La formazione aziendale, fattore chiave per la crescita e il successo di ogni organizzazione, presenta molteplici sfide. Tra queste, una delle più importanti è mantenere alto il coinvolgimento dei partecipanti, il che richiede un ripensamento del concetto stesso di formazione.

Una novità in questo ambito è il Blended Learning, una forma alternativa di apprendimento che si nutre di tecniche digitali e analogiche insieme. Può essere definito una tecnica mista, un punto di incontro tra i più innovativi modelli di e-learning e l’apprendimento tradizionale in aula.

Parte della formazione avviene online, permettendo ai partecipanti di esercitare un certo controllo sul percorso formativo e sui tempi di fruizione dei contenuti didattici. All’insegnamento a distanza si affianca quello in presenza, favorendo l’integrazione tra mondo fisico e virtuale.

Il risultato è un accesso più agile all’apprendimento, che diventa un’esperienza coinvolgente, integrata e personalizzata.

Vediamo nel dettaglio cos’è il Blended Learning e come implementarlo in azienda.

persone lavorano all'aperto
persone lavorano all'aperto

cos'è il Blended Learning: traduzione e significato.

Il termine "Blended Learning" è stato utilizzato per la prima volta negli anni '60, nell’ambito di un progetto scolastico organizzato dall'Università dell’Illinois. Questo approccio all’apprendimento, però, ha conosciuto una vera e propria diffusione solo negli anni '90, grazie all’avvento di strumenti tecnologici più evoluti.

Dall’inglese "blending”, che significa “mescolare” o “unire”, l’espressione “Blended Learning” è diventata di uso comune nel campo dell’istruzione e della formazione, inclusa quella aziendale. Gli esperti del settore utilizzano questa terminologia per descrivere un approccio ibrido all’apprendimento, che integra lezioni in aula e attività a distanza.

A differenza dell’e-learning, che si basa sull’apprendimento da remoto attraverso l’uso della tecnologia, il Blended Learning prevede momenti di formazione tradizionale in aula, affiancati da sessioni di apprendimento online attraverso l’uso di piattaforme proprie o di social enterprise.

Questa nuova concezione di didattica va oltre il trasferimento della formazione nel mondo virtuale. Affinché si possa parlare di Blended Learning, infatti, è fondamentale che la tecnologia e l’approccio tradizionale all’insegnamento si completino a vicenda. Essenziale a questo scopo è la progettualità, ovvero la capacità di identificare gli strumenti digitali più appropriati per le specifiche esigenze formative.

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L'apprendimento misto prevede 3 tipologie differenti di didattica, ognuna delle quali si basa su un approccio specifico alla formazione:

  • incontro in aula. Durante le lezioni frontali in aula, le persone possono interagire direttamente con gli insegnanti e gli altri partecipanti. Questo approccio permette di chiarire subito eventuali dubbi, approfondire i contenuti didattici e partecipare a esercitazioni pratiche o dimostrazioni dal vivo. La presenza fisica facilita anche la creazione di un legame tra i partecipanti, favorendo la creazione di un ambiente collaborativo;
  • didattica individuale tramite contenuti digitali. L'apprendimento si sposta online, dove i partecipanti possono accedere a contenuti digitali personalizzati. Questi materiali possono includere video-lezioni, e-book, quiz interattivi, esercizi pratici e forum di discussione. I professionisti hanno la possibilità di proseguire nella formazione secondo il proprio ritmo;
  • creazione di una community per il social learning. I partecipanti sono incoraggiati a condividere le loro conoscenze e competenze con i compagni di corso attraverso piattaforme online, gruppi di discussione, progetti collaborativi e social media. Questo tipo di apprendimento promuove la collaborazione e lo scambio di idee, rendendo l'apprendimento più dinamico e interattivo. Gli studenti possono apprendere dagli altri, ricevere feedback e supporto e sviluppare abilità di teamwork e comunicazione.

Il Blended Learning sfrutta un'ampia gamma di risorse digitali come video, simulazioni, forum di discussione e quiz interattivi, che supportano sia la didattica online che quella in aula tradizionale. Questi strumenti arricchiscono l’esperienza di apprendimento e offrono modalità di studio coinvolgenti e stimolanti.

La formazione online può anch’essa essere mista: in parte live, con webinar e aule virtuali, e in parte asincrona, con corsi registrati. Questo approccio flessibile consente ai partecipanti di scegliere il metodo di apprendimento più adatto alle loro esigenze, migliorando l'efficacia complessiva della formazione.

le tipologie di Blended Learning: esempi.

Il Clayton Christensen Institute, un’organizzazione di ricerca non-profit statunitense, fondata sulle teorie di Clayton Christensen, professore della Harvard Business School e padre della "Disruptive Innovation”, ha codificato 4 modelli di Blended Learning:

  • Rotation Model;
  • Flex Model;
  • A La Carte Model;
  • Enriched Virtual Model.

Rotation Model.

Il Rotation Model è il modello di Blended Learning più comune. Prevede che i partecipanti, all’interno di una singola classe, sperimentino diversi approcci alla formazione, alternando attività asincrone online, lezioni live e sessioni in presenza. La flessibilità di questo modello consente ai formatori di organizzare la didattica in piccoli o grandi gruppi, stimolando così l’interazione e lo scambio di opinioni tra i partecipanti.

In questo contesto, almeno una delle attività è rappresentata dall’apprendimento online. Le altre possono includere momenti di formazione individuale con l’insegnante, interazioni peer-to-peer o lezioni frontali. L’approccio tradizionale all’apprendimento rimane una componente centrale del Rotation Model, con i discenti che imparano principalmente in classe sotto la supervisione dell’insegnante.

Data la sua complessità, il Rotation Model può essere suddiviso in quattro sottomodelli:

  • Station Rotation Model. All'interno di una sola classe, i partecipanti si spostano tra diverse postazioni, alcune dedicate all’insegnamento tradizionale e altre all’e-learning. Questo setup facilita l'integrazione di diverse modalità di apprendimento in un'unica sessione;
  • Lab Rotation Model. Simile allo Station Rotation Model, ma in questo caso i partecipanti si muovono attraverso almeno due classi diverse, di cui una dedicata all’insegnamento tradizionale e l'altra alle attività svolte tramite dispositivi digitali;
  • Flipped Classroom Model. Questo sottomodello vede la didattica a distanza sostituire in parte o completamente quella in aula. I discenti seguono lezioni teoriche online e utilizzano il tempo in aula per prove pratiche e confronti con l’insegnante, che assume un ruolo di facilitatore;
  • Individual Rotation Model. Ogni partecipante segue un programma di rotazione personalizzato che alterna classi tradizionali e momenti di apprendimento virtuale. Questo approccio permette di adattare il percorso formativo alle esigenze specifiche di ogni persona.

Flex Model.

Il secondo modello di Blended Learning è il Flex Model che, come suggerisce il nome stesso, garantisce un’ampia flessibilità, sia agli studenti che ai formatori. 

Nelle aziende che applicano questo modello di apprendimento misto, la formazione avviene principalmente online, ma i partecipanti trascorrono molto tempo anche in aula. Il vantaggio principale del Flex Model è che l’apprendimento è adattato alle capacità individuali dei partecipanti, i quali possono contare sulla guida diretta dell’insegnante presente in classe.

I professionisti apprendono le nozioni di base attraverso piattaforme digitali. Questo permette agli insegnanti di dedicare più tempo a coloro che hanno bisogno di maggiore supporto o di approfondire determinati argomenti con chi è più avanti nel percorso formativo.

Questo approccio consente di sfruttare in modo più efficiente il tempo trascorso in aula perché gli insegnanti possono concentrarsi su attività di supporto e approfondimento piuttosto che sulla trasmissione delle nozioni di base.

A La Carte Model.

Il modello A La Carte prevede un approccio personalizzato alla formazione, in cui i partecipanti possono scegliere quali corsi seguire in aula e quali svolgere autonomamente a distanza.

Questo modello offre il massimo grado di personalizzazione, permettendo alle persone di costruire il proprio piano di studi. Possono integrare o sostituire le lezioni in aula con corsi online, che devono comunque costituire una parte significativa del percorso formativo.

Il modello A La Carte, però, non si basa esclusivamente sull'apprendimento online. Pur includendo corsi digitali, prevede lo svolgimento di lezioni in presenza per garantire ai partecipanti l'opportunità di interagire direttamente con insegnanti e compagni.

Enriched Virtual Model.

Nelle aziende che applicano l’Enriched Virtual Model alla formazione dei dipendenti, i partecipanti hanno la possibilità di seguire sessioni di apprendimento tradizionali in aula, per poi completare la formazione online.

Questo tipo di didattica, anche se prevede corsi virtuali, integra sessioni di apprendimento in presenza concordate con l'insegnante per permettere ai discenti di beneficiare sia della flessibilità della formazione online che dell'interazione diretta con il docente e i compagni di corso.

Sebbene l’apprendimento online sia una componente centrale del modello Enriched Virtual, esso differisce dall’e-learning in senso stretto poiché include obbligatoriamente momenti di apprendimento in aula.

i vantaggi della formazione mista.

La forza del Blended Learning risiede nella sua capacità di rendere collaborativi tutti i partecipanti alla sessione formativa, migliorando la comunicazione interna grazie a un mix di approcci. 

Ecco alcuni dei principali vantaggi del Blended Learning:

  • responsabilizzazione delle risorse. Il professionista viene messo al centro della formazione e svolge un ruolo attivo e interattivo. È lui il vero protagonista perché ha la possibilità di esercitare un certo controllo sul percorso di apprendimento e di autogestirsi a seconda delle sue esigenze;
  • coinvolgimento nell’attività formativa. I partecipanti sono chiamati a condividere le proprie idee, commentare e discutere con gli insegnanti e gli altri membri del gruppo. L’aula, fisica o virtuale, diventa uno spazio di brainstorming che facilita l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze;
  • migliore comunicazione tra studenti e docenti. Il Blended Learning favorisce la comunicazione diretta e continua tra studenti e insegnanti. I docenti possono fornire feedback in tempo reale, rispondere alle domande rapidamente e personalizzare i contenuti didattici in base alle esigenze individuali dei partecipanti;
  • maggiore flessibilità. L’integrazione tra formazione in presenza e online garantisce un’ampia flessibilità sia ai partecipanti che agli insegnanti. Le aziende che applicano il Blended Learning hanno la possibilità di garantire un’accessibilità 24/7 ai contenuti didattici. Questo è particolarmente utile per le organizzazioni che operano a livello internazionale e che hanno bisogno di raggiungere dipendenti situati in diverse parti del mondo.

l'equilibrio sta nel mezzo.

Efficacia da una parte e attenzione dall’altra. Essendo un mix di approcci formativi, il Blended Learning deve essere dosato alla perfezione: ogni elemento che caratterizza il percorso di apprendimento deve essere selezionato con cura per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Le aziende che desiderano implementare un percorso formativo di questo tipo devono seguire qualche piccolo consiglio:

  • equilibrare il più possibile le diverse forme di apprendimento, cercando di creare il mix più adatto alle esigenze aziendali;
  • riconoscere il formatore come la figura che guida tutta l’attività formativa in qualità di regista, indirizzando le risorse all’acquisizione di nuove conoscenze e competenze;
  • creare le basi per una maggiore contaminazione di linguaggi e contenuti, integrando elementi digitali nella formazione tradizionale e alternando le sessioni online con incontri in aula;
  • rendere i partecipanti più autonomi e responsabili.

Il Blended Learning, per sua stessa natura, coinvolge i dipendenti e li pone al centro della didattica, offrendogli momenti di confronto utili per la loro crescita professionale e preziosi per il successo dell'organizzazione.

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