Raggiungere la fase del colloquio di lavoro è già di per sé un successo. Significa che hai fatto una buona impressione sui selezionatori, che ti sei distinto dagli altri candidati e che i recruiter vogliono saperne di più su di te.

Sentirti agitato è normale, anche se hai già esperienza. L’ansia, quando riveste una funzione adattativa, cioè non è né troppo bassa né troppo alta, può rivelarsi una valida alleata perché aiuta a tenere alta l’attenzione. Tuttavia, è fondamentale riuscire a gestire le proprie emozioni affinché non influenzino negativamente la performance, ma anzi permettano di dare il meglio di sé.

Arrivare al colloquio preparati è indispensabile per ridurre al minimo il rischio di commettere errori che potrebbero compromettere l’esito della selezione. Se l’ansia prende il sopravvento, infatti, potrebbero sorgere alcuni problemi. È importante non lasciarsi sopraffare.

Ricorda che il colloquio è un’opportunità di scambio reciproco: il recruiter vuole saperne di più su di te e tu, mediante questo incontro, hai la possibilità di ottenere informazioni preziose sull’azienda e sulla posizione per cui ti sei candidato.

Non lasciare nulla al caso. Le aspettative sono molto alte e, a volte, tutto si gioca in pochi minuti. Basta davvero un attimo e qualche piccola svista per vedere sfumare un’interessante opportunità di lavoro.

Scopri come si svolge un colloquio di lavoro, come fare una buona impressione sui recruiter e quali sono gli errori da evitare per avere successo e ottenere il lavoro che desideri.

come si svolge un colloquio di lavoro.

Per prepararsi al meglio a un colloquio di lavoro è fondamentale sapere quali sono le fasi di cui si compone. La struttura può essere leggermente diversa a seconda dell’azienda e della posizione aperta, ma in generale si possono identificare alcune fasi comuni.

Vediamo come si svolge un colloquio di lavoro.

presentazione.

La prima impressione è quella che conta, sostengono alcuni. E anche se questo non fosse del tutto vero, è certo che presentarsi al meglio di fronte al selezionatore non è un aspetto secondario. 

Cordialità, stretta di mano decisa e sicurezza sono tutti segnali che il recruiter potrà accogliere positivamente. È anche importante sorridere e mantenere il contatto visivo, dimostrando apertura e interesse. Arrivare con qualche minuto di anticipo dimostra rispetto verso gli altri.

Se ti senti a tuo agio già in questa fase del colloquio, c’è una buona probabilità che chi sta dall’altra parte del tavolo pensi che questo sia il lavoro giusto per te. Non essere arrogante e fai attenzione alla postura e al linguaggio del corpo per dare un’impressione positiva.

il colloquio vero e proprio.

Entrando nel vivo del colloquio, probabilmente il recruiter ti spiegherà in cosa consiste il lavoro e ti porrà alcune domande. Nelle risposte è bene tenere a mente le frasi da evitare categoricamente. 

Rimani concentrato e rispondi con precisione e sincerità alle domande per dimostrare di essere una persona seria e trasparente. È utile prepararsi in anticipo sulle domande più comuni per non farsi trovare impreparati.

Quando il selezionatore ti chiederà di parlare di te, non sottovalutare questa domanda e rispondi in modo chiaro ed esauriente. È necessario anche lavorare sui propri punti di forza e i propri punti di debolezza e riuscire a mettere in risalto le proprie competenze attraverso esempi concreti. Improvvisare in questo campo potrebbe essere deleterio.

le domande del candidato.

È bene prepararsi per la fase del colloquio in cui il selezionatore si aspetterà che sia tu a mostrare interesse per l’azienda e a porre alcune domande. I quesiti che sceglierai saranno una risorsa preziosa sia per capire bene in cosa consiste il lavoro per cui ti stai candidando, sia per farti un’idea precisa della cultura aziendale. 

Chiedere del team con cui si lavorerà, dei progetti futuri dell’azienda e delle opportunità di crescita all’interno dell’organizzazione mostra che si è realmente interessati alla posizione e alla crescita professionale.

Scopri quali sono le principali domande da fare ad un colloquio di lavoro per fare bella impressione agli occhi del recruiter.

il congedo, i saluti finali e il post-colloquio.

Anche il congedo è, a tutti gli effetti, parte del colloquio di lavoro. Quindi, una volta conclusa l’intervista, ringrazia la persona che hai di fronte e rinnova ancora una volta il tuo interesse per la posizione.

Prima di andartene, poni alcune domande sulle successive fasi del processo di selezione, come:

  • “Quali sono i prossimi passaggi?”;
  • “È previsto un secondo colloquio?;
  • “Quali sono le tempistiche per ricevere un feedback?”.

Questo ti permetterà di sapere cosa aspettarti e di mostrarti proattivo e interessato al processo di selezione.

Saluta con una stretta di mano e un sorriso per lasciare una buona impressione e avere maggiori possibilità di influenzare positivamente il giudizio finale del recruiter.

Una volta arrivato a casa, scrivi un’e-mail al selezionatore che ti ha esaminato, ringraziandolo per il tempo che ti ha dedicato. Questa forma di cortesia è particolarmente apprezzata dai recruiter. L’e-mail deve essere breve, ma esprimere chiaramente il tuo interesse per l’opportunità e il tuo entusiasmo per la possibilità di lavorare in quella determinata azienda.

Nel momento in cui riceverai il feedback, rispondi con cortesia e professionalità, indipendentemente dal risultato. Questo contribuirà a rafforzare la tua reputazione come candidato serio e rispettoso.

Leggi il nostro articolo di approfondimento per sapere come capire se un colloquio è andato bene.

tipologie di colloquio: quali sono?

I colloqui di lavoro non sono tutti uguali. A seconda della posizione per cui ci si candida, della fase del processo di selezione in cui ci si trova e di altri fattori, la job interview può variare anche notevolmente. 

Vediamo quali sono le tipologie di colloqui di lavoro più comuni.

Colloquio di lavoro conoscitivo

Il colloquio conoscitivo è il primo passo nel processo di selezione e ha lo scopo di conoscersi meglio. L’obiettivo è capire se il candidato è in linea con i valori e la cultura aziendale e se possiede le competenze di base richieste per la posizione. Viene spesso condotto da un recruiter o un responsabile delle risorse umane.

Secondo e terzo colloquio

Dopo aver superato il primo colloquio, i candidati possono essere invitati a ulteriori incontri. Questi colloqui sono generalmente più approfonditi e possono coinvolgere diversi membri del team o dirigenti aziendali. Si analizzano in dettaglio le esperienze professionali, le competenze tecniche e si valutano le capacità del candidato.

Colloquio di lavoro con prova tecnica

Per alcuni ruoli, come sviluppatori software o ingegneri, i colloqui possono includere una prova tecnica. Il candidato potrebbe essere invitato a risolvere problemi, scrivere stringhe codice o eseguire altre attività che dimostrino le sue competenze tecniche. Queste prove possono essere svolte in loco, online o come parte di un progetto assegnato da completare in un tempo specifico.

Colloquio motivazionale

Il colloquio motivazionale si concentra sulle motivazioni che spingono il candidato a lavorare in quella particolare azienda e per quella specifica posizione. Il recruiter cerca di capire cosa motiva il candidato, quali sono le sue aspettative di carriera e come vede il proprio futuro professionale.

Colloquio di gruppo

Quando il processo di selezione riguarda ruoli manageriali o contesti dove il lavoro di squadra è importante, si può optare per un colloquio di gruppo. Durante questi incontri, più candidati vengono valutati contemporaneamente mentre partecipano a discussioni, giochi di ruolo o attività di gruppo. L'obiettivo è osservare le dinamiche interpersonali, la capacità di leadership e di collaborazione.

Colloquio via Skype o telefonico

Sempre più comuni, i colloqui via Skype o telefonici permettono di superare le barriere geografiche. Il colloquio telefonico è spesso utilizzato come primo screening, mentre le videochiamate sono utili per colloqui più approfonditi.

come fare una buona impressione al colloquio di lavoro?

Un aspetto importantissimo durante un colloquio di lavoro è l'impressione che diamo di noi stessi. Deve essere necessariamente buona. Dare una buona impressione al recruiter significa ben disporlo alla conoscenza e metterlo nella condizione di voler approfondire la nostra candidatura. 

Un responsabile delle risorse umane, spesso costretto da tempi ridotti e dalla necessità di snellire le procedure di selezione del personale, avrà la tendenza a non approfondire la conoscenza del candidato dopo poche domande se non incuriosito.

Ancor più se si considera che è scientificamente provato che la mente umana impiega un tempo di circa dieci secondi per elaborare le prime sensazioni riguardo ad una persona: un lasso di tempo infinitamente piccolo che va dunque sfruttato al meglio seguendo alcuni semplici consigli.

cerca informazioni sull’azienda prima del colloquio.

Informarsi sull’azienda per la quale ci si candida è uno degli aspetti più importanti da considerare per aumentare le proprie probabilità di successo. Visita il sito dell’organizzazione, scopri se hanno eventuali profili social e raccogli tutte le informazioni necessarie sul settore di riferimento dell’impresa.

Studia i valori aziendali, consulta le ultime notizie disponibili e raccogli informazioni sui principali progetti in corso. Questo ti permetterà di comprendere meglio la cultura aziendale e di mostrare al recruiter che sei realmente interessato e preparato.

cura il linguaggio non verbale.

Lo sai che puoi comunicare anche con il corpo? Un ottimo biglietto da visita è sorridere mostrandosi ben disposti alla conoscenza del selezionatore, nonché lieti di essere stati scelti come possibili candidati ad entrare a far parte dell'azienda. 

Un sorriso di benvenuto disporrà positivamente l'interlocutore, aumentando la possibilità di lasciare una buona impressione. Mantieni una postura aperta e rilassata, evita di incrociare le braccia e utilizza gesti che denotano sicurezza e tranquillità.

mostra sicurezza in te stesso e interesse.

Stringere la mano in modo fermo e deciso, ma non aggressivo, denota carattere e sicurezza di sé: assolutamente da evitare mani molli e tremanti. Analogamente, sarà molto apprezzato guardare negli occhi la persona con cui si parla senza timidezza.

È bene, inoltre, prestare la giusta attenzione nei confronti dell'interlocutore, ascoltando con interesse ciò che dice, facendo alcune domande per approfondire e capire meglio gli argomenti affrontati, citando il suo nome per mostrare stima e riguardo.

stila una lista dei tuoi punti di forza e debolezza.

Prima di un colloquio di lavoro, può rivelarsi molto utile stilare una lista dei propri punti di forza e una dei punti deboli. Quando si ha consapevolezza di se stessi, è più facile gestire in modo maturo e sicuro le domande che vengono poste. 

Questo tipo di autoanalisi potrebbe riguardare vari ambiti, come la capacità di ascolto o di prendere decisioni in modo autonomo, il rispetto degli altri e le relazioni interpersonali, i traguardi raggiunti e gli obiettivi professionali.

cura il tuo look.

È importante anche curare il look, senza eccedere in eleganza, ma nemmeno presentandosi con un aspetto sciatto e trasandato. Scegli un abbigliamento che rispecchi la professionalità del ruolo per cui ti stai candidando. Mantieni un aspetto pulito e ordinato, evitando accessori troppo vistosi.

Ovviamente, un ruolo di primo piano nella scelta dell’outfit perfetto lo gioca anche la tipologia di azienda per la quale ci si candida. Il colloquio è per una realtà del mondo bancario o comunque per un ambiente e un settore particolarmente serio e formale? In quel caso, forse sarebbe meglio optare per un completo elegante. Al contrario, se la candidatura riguarda una start-up giovane e smart si può osare un po’ di più, mantenendo comunque un look professionale.

Per ulteriori consigli leggi il nostro articolo su come vestirsi per un colloquio.

cosa non dire in un colloquio di lavoro.

A volte, la voglia di fare bella figura può portarci a non rispondere in maniera sincera alle domande del selezionatore. Questo atteggiamento andrebbe sempre evitato: l’onestà ripaga in qualsiasi occasione, anche quando si è alla ricerca di un lavoro.

È vero che ci sono aspetti per cui una piccola bugia non è un dramma, ma è altrettanto vero che altri elementi richiedono completa trasparenza ed onestà (per maggiori dettagli leggi anche: le bugie da non dire in fase di colloquio).

In particolare, ci sono quattro ambiti nei quali bisognerebbe rispondere alle domande nella maniera più trasparente possibile.

retribuzione mensile.

I recruiter, se interessati al profilo che stanno selezionando, fanno la domanda: “Qual è il suo stipendio mensile?” oppure "Qual è la sua retribuzione annua lorda?". Anche se non ricordiamo la RAL in maniera precisa, dobbiamo rispondere il più sinceramente possibile, indicando il salario netto che troviamo all’interno della busta paga

È bene, inoltre, fornire informazioni su tutti i benefit aziendali che abbiamo (buoni pasto, assicurazione, premi di produzione, macchina e telefono aziendale). Se mentiamo sulla retribuzione nella speranza di avere un margine di contrattazione maggiore, potremmo esser facilmente smascherati nel momento in cui, per formulare l’offerta economica, il selezionatore ci richieda la busta paga o il CU dell’anno precedente.

conoscenza di programmi/lingue straniere.

Un’altra bugia da non dire mai durante un colloquio riguarda la conoscenza di programmi specifici o di una lingua straniera. Il recruiter, infatti, potrebbe chiedere al candidato di dimostrare le sue competenze tramite prove pratiche o test specifici. 

Ad esempio, un colloquio per una posizione di sviluppatore software potrebbe includere la scrittura di codice in un linguaggio di programmazione che nel curriculum si dichiara di conoscere. Allo stesso modo, per ruoli che richiedono competenze linguistiche, è comune che il colloquio possa includere una parte condotta interamente in  lingua straniera.

Mentire potrebbe mettere il candidato in cattiva luce e comprometterebbe tutte le fasi del processo di selezione.

Anche se un candidato riesce a superare questo step senza essere scoperto, la mancanza di competenze emergerà inevitabilmente durante il lavoro. Questo potrebbe portare a prestazioni insufficienti, frustrazione personale e a un possibile licenziamento.

esperienze pregresse.

Le esperienze lavorative pregresse sono scritte nel curriculum vitae e durante un colloquio verrà chiesto di esporle nel dettaglio. Verificarle da parte dell’azienda è molto semplice: basterà una telefonata alla vecchia società o la richiesta di una lettera di referenze. Se non abbiamo detto la verità, in questo modo saremmo subito scoperti. 

In riferimento alle esperienze pregresse, inoltre, c’è una domanda che può mettere il candidato in agitazione: “Perché ha lasciato il precedente lavoro?”. Se siamo stati licenziati o il nostro contratto non è stato rinnovato, non c’è niente di male a dirlo. Anzi, se avete difficoltà a comunicare una cosa del genere, un buon selezionatore potrà aiutarvi a capire qual è il modo migliore per dare questa informazione.

aspirazioni.

L’ultimo aspetto su cui non possiamo assolutamente mentire è relativo alle aspirazioni. Se il recruiter vi propone un lavoro che non è nelle vostre corde e che non rispecchia le vostre ambizioni, siete “obbligati” per il vostro bene a dirlo. Il modo migliore per affrontare questo aspetto è quello di spiegare il perché e raccontare quali sono i propri sogni lavorativi.

Alcune domande che vengono poste durante i colloqui di lavoro possono, invece, tranquillamente definirsi a trabocchetto perché inducono il candidato ad andare fuori traccia, esponendolo al rischio di non rispondere in modo pertinente.

Da evitare, inoltre, le risposte banali. Bisogna essere concreti e fornire esempi che provino effettivamente le qualità che si sostiene di possedere (dalla capacità di problem solving alle competenze organizzative e/o gestionali).

In generale, l’obiettivo deve comunque essere quello di rispondere avendo sempre ben chiara in mente la posizione lavorativa per la quale stiamo sostenendo il colloquio. Le risposte devono quindi essere sintetiche, coerenti, ma soprattutto spiegare al recruiter il motivo per il quale siamo la figura più indicata per quel ruolo specifico.

consigli per colloquio di lavoro online.

I colloqui di lavoro online sono diventati la norma per molte organizzazioni, soprattutto nelle prime fasi del processo di selezione: uniscono le caratteristiche delle tradizionali interviste telefoniche a quelle di un tipico colloquio faccia a faccia, garantendo maggiore praticità e un ingente risparmio di tempo e costi.

Sebbene il colloquio virtuale non si discosti molto da quello classico, perché il candidato ha la possibilità di vedere il proprio interlocutore come se si trovassero in presenza, per svolgersi al meglio richiede attenzione ad alcuni dettagli.

Ecco alcuni consigli utili per affrontare al meglio un colloquio di lavoro online.

preparazione tecnica.

Prima di tutto, assicurati che la tua attrezzatura funzioni correttamente. Controlla la connessione a Internet, il funzionamento della webcam e del microfono. Effettua un test con un amico o un familiare per verificare che tutto sia a posto e che l'audio e il video siano di buona qualità. Inoltre, familiarizza con il software di videoconferenza che verrà utilizzato per il colloquio, come Zoom, Microsoft Teams o Skype.

ambiente e sfondo.

Scegli un luogo tranquillo per il colloquio, lontano da distrazioni e rumori di fondo. Il posto dovrebbe avere un'illuminazione adeguata, preferibilmente naturale, per garantire che il tuo viso sia ben visibile. Opta per uno sfondo neutro ed evita ambienti disordinati. 

abbigliamento e postura.

Anche se il colloquio è online, vestiti come se fosse in presenza. Scegli un abbigliamento professionale e adeguato alla cultura aziendale della società per cui ti candidi. La postura è altrettanto importante: siediti dritto e mantieni il contatto visivo guardando direttamente nella webcam, non nello schermo. Questo aiuterà a creare una connessione con il selezionatore

gestione del tempo.

Collegati alla job interview da remoto qualche minuto prima dell'orario previsto per mostrare puntualità e interesse. Preparati mentalmente come faresti per un colloquio in persona. Tieni a portata di mano appunti, domande che desideri porre al selezionatore e, ovviamente, il tuo CV (leggi anche: come scrivere un curriculum).

gestione degli imprevisti.

Se durante il colloquio dovessero sorgere problemi tecnici, mantieni la calma. Informa subito il selezionatore e cerca di risolvere il problema rapidamente. Avere il numero di telefono del recruiter può essere utile in questi casi.

faq e domande frequenti sul colloquio di lavoro.

Di seguito una lista delle domande più frequenti sul colloquio di lavoro, che raccolgono altre informazioni utili a prepararsi al meglio e raggiungere l’obiettivo: ottenere la posizione offerta da un’azienda.