La settimana lavorativa di 4 giorni è un modello di lavoro innovativo che prevede di lavorare 4 giorni a settimana anziché 5, con una riduzione dell’orario di lavoro ma senza alcuna variazione nella retribuzione.

Questo approccio si basa sull’idea che lavorare meno ore possa incrementare la produttività, migliorare il benessere psicofisico dei dipendenti e ridurre il rischio di burnout. I sostenitori di questo modello ritengono che avere 3 giorni liberi a settimana anziché 2 potrebbe favorire un migliore l’equilibrio tra vita personale e professionale e aiutare le aziende ad attrarre e trattenere i talenti.

Negli ultimi anni, le imprese di diversi Paesi hanno sperimentato con successo la settimana lavorativa corta, ottenendo risultati promettenti. Tuttavia, il dibattito circa l’applicabilità dell’iniziativa su larga scala resta aperto: non mancano dubbi e critiche, legati soprattutto alla difficoltà di implementazione del modello in alcuni settori e alle possibili ripercussioni dello stesso sulle dinamiche aziendali.

Vediamo nel dettaglio quali sono i principali vantaggi e svantaggi della settimana lavorativa di 4 giorni e scopriamo di più sulla sua diffusione in Italia.

settimana lavorativa di 4 giorni
settimana lavorativa di 4 giorni

lavorare 4 giorni a settimana: vantaggi.

Dalle ricerche condotte finora sull’adozione della settimana lavorativa di 4 giorni è emerso che i benefici per le aziende e i dipendenti sono numerosi. Questa modalità di lavoro, infatti, oltre a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, sembra impattare positivamente anche sulle imprese, sia a livello organizzativo che operativo.

Tra i principali vantaggi della settimana lavorativa corta per le aziende si menzionano:

  • fidelizzazione dei dipendenti. Lavorare 4 giorni a settimana può rafforzare il legame tra il personale e l’azienda. I lavoratori percepiscono un reale interesse per la loro qualità di vita, sviluppando un maggiore senso di appartenenza e lealtà verso l’organizzazione. Il risultato è un maggiore benessere organizzativo;
  • aumento della produttività. Ridurre l’orario di lavoro non significa necessariamente abbassare i livelli di produttività, anzi. Studi dimostrano che un minor numero di ore può incentivare i dipendenti a lavorare in modo più efficiente e a far aumentare la qualità del lavoro, eliminando distrazioni e ottimizzando il tempo a disposizione. La settimana corta può così tradursi in risultati migliori in termini di prestazioni individuali e aziendali;
  • talent attraction. In un mercato del lavoro sempre più competitivo come quello attuale, implementare la settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe aiutare le aziende ad attirare i migliori talenti. Le nuove generazioni sono particolarmente sensibili al work-life balance e offrire tre giorni liberi a settimana può rendere l’azienda più attrattiva per i professionisti in cerca di un impiego flessibile;
  • riduzione dell’assenteismo sul lavoro. La settimana corta contribuisce a ridurre l’assenteismo perché i dipendenti, avendo più tempo per gestire impegni personali e familiari, sono meno propensi a richiedere permessi o giorni di malattia;
  • employee retention. Le aziende che adottano la settimana lavorativa di 4 giorni riscontrano una maggiore capacità di trattenere i propri dipendenti. Offrire un modello di lavoro che valorizza il tempo libero e la qualità della vita riduce il turnover e rafforza la soddisfazione dei lavoratori. Questo si traduce in una forza lavoro più stabile e motivata;
  • riduzione dei costi. Permettere ai dipendenti di lavorare 4 giorni a settimana anziché 5 può portare a una diminuzione dei costi per l’azienda. Le spese per energia, riscaldamento e manutenzione delle strutture si abbattono. Il risparmio è dato anche dal già citato aumento della produttività complessiva;
  • riduzione dell’impatto ambientale. Una settimana lavorativa di 4 giorni contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dell’attività aziendale. Con un giorno lavorativo in meno, si abbassano le emissioni legate agli spostamenti casa-lavoro e al funzionamento degli uffici.

La settimana lavorativa di 4 giorni offre numerosi vantaggi anche ai dipendenti, soprattutto in termini di qualità della vita e benessere generale.

Uno dei benefici principali riguarda l’equilibrio tra vita privata e professionale. Con tre giorni liberi a settimana, i lavoratori possono dedicare più tempo alla famiglia, agli hobby o semplicemente al relax, riducendo lo stress. 

Avere più tempo libero a disposizione migliora la soddisfazione personale, aiuta a ricaricare le energie e permette di tornare al lavoro più concentrati e motivati. Lavorare quattro giorni a settimana, infatti, consente di svolgere le proprie mansioni con maggiore serenità.

Inoltre, con un giorno in meno di lavoro diminuiscono i costi legati al pendolarismo (carburante, abbonamenti ai mezzi pubblici, parcheggi, …). Anche le spese per i pasti fuori casa si riducono.

Implementare la settimana corta rende l’ambiente lavorativo più inclusivo ed equo. La flessibilità offerta da questo modello di lavoro è particolarmente vantaggiosa per genitori, caregiver e persone con esigenze specifiche, che possono organizzare meglio la propria quotidianità. Questo non solo migliora il loro benessere, ma accresce anche il senso di appartenenza all’organizzazione.

lavorare 4 giorni a settimana: svantaggi.

Lavorare 4 giorni a settimana offre numerosi vantaggi, ma presenta anche alcune sfide e criticità, che riguardano sia le aziende che i lavoratori.

Uno dei principali ostacoli alla diffusione su larga scala della settimana lavorativa di 4 giorni è la difficoltà di implementazione del modello in determinati settori. Nella sanità, nei trasporti o nel commercio al dettaglio, dove è richiesta una presenza costante dei dipendenti, ridurre i giorni lavorativi potrebbe compromettere l’organizzazione delle attività, aumentando i costi per garantire la copertura dei turni e mantenere standard di servizio adeguati.

Inoltre, in settori come quello dei servizi finanziari o del customer service, le aziende che adottano la settimana corta potrebbero avere difficoltà nel rispettare le scadenze o nel rispondere alle aspettative dei clienti. Questo potrebbe generare insoddisfazione tra la clientela e richiedere nuove strategie organizzative, spesso associate a costi operativi aggiuntivi. 

Un’ulteriore criticità riguarda la gestione dei team. Soprattutto nelle grandi aziende che operano su base continuativa, come quelle attive 24 ore su 24, coordinare più gruppi di lavoro in una settimana lavorativa di 4 giorni può diventare complesso. È indispensabile una pianificazione rigorosa, che potrebbe però comportare un aumento del carico di lavoro per i responsabili e la necessità di rivedere le modalità operative.

La percezione di equità potrebbe diventare un problema per le aziende in cui la settimana corta viene concessa solo ad alcune categorie di lavoratori, come coloro che svolgono mansioni digital o amministrative. Questa disparità rischia di generare malumori e un senso di ingiustizia tra i dipendenti esclusi.

Un altro svantaggio comunemente associato all’adozione dello strumento riguarda la gestione delle attività nei tempi di lavoro. Con un giorno in meno per svolgere le mansioni previste, i dipendenti potrebbero trovarsi ad affrontare scadenze più serrate e a dover mantenere alti livelli di concentrazione per rispettare gli obiettivi prefissati. Questa pressione, se non adeguatamente bilanciata, rischia di generare stress e ridurre i benefici legati al modello, andando contro uno degli obiettivi principali che si propone di raggiungere: migliorare il benessere e la qualità della vita dei lavoratori.

Al contrario, in alcuni casi, i lavoratori che hanno carichi di lavoro elevati potrebbero finire per lavorare lo stesso numero di ore settimanali di prima.

Come ogni innovazione, anche la settimana lavorativa di 4 giorni attira su di sé sia entusiasmi che scetticismi. Per implementarla in modo efficace, è fondamentale che le aziende adottino un approccio strategico. Questo implica una revisione approfondita dei processi organizzativi, con un’attenta analisi del settore in cui l’azienda opera, delle mansioni e dei carichi di lavoro.

Le aziende dovrebbero identificare le attività essenziali e ottimizzare la gestione del tempo per evitare sovraccarichi ai dipendenti. A questo proposito, è necessario investire in strumenti tecnologici e piattaforme digitali che facilitino la comunicazione e la collaborazione, non solo per migliorare la produttività sul lavoro ma anche per creare un ambiente di lavoro più sereno.

Inoltre, è importante coinvolgere i dipendenti nel processo di transizione, raccogliendo feedback e suggerimenti per adattare il modello alle esigenze specifiche del contesto aziendale.

la settimana lavorativa da 4 giorni è arrivata in Italia?

In Europa, diversi Paesi hanno già sperimentato la settimana lavorativa di 4 giorni attraverso progetti pilota, ottenendo risultati interessanti. Tra il 2015 e il 2019, l’Islanda ha condotto uno studio che ha coinvolto migliaia di lavoratori, dimostrando che una riduzione dell’orario di lavoro può aumentare il benessere dei dipendenti senza compromettere la produttività. Nello stesso periodo, anche la Svezia ha testato la settimana corta, sebbene con esiti meno favorevoli rispetto a quelli islandesi.

Nel 2022, il Regno Unito ha avviato un’importante sperimentazione promossa dalla ONG “4 Day Week Global” e dal think tank “Autonomy”, con il supporto delle università di Oxford, Cambridge e del Boston College. Il progetto ha coinvolto numerose aziende e ha evidenziato benefici significativi sia per i lavoratori che per le imprese. In altri Paesi, come Spagna, Germania, Finlandia e Belgio, sono stati realizzati programmi analoghi, segno di un crescente interesse per questo modello innovativo di lavoro.

Seguendo l’esempio europeo, anche alcune aziende italiane hanno iniziato ad adottare la settimana lavorativa di 4 giorni. Intesa Sanpaolo è stata la prima ad introdurre la settimana corta all’inizio del 2023 per circa 29.500 dipendenti full-time della governance e di alcune filiali. L’iniziativa ha riscosso molto successo: nel primo anno, il 70% dei lavoratori aventi diritto ha fatto richiesta.

Anche Luxottica ha avviato una sperimentazione nel 2024, coinvolgendo circa 600 dipendenti delle aree produttive in diverse sedi italiane, tra cui Agordo, Belluno e Torino. Tra i lavoratori aventi diritto (10.000), circa 1.000 hanno aderito all’iniziativa, in gran parte giovani e lavoratori senior. I primi riscontri hanno evidenziato un grande apprezzamento da parte dei partecipanti.

Un’altra azienda che ha sperimentato la settimana corta è Lamborghini, che nel 2023 ha raggiunto un accordo con i sindacati. Per i dipendenti su due turni, la settimana lavorativa di 4 giorni si alterna a una di 5, mentre per chi lavora su tre turni si prevedono due settimane da 4 giorni alternate a una da 5 (scopri di più su come pianificare lo schema turni di lavoro). Questo approccio ha permesso di ridurre l’orario settimanale a 33,5 ore, mantenendo alto il livello di produttività.

Nonostante questi esempi virtuosi, l’implementazione della settimana lavorativa di 4 giorni nelle aziende italiane presenta alcune difficoltà, legate soprattutto alla struttura economica del Paese, che si basa principalmente su piccole e medie imprese (PMI).

Le PMI sono spesso prive delle risorse e del know-how necessari per gestire una trasformazione così significativa. Per queste realtà, l’adozione della settimana corta potrebbe risultare complessa, sia in termini organizzativi che economici.

Per questo motivo, è più realistico che il cambiamento parta dalle grandi aziende, che hanno maggiori strumenti a disposizione per sperimentare nuove soluzioni e introdurre cambiamenti di carattere permanente. 

Solo successivamente, con l’acquisizione di esperienza e conoscenze, sarà possibile estendere il modello anche alle piccole e medie imprese, favorendo una transizione graduale verso questo nuovo paradigma lavorativo.

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