario, IT e delle costruzioni. Il Paese ha anche solide relazioni commerciali con nazioni vicine come Nuova Zelanda, Indonesia, Cina e Giappone;
- Canada. Questo Paese, con il suo territorio immenso e ricco di risorse naturali, è un'altra meta molto ambita. Le opportunità di lavoro sono numerose nei settori dell'energia, dell'IT, della sanità e delle costruzioni. La somiglianza economica con l'Australia e la qualità della vita elevata rendono questo Paese un'ottima scelta per i lavoratori internazionali;
- Germania. Spesso definita la "locomotiva" d'Europa, la Germania è leader nel settore automobilistico, manifatturiero e tecnologico. La sua economia solida e le politiche favorevoli all'occupazione offrono ambienti lavorativi stabili e prosperi. In questo Paese, c'è una forte domanda di ingegneri, tecnici e professionisti IT, che la rende una destinazione molto attraente per chi ha competenze tecniche.
Scegliere il Paese non basta. È fondamentale avere le idee chiare sul settore in cui desideri lavorare. Ogni Paese ha settori chiave che trainano la propria economia e offrono maggiori opportunità di lavoro. Ad esempio, i settori della tecnologia e dell'IT sono in forte crescita in molte parti del mondo, così come quelli della sanità, delle energie rinnovabili e delle costruzioni.
Identificare il settore giusto richiede una valutazione delle proprie competenze ed esperienze e dei propri interessi. È utile fare ricerche sulle tendenze del mercato del lavoro nel Paese di destinazione, sulle professioni più richieste e sulle competenze necessarie. Molti Paesi pubblicano report periodici che analizzano le tendenze del mercato del lavoro, che possono essere un'ottima fonte di informazioni per orientare la propria scelta.
Quando si sceglie di andare a lavorare all’estero è importante sapere come funzionano i contratti di lavoro nei Paesi diversi dall’Italia. Questi possono presentare alcune somiglianze con quelli italiani, specialmente all'interno dell'Europa, dove le regolamentazioni lavorative sono spesso allineate grazie alle direttive comunitarie.
Tuttavia, nei paesi extraeuropei, i contratti tendono ad essere più flessibili. Questa flessibilità riflette approcci diversi alla legislazione del lavoro, con una varietà di forme contrattuali che possono offrire sia vantaggi che sfide uniche rispetto a quanto siamo abituati in Italia.
È quindi fondamentale conoscere le leggi sul lavoro del Paese di destinazione, comprese le norme su ferie, assicurazione sanitaria e contributi pensionistici. Alcuni Paesi offrono tutele ai lavoratori, come generosi congedi parentali e sistemi di welfare completi, mentre altri potrebbero avere regolamentazioni meno favorevoli.
2. informarsi sui requisiti.
Prima di trasferirsi all'estero per lavorare, è fondamentale informarsi sui requisiti necessari per l'ingresso e il soggiorno nel territorio di destinazione. Ogni nazione ha leggi specifiche in materia di immigrazione che stabiliscono quali documenti sono necessari per vivere e lavorare legalmente nel Paese.
Consultando il sito del governo della nazione ospitante, è possibile trovare le istruzioni sul tipo di permesso o visto richiesto per lavorare. Una volta ottenute tutte le informazioni necessarie, è opportuno avviare le procedure con congruo anticipo.
Un altro aspetto importante da considerare riguarda il costo della vita nel Paese in cui ci si intende trasferire: lo stipendio offerto permette di avere un tenore di vita soddisfacente? È una questione a cui prestare attenzione per non correre il rischio di ritrovarsi lontani da casa e con il conto corrente vuoto dopo aver affrontato le spese per l’affitto e le bollette.
Strettamente legate a questo punto, ci sono poi le questioni relative a fisco e tasse: è bene sapere come funzioneranno le imposte sul reddito una volta trasferiti all’estero, al fine di non incorrere in errori che potrebbero comportare sanzioni.
Dopodiché, è cruciale informarsi sugli aspetti più pratici come, ad esempio, la validità della patente. Ogni Paese, infatti, ha un Codice della strada specifico e regole precise per quanto riguarda la validità delle patenti straniere.
Serve, inoltre, una carta di credito internazionale: potrebbe volerci un po’ prima di riuscire ad attivare un conto corrente all’estero ed ottenere una carta di credito. Prima di partire, quindi, può essere utile richiedere una carta di credito ad una banca che opera a livello internazionale.
Un altro aspetto da affrontare sono le barriere linguistiche: che si conosca o meno la lingua, bisogna prepararsi. È molto probabile, infatti, che il dialetto locale o lo slang rendano difficili le interazioni. Ci vorrà del tempo, ma un po’ alla volta ci si potrà abituare anche a questo.
Infine, quando ci si trasferisce in un altro Paese per motivi di lavoro, si rivela estremamente importante avere un contatto locale. Potrebbe essere necessario un po’ di tempo per riuscire a integrarsi e a stringere amicizie con i colleghi o le persone del luogo.
Un modo per ovviare a questo problema è organizzarsi in anticipo, cercando, già prima di partire, qualche contatto in zona, ad esempio chiedendo ad amici e conoscenti i riferimenti di un altro giovane italiano già trasferitosi all’estero, che possa fornire informazioni utili per creare una rete di contatti sul posto.
3. cercare le offerte di lavoro.
Quando si cerca lavoro all'estero, è essenziale considerare diversi fattori per aumentare le probabilità di successo. Innanzitutto, è importante avere una chiara comprensione delle proprie competenze e qualifiche e di come queste si allineano con le esigenze del mercato del lavoro nel Paese di destinazione.
Prima di candidarsi per una posizione o accettare un posto di lavoro, è necessario raccogliere informazioni sulla stabilità dell’azienda, sul grado di soddisfazione dei suoi dipendenti e sul tipo di ambiente lavorativo in cui si verrà presumibilmente inseriti.
Questo ti permetterà di capire se è davvero un’opportunità in grado di gratificarti sia a livello professionale sia personale. Molto importante è anche raccogliere informazioni sulla cultura: aiuterà a sostenere conversazioni con i nuovi colleghi e ad ambientarsi.
siti da consultare per lavorare fuori dall'Italia.
Per trovare lavoro fuori dall’Italia sapere quali sono i siti da consultare può fare una grande differenza.
Eures è senza dubbio uno dei portali più conosciuti e importanti per la ricerca di lavoro in Europa: facilita la mobilità professionale e offre una vasta gamma di opportunità lavorative in tutti i Paesi dell'UE.
Un progetto strettamente collegato a Eures è Your First Eures Job, patrocinato anche dal Ministero del Lavoro. Questo programma offre supporto finanziario e pratico ai giovani tra i 18 e i 35 anni che cercano un impiego, un tirocinio o un apprendistato in un altro Paese europeo.
LinkedIn è un altro strumento fondamentale nella ricerca di lavoro all'estero. Come social network professionale, permette di creare un profilo dettagliato, connettersi con professionisti e aziende di tutto il mondo e candidarsi direttamente per le posizioni aperte.
Oltre alla sezione "Jobs", dove vengono pubblicati numerosi annunci di lavoro, LinkedIn offre anche la possibilità di ricevere raccomandazioni e feedback che possono aumentare le possibilità di essere notati dai recruiter (leggi anche: come trovare lavoro su LinkedIn).
Anche le agenzie per il lavoro internazionali, come Randstad, possono essere di grande aiuto nella ricerca di un impiego all'estero. Con una lunga esperienza nel settore delle risorse umane, Randstad facilita il match tra talenti e opportunità di lavoro in tutto il mondo.
Le agenzie internazionali offrono servizi di consulenza personalizzata, supporto nella stesura del curriculum vitae e preparazione ai colloqui, aumentando significativamente le possibilità di trovare l'opportunità lavorativa ideale.
4. preparare CV e lettera di presentazione.
Preparare un curriculum vitae efficace per trovare lavoro all'estero richiede di adattarsi alle norme e alle aspettative del Paese di destinazione.
La lunghezza del CV è cruciale. In molti Paesi, come in Italia, è consigliabile scrivere un CV breve e conciso, generalmente non superando le due pagine, per facilitare una rapida valutazione da parte dei recruiter. Tuttavia, in altre nazioni, un CV dettagliato è più apprezzato.
La fotografia è un altro aspetto al quale prestare attenzione. In alcuni Paesi, la foto è fortemente richiesta e contribuisce alla prima impressione del candidato, mentre in altri non è ritenuta indispensabile e può essere omessa. In altri ancora, è preferibile non inserirla perché considerata un fattore discriminante per il processo di selezione (leggi anche: come scegliere la foto curriculum)
È molto importante mettere in risalto le esperienze all'estero, soprattutto se sono rilevanti per la posizione per cui ci si candida. Aver lavorato in altri Paesi dimostra adattabilità, competenze linguistiche e una mentalità aperta, qualità molto apprezzate dai datori di lavoro.
L'onestà è essenziale. Non è produttivo mentire sulle proprie competenze o esperienze, in particolare quelle linguistiche, poiché la verità emergerà inevitabilmente durante il processo di selezione o nel corso del lavoro. Essere sinceri aumenta le possibilità di trovare un'occupazione adatta alle proprie reali capacità.
Da ultimo, anche se può sembrare scontato, è molto importante redigere il curriculum nella lingua del potenziale datore di lavoro. Bisogna tradurre tutte le informazioni, inclusi i titoli di studio e le votazioni, rendendoli immediatamente comprensibili. Evitare errori e refusi è essenziale; per questo, se il ruolo a cui si aspira è davvero importante, un’ottima idea è fare rileggere il CV a un madrelingua prima di inviarlo.
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Non può mancare la lettera di presentazione, che deve accompagnare il CV e spiegare perché si è il candidato ideale per quel ruolo. Il consiglio è personalizzarla per ogni candidatura, mettendo in evidenza le competenze e esperienze più pertinenti rispetto alla posizione.
La lettera deve iniziare con un'introduzione che catturi l'attenzione del recruiter, seguita da un paragrafo che spieghi le motivazioni per cui ci si sta candidando, le competenze che si possiedono e come si potrebbe contribuire al successo dell’organizzazione. È bene concludere manifestando il proprio entusiasmo per l’opportunità di lavoro e mostrandosi disponibili per un colloquio conoscitivo.