Perdere il lavoro può essere un'esperienza destabilizzante, piena di incertezze e preoccupazioni. Chi si trova a cercare una nuova occupazione può sentirsi disorientato e senza punti di riferimento.

L’assegno di ricollocazione è una misura che è stata introdotta per facilitare questo processo e aiutare le persone disoccupate a formarsi, riqualificarsi e reinserirsi nel mondo del lavoro. Offre sostegno concreto a chi è in cerca di un nuovo impiego, mettendo a disposizione risorse e strumenti utili per il ricollocamento professionale.

Scopriamo cos’è e come funziona l’assegno di ricollocazione.

assegno di ricollocazione
assegno di ricollocazione

cos’è l’assegno di ricollocazione (AdR)?

L’assegno di ricollocazione (AdR) è uno strumento di politica attiva del lavoro istituito dall’articolo 12 del Decreto Legislativo n. 150 del 14 settembre 2015, meglio noto come Jobs Act. La misura è stata concepita per sostenere l’occupazione e aiutare le persone disoccupate a reinserirsi nel mondo del lavoro (leggi anche: come trovare lavoro).

Introdotto in via sperimentale nel 2015, l’AdR è diventato una misura strutturale nel 2018. Nel 2022, è stato sostituito dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) - una delle iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), volta a riformare i servizi di politiche attive per il lavoro - e attualmente è attivo solo per i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

L’assegno di ricollocazione non è un vero e proprio assegno, bensì un voucher che il beneficiario può utilizzare presso un Centro per l’Impiego (Cpi) o un operatore accreditato ai servizi per il lavoro. L’importo del voucher non viene versato direttamente al lavoratore, ma è destinato al Cpi o all’ente accreditato che supporta il disoccupato nel suo percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. Il voucher viene erogato solo se il lavoratore accetta il nuovo impiego.

Il supporto offerto dai Cpi e dagli operatori accreditati è intensivo. Al disoccupato viene assegnato un tutor o job advisor, che si occupa della selezione delle offerte di lavoro e che lo segue passo dopo passo nella ricerca di una nuova occupazione. Questi professionisti mettono a disposizione del lavoratore risorse e strumenti per la riqualificazione professionale, adattando le attività proposte al suo profilo personale e professionale, con l’obiettivo di aumentarne la spendibilità nel mercato del lavoro.

Se il beneficiario dell’assegno di ricollocazione riesce a trovare un lavoro, possono verificarsi due situazioni:

  • se il contratto ha una durata inferiore a 6 mesi, l’AdR viene sospeso per tutta la durata del rapporto di lavoro e riprende alla sua conclusione. Nel caso in cui il contratto venga prorogato fino a raggiungere o superare i 6 mesi, il servizio di ricollocazione si chiude definitivamente;
  • se il contratto ha una durata pari o superiore a 6 mesi, l’AdR viene sospeso per 6 mesi. Se al termine di questo periodo il rapporto di lavoro continua, il servizio di ricollocazione attiva nel mercato del lavoro si chiude definitivamente.

a quanto ammonta l'AdR?

L’importo dell’assegno di ricollocazione varia in base al profiling attribuito al lavoratore al momento di rilascio dell’AdR, ovvero alla valutazione dei suoi bisogni rapportati al periodo di non occupazione, e alla tipologia di contratto di lavoro proposta e accettata, con particolare riferimento alla sua durata.

importo dell'assegno di ricollocazione in base alla tipologia di contratto.

TIPOLOGIA DI CONTRATTO VALORE MINIMO ADR VALORE MASSIMO ADR
tempo indeterminato (compreso apprendistato)
1.000 euro
5.000 euro
a termine, uguale o superiore a 6 mesi
500 euro
2.500 euro
a termine, uguale o superiore a 3 mesi e inferiore a 6 mesi (solo per le Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia)
250 euro
1.250 euro

Se il contratto di lavoro accettato dal beneficiario dell'assegno di ricollocazione è a tempo parziale, l’importo dell’AdR è proporzionalmente ridotto. Nel caso in cui il lavoratore non mantenga la nuova occupazione per il periodo minimo richiesto (12 mesi per i contratti a tempo indeterminato, 6 o 3 mesi per i contratti a termine), è previsto il recupero degli importi AdR già versati al Cpi o all’ente accreditato.

come fare domanda per l’assegno di ricollocazione?

Per fare domanda per l'assegno di ricollocazione, è necessario accedere alla piattaforma ANPAL o al portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Puoi trovare maggiori informazioni e presentare la richiesta attraverso il seguente link: https://www.anpal.gov.it/adr.

per quanto si può prendere l'assegno di ricollocazione?

Gli aventi diritto possono beneficiare dell’assegno di ricollocazione per una durata corrispondente a quella del trattamento straordinario di integrazione salariale, che non può in ogni caso essere inferiore a 6 mesi.

I tempi decorrono dalla data del primo incontro tra il lavoratore e il Centro per l’impiego o ente accreditato.

Il servizio di ricollocazione può essere prorogato di ulteriori 12 mesi oltre la fine del trattamento straordinario di integrazione salariale, ma solo se l’intero importo dell’AdR non è stato ancora utilizzato. In tal caso, è necessario che il lavoratore e il Cpi o ente accreditato siano d'accordo e presentino una richiesta di proroga.

chi può usufruire dell'assegno di ricollocazione?

All'inizio, l'assegno di ricollocazione era destinato ai percettori dell’indennità di disoccupazione NASpI da almeno 4 mesi. Successivamente, con la Legge di Bilancio 2018, la platea dei possibili beneficiari si è ampliata, includendo anche i lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

Con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza (RdC) attraverso il Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019, l'assegno di ricollocazione è stato esteso ai beneficiari del RdC, dal 2019 e fino al 31 dicembre 2021. Nel contempo e fino alla medesima data, è stato sospeso il voucher per i percettori di NASpI.

Nel 2022, l’assegno di ricollocazione è stato sostituito dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e attualmente è attivo solo per i percettori di CIGS.

L'AdR CIGS può essere richiesto esclusivamente dai lavoratori di aziende che hanno avviato la procedura di cassa integrazione straordinaria, a condizione che:

  • le aziende abbiano sottoscritto un Accordo di Ricollocazione con le organizzazioni sindacali;
  • i lavoratori percettori di CIGS rientrino nei profili professionali specificati e quantificati dall'Accordo.

datori di lavoro e vantaggi nell'assumere beneficiari dell’assegno di ricollocazione.

Assumere disoccupati che beneficiano dell’assegno di ricollocazione offre numerosi vantaggi ai datori di lavoro, principalmente sotto il profilo economico e correlati alla condizione del lavoratore stesso.

Uno dei principali vantaggi consiste nella riduzione degli oneri contributivi a carico dell’azienda, che vengono dimezzati per un periodo che varia dai 12 ai 18 mesi, in base alla tipologia di contratto di lavoro. 

Se il lavoratore viene assunto con un contratto a tempo indeterminato, la riduzione dei contributi ha una durata di 18 mesi. Nel caso di contratto a tempo determinato, invece, i contributi sono dimezzati per un periodo di 12 mesi. Se il contratto a termine viene trasformato in contratto a tempo indeterminato, l'azienda può usufruire dell'incentivo per ulteriori 6 mesi.

Inoltre, assumere una persona che sta beneficiando dell’assegno di ricollocazione per disoccupati, in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS), significa inserire in azienda un lavoratore fortemente motivato a trovare una nuova occupazione, che ha scelto volontariamente di partecipare a un programma di assistenza intensiva per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Questi lavoratori hanno spesso alle spalle una solida esperienza professionale e hanno partecipato a programmi di riqualificazione e potenziamento delle proprie conoscenze e competenze per diventare più spendibili sul mercato del lavoro.

Un ulteriore vantaggio deriva dal fatto che il Centro per l’impiego o l’ente accreditato che eroga il servizio di ricollocazione professionale avrà già effettuato una valutazione approfondita delle competenze e del background professionale del lavoratore. Ciò garantisce che il lavoratore risponda adeguatamente alle esigenze aziendali, facilitando il processo di assunzione e riducendo i tempi di selezione.

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