Difficoltà di concentrazione, stress, scarsa produttività e assenza di stimoli sono tutti sintomi di un problema più generale e molto comune nel mondo del lavoro: la mancanza di motivazioni. Si tratta di una fase fisiologica della vita professionale nella quale, prima o poi, chiunque può imbattersi.
È chiaro che oltre ad essere un problema individuale che riguarda la soddisfazione professionale del singolo lavoratore, le conseguenze possono anche essere più ampie e ripercuotersi sull’intera azienda nel caso diventi endemico. Le cause possono essere diverse. Dalle mansioni che svolgiamo ad un ambiente di lavoro nocivo. Prima di cercare giustificazioni all'esterno, però, il problema va affrontato individualmente, lavorando su se stessi.
Lavorare sulla propria motivazione lavoro significa capire cosa ci ispira veramente, quali sono i nostri obiettivi e come possiamo sviluppare strategie efficaci per raggiungerli.
contenuti di questo articolo:
che cos'è la motivazione sul lavoro e perché è importante?
La motivazione sul lavoro è quell'energia psicologica che spinge a intraprendere e sostenere un'azione o un compito, nonostante le difficoltà o le sfide che possono presentarsi lungo il cammino. Si tratta di un insieme di ragioni individuali che ci inducono a metterci in gioco, a cercare soluzioni e a superare ostacoli.
La motivazione, più in generale, è il carburante del quale ci nutriamo per portare a termine i nostri impegni. Diventa ancora più importante quando si parla di lavoro e carriera professionale. Poter fare affidamento su questa riserva di energie può farci accusare meno fatica e permetterci di raggiungere obiettivi e traguardi impensabili. Ma non solo: i lavoratori motivati tendono a essere più produttivi e efficienti.
Inoltre, la motivazione influisce positivamente sul clima del posto di lavoro, promuovendo un ambiente più costruttivo ed è strettamente collegata al benessere lavorativo e alla soddisfazione personale, due aspetti che non dovrebbero mai essere sottovalutati.
fattori chiave della motivazione sul lavoro.
La motivazione sul lavoro non è un concetto monolitico ma è il risultato di una serie di fattori interconnessi che variano da individuo a individuo. Tuttavia, ci sono alcuni elementi chiave ricorrenti, che giocano un ruolo fondamentale nel determinare il nostro livello di coinvolgimento. Scopriamo quali sono i più rilevanti
autonomia e responsabilità.
L'autonomia nel lavoro è un aspetto essenziale della motivazione. Il desiderio di avere controllo sul proprio lavoro e di poter prendere decisioni significative è un potente driver per molte persone.
La responsabilità che deriva dall'autonomia può sembrare intimidatoria, ma allo stesso tempo si rivela anche un'importante fonte di impegno individuale. Avere la possibilità di contribuire in modo significativo all'azienda con le proprie decisioni può infondere un senso di competenza e di appagamento.
ambizione e obiettivi personali.
L'ambizione e la definizione di obiettivi personali sono altri importanti elementi per alimentare la nostra motivazione sul lavoro.
Avere una visione chiara del proprio futuro e lavorare per raggiungere quelli che sono i nostri obiettivi personali possono offrire un costante senso di scopo e direzione e facilitando al tempo stesso la possibilità di un avanzamento di carriera.
Le persone che stabiliscono e perseguono obiettivi personali tendono a essere più motivate e orientate alla crescita professionale.
passione e connessione con il lavoro.
L'ultimo, ma non meno importante, fattore chiave della motivazione sul lavoro è la passione e la connessione emotiva con il proprio lavoro.
Quando si ama ciò che si fa, il lavoro può diventare un motivo di soddisfazione personale, piuttosto che una semplice fonte di reddito. Sentirsi emotivamente connessi con il proprio lavoro e credere nel valore di ciò che si fa può portare a un alto livello di motivazione e impegno.
benessere e work-life balance.
Una delle ricadute più importanti di una solida motivazione sul lavoro riguarda il benessere personale e l'equilibrio tra vita lavorativa e personale, spesso noto come work-life balance. Quando siamo motivati nel nostro lavoro, tendiamo ad affrontare le sfide con un atteggiamento più positivo, riducendo lo stress e aumentando la soddisfazione generale.
La motivazione lavorativa efficace è spesso legata alla capacità di bilanciare le esigenze professionali con quelle personali. Chi è motivato sul lavoro tende ad essere più produttivo ed efficiente, liberando più tempo per le attività personali e per il riposo.
Non dimentichiamo che l'equilibrio tra lavoro e vita personale non è solo una questione di tempo, ma anche di energia. Se siamo costantemente stressati o frustrati nel nostro lavoro, questo avrà un impatto negativo sulla nostra vita fuori dall'ufficio. Al contrario, una motivazione sana sul lavoro ci permette di gestire meglio le nostre risorse.
sviluppo personale e crescita professionale.
Una solida motivazione sul lavoro può essere un potente catalizzatore per la nostra crescita, sia a livello personale che professionale. Incoraggia a migliorarci continuamente e a cercare nuove opportunità per apprendere e crescere.
Quando siamo motivati, risultiamo più proattivi e intraprendenti, cerchiamo modi per espandere le nostre competenze e conoscenze. Questo può includere l'assunzione di nuove responsabilità sul lavoro, la partecipazione a corsi di formazione o lo sviluppo di nuove abilità. Tutte queste attività contribuiscono al nostro sviluppo professionale e ci aiutano a progredire nella carriera.
L’impatto è significativo anche sul nostro sviluppo personale. La motivazione spinge a superare i limiti, a sfidare noi stessi e a perseguire gli obiettivi con determinazione. Ci aiuta a sviluppare caratteristiche preziose come la resilienza, l'autodisciplina e la capacità di problem solving, tutte abilità che possono essere utili non solo sul lavoro, ma anche nella vita personale.
come superare sfide e mantenere la motivazione sul lavoro: consigli pratici.
Mantenere la motivazione sul lavoro può essere una sfida, specialmente in tempi di incertezza o quando si incontrano ostacoli sul percorso professionale. Tuttavia, ci sono alcune strategie che possono aiutare a superare queste sfide e a mantenere alta la motivazione. Ecco cinque consigli pratici:
1. porsi sempre degli obiettivi.
Diverse ricerche psicologiche hanno evidenziato una correlazione positiva tra una chiara definizione dei propri obiettivi e una maggiore motivazione, fiducia in se stessi e autonomia. In psicologia la definizione degli obiettivi (o goal setting) si riferisce ad un piano d’azione che ci può aiutare a fare le mosse giuste, al momento giusto e nel modo giusto.
È importante chiarire, però, che fissare meramente degli obiettivi non è sufficiente per innescare automaticamente una maggiore motivazione e il successo che ne può conseguire. Il professor della Sam Houston State University Fred Lunenburg, nel suo saggio “Goal-Setting Theory of Motivation”, evidenzia quattro aspetti che dovrebbero essere tenuti sempre presenti perché gli obiettivi possano essere funzionali ad un incremento delle motivazioni. Ecco quali sono:
- gli obiettivi dovrebbero essere dettagliati. È necessario preferire una scaletta ben articolata ad un goal setting troppo vago e generico.
- dovrebbero essere difficili, ma raggiungibili allo stesso tempo, poiché un obiettivo troppo facile da raggiungere non è utile a migliorare le performance
- è fondamentale credere negli obiettivi che ci si pone per ottenere risultati positivi
- una volta raggiunto l’obiettivo, è importante avere dei feedback in assenza dei quali il senso di soddisfazione si può esaurire rapidamente
2. prendersi una pausa o una vacanza.
È molto complicato mantenere alte le motivazioni quando le energie vengono meno e lo stress supera i livelli di guardia. Staccare completamente dal lavoro diventa necessario non solo per evitare di intaccare negativamente le prestazioni professionali, ma anche per scongiurare conseguenze più gravi come può essere, ad esempio, la sindrome da burnout, ovvero una condizione di prostrazione psicologica dovuta ad un eccesso di stress da lavoro.
Tra le conseguenze di questa patologia c’è, infatti, anche una riduzione dell’impegno nei confronti della propria professione (cos’è il diritto alla disconnessione)
3. sviluppare una propria strategia motivazionale.
Uno degli aspetti più importanti per ritrovare le motivazioni nella propria professione è lavorare molto su di sé. In questo senso, il materiale - dai libri ai film, fino alla musica - per sviluppare una propria strategia non manca di certo.
Ad esempio, potrebbe essere molto utile leggere le biografie di personaggi verso cui si nutre particolare ammirazione e ai quali ci si vuole ispirare per la propria vita in generale o per l’ambito professionale in particolare. E, in ogni caso, ciò che conta più di tutto è essere sempre consapevoli che la motivazione e la conseguente soddisfazione professionale dipendono principalmente da se stessi.
4. richiedere premi frequenti e a scadenze brevi.
Come emerge anche dalle teorie psicologiche del goal-setting, i feedback e i premi per il raggiungimento di determinati obiettivi sono fondamentali per alimentare le motivazioni e mantenerle sempre elevate. Ma c’è di più.
Uno studio pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology” ha dimostrato come le persone che ricevono premi frequenti e immediati manifestino maggior entusiasmo per la propria professione rispetto a chi ha ricevuto premi in ritardo o solo al termine di un determinato progetto.
5. stimolare la motivazione con la novità.
Un’altra soluzione utile a ritrovare le motivazioni sul lavoro è tenersi sempre aggiornati migliorando e ampliando le proprie competenze. È importante individuare un ambito pertinente alla propria professione in cui investire in termini di tempo e formazione (come trovare il tempo per fare formazione aziendale).
La novità, infatti, innesca la dopamina che porta la motivazione a livelli più alti stimolando la neurogenesi – la creazione di nuovi neuroni – e preparando il cervello all’apprendimento.