L’inflazione è un tema centrale negli ultimi anni. L’aumento dei prezzi dei beni e servizi e del costo della vita, infatti, è stato, e continua ad essere, un problema per famiglie e imprese.

Secondo i dati Istat, l’indice dei prezzi al consumo in Italia (a Gennaio 2024) è cresciuto del +0,8% su base annua, anche se, tra i paesi europei, il nostro paese, insieme alla Danimarca, registra uno dei tassi d’inflazione più bassi rispetto agli altri paesi dell’eurozona (2,8% a Gennaio 2024). 

Ma qual è l’impatto dell’inflazione sul mercato del lavoro?  Come incide sulle scelte di carriera? E quali azioni possono essere messe in campo dalle aziende per supportare i dipendenti a fronte di un aumento del costo della vita?

l’impatto dell’inflazione sul mercato del lavoro in italia.

Secondo quanto rilevato dalla ricerca Randstad Workmonitor, a causa di inflazione e carovita, 2 italiani su 3 hanno cambiato le proprie abitudini di lavoro. Questo, anche per far fronte ad un mancato supporto da parte dei propri datori di lavoro. 

Solo 4 persone su 10, infatti, affermano di aver ricevuto supporto dalle proprie aziende nell’ultimo anno. Un dato in calo rispetto al 2022. 

  • un terzo ha percepito un aumento di stipendio o bonus negli ultimi sei mesi
  • solo il 23% ha ricevuto più misure di sostegno per le famiglie (assistenza all’infanzia o congedi parentali).

Questo ha spinto molti italiani (72%), in particolare la Gen-Z e i Millennials,  a cercare soluzioni proattive per contrastare l’impennata dei prezzi e la diminuzione del potere di acquisto.

Tra queste:

  • il 24% ha intenzione di aumentare (o ha già aumentato) le ore di lavoro
  • quasi il 20% sta valutando (o ha già cominciato) un secondo lavoro
  • il 14% sta pensando di posticipare il pensionamento
  • un altro 14% ha incrementato lo smart working per ridurre i costi di spostamento. 
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Il nostro osservatorio ci conferma che oggi i lavoratori sono maggiormente consapevoli di ciò a cui ambiscono nella loro vita professionale e sempre più attenti alla ricerca di un'occupazione che sia per loro sostenibile, sia dal punto di vista economico che organizzativo. Per questo la nostra azienda si impegna a creare un dialogo costante con le proprie persone, cercando di sostenere le loro necessità come ad esempio l'adozione di un approccio al lavoro flessibile e agile funzionale alla performance.

Valentina Sangiorgi
Chief HR Officer Randstad

aumento degli stipendi e inflazione. 

In Italia, secondo la ricerca, gli stipendi faticano ad adattarsi all'aumento del costo della vita.

Infatti, nonostante, in questo contesto, il nostro paese si dimostri al di sopra della media europea (+5%), rimane al di sotto di quella globale (-2%).

A questo proposito, i lavoratori italiani ritengono insufficienti le azioni intraprese dalle aziende per aiutarli a fronteggiare il carovita e la diminuzione del potere d acquisto. Solo il 38%, infatti, dichiara un supporto in tal senso da parte del proprio datore di lavoro, una media inferiore rispetto a quella globale (-13%) e a quella europea (-7%). 

Nel dettaglio, negli ultimi sei mesi:

  • solo il 33% degli intervistati ha percepito un aumento del pacchetto retributivo, che è rimasto invariato per poco meno del 60% e diminuito per l’8%.
  • le risorse per il sostegno alle famiglie non hanno subito modifiche, secondo circa il 70% degli intervistati. Solo il 23% ha beneficiato di un incremento. 
  • Il 28% degli italiani ha visto un aumento dei benefit, come assegnazione di ferie annuali e prestazioni sanitarie. 

Un aspetto che spinge i lavoratori a considerare la possibilità di licenziarsi per cercare un nuovo lavoro. In particolare gli appartenenti a generazione Z (26%) e i millennials (22%), anche se 11% preferisce rimandare eventuali cambiamenti ad un momento più stabile. 

Non mancano, inoltre, preoccupazioni circa l’avanzamento di propria carriera: il 22% teme di non riuscire a crescere professionalmente e il 19% è preoccupato per la sicurezza del posto di lavoro.

scopri i risultati del Randstad Workmonitor 2024.

Conosci ciò che i dipendenti desiderano e si aspettano dai loro datori di lavoro? Scoprilo attraverso i dati del Randstad Workmonitor, l’indagine sulle trasformazioni del mercato del lavoro condotta in oltre 30 Paesi.

scopri la ricerca

inflazione nel mondo del lavoro: come cambiano le abitudini dei dipendenti.

Per far fronte all'aumento del tasso di inflazione due lavoratori su tre hanno adottato un comportamento proattivo. In particolare, Generazione Z (89%) e Millennials (84%), seguiti da Gen-X e Boomers (73% e 61%). 

  • il 24% ha preso in considerazione l’aumento delle ore di lavoro
  • il 18% di intraprendere un secondo lavoro
  • il 14% di posticipare il pensionamento

In un contesto caratterizzato dal generale aumento dei prezzi, anche lo smart working è stato oggetto di valutazione da parte degli italiani. Oggi, infatti,  il 20% degli italiani lavora prevalentemente da casa, contro un 31% che non lo fa ma la riterrebbe la soluzione migliore. 

In generale, per gli italiani la flessibilità rimane un fattore fondamentale: lavorare prevalentemente in ufficio è la soluzione preferita, ma non 5 giorni su 5. Idealmente, lo farebbe solo il 29% degli intervistati, mentre il 41% opterebbe per un’equa alternanza tra lavoro da remoto e in presenza. 

Una possibilità di scelta non così scontata: il 38% afferma che la propria azienda non offra sufficiente flessibilità per lo smart working, e nel 34% dei casi i datori di lavoro richiedono la presenza in ufficio con maggiore costanza. Rispetto al 2022, infatti,  cala la flessibilità in termini di orario di lavoro (-1%) e in termini di ubicazione (- 2%).

in che modo le aziende possono affrontare l’inflazione e supportare i lavoratori?

Anche le aziende, come i lavoratori, risentono degli effetti dell’inflazione e questo, talvolta, può essere un fattore che incide sulle scelte e le strategie di gestione del personale.

Tuttavia, supportare i propri lavoratori con i giusti strumenti è essenziale per riuscire ad attrarre nuovi talenti e aumentare la retention. 

A questo proposito, i datori di lavoro dovrebbero valutare alcune azioni per far fronte all’inflazione. Ad esempio:

  • allineare stipendi e benefit agli standard di settore, tenendo anche in considerazione l’aumento del costo della vita e eventuali fattori straordinari;
  • promuovere iniziative di welfare aziendale e benessere organizzativo finalizzate a migliorare la vita privata e lavorativa dei dipendenti.
  • offrire alle proprie persone maggiore flessibilità lavorativa, favorendo modalità di lavoro agili o da remoto;
  • favorire un dialogo aperto e costruttivo con i propri talenti, in modo che possano sempre essere consapevoli delle strategie messe in atto dall’azienda per favorire la sicurezza del loro lavoro e la loro crescita professionale.

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