Può capitare a chiunque di ammalarsi e trovarsi impossibilitato a svolgere le proprie mansioni lavorative. In questi casi, sia i lavoratori pubblici che quelli privati hanno il diritto di assentarsi dal lavoro e ricevere un'indennità di malattia, senza rischiare il licenziamento.
Per non perdere questo beneficio, oltre a presentare il certificato medico nei tempi e nelle modalità stabiliti dalla legge, è necessario garantire la propria reperibilità per la visita fiscale. Questo controllo è richiesto dal datore di lavoro, dall'INPS o dalla ASL competente e serve a verificare la reale condizione di malattia del dipendente assente.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle visite fiscali INPS, gli orari di reperibilità e le eventuali sanzioni per chi non si rende disponibile al controllo.
indice dei contenuti:
che cosa è la visita fiscale INPS?
La visita fiscale INPS è uno strumento che i datori di lavoro hanno a disposizione per accertare l'effettiva condizione di malattia di un dipendente, sia pubblico che privato, quando quest’ultimo si assenta dal lavoro a causa di un evento morboso che ne compromette la capacità lavorativa.
Quando il lavoratore si ammala, deve recarsi dal proprio medico curante e fare redigere il certificato medico di malattia. Questo documento ufficiale certifica la temporanea incapacità del lavoratore di svolgere le sue mansioni per motivi di salute e viene trasmesso per via telematica all’INPS direttamente dal medico.
Nel certificato medico sono riportati la data di inizio e la durata del periodo di malattia, i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore e l'indirizzo presso il quale il dipendente dovrà essere reperibile in caso di visita fiscale per tutta la durata della malattia, compresi i giorni festivi e le domeniche.
Questo indirizzo corrisponde alla propria residenza abituale o a un domicilio temporaneo e, in caso di necessità, può essere modificato tramite l’apposita funzione nell’area riservata al cittadino sul sito dell’INPS.
Anche i lavoratori che si ammalano all’estero hanno diritto all'indennità di malattia, purché presentino il certificato medico secondo i tempi e i modi previsti dalla legge e siano reperibili per eventuali visite fiscali, proprio come avviene per i lavoratori che si ammalano in Italia.
chi può ricevere una visita fiscale?
Tutti i dipendenti, sia pubblici che privati, possono ricevere una visita fiscale. Anche i lavoratori autonomi che percepiscono l'indennità di malattia possono essere sottoposti a controlli da parte degli enti previdenziali o delle autorità competenti per verificare la legittimità dell'assenza per motivi di salute.
Nel settore pubblico, possono ricevere visite fiscali i dipendenti statali, gli insegnanti, gli impiegati della Pubblica Amministrazione e degli Enti locali, i Vigili del Fuoco, i dipendenti delle ASL, i militari e le forze dell’ordine.
chi esegue una visita fiscale?
La visita fiscale viene eseguita da un medico incaricato dall’INPS, che ha il compito di verificare l’effettivo stato di malattia del dipendente, sia pubblico che privato, che si assenta dal lavoro per motivi di salute.
È importante sottolineare che non è permesso ingaggiare un medico privato per effettuare questo tipo di controllo: solo il medico designato dall'INPS è autorizzato a svolgere la visita fiscale presso l'indirizzo fornito dal lavoratore nel certificato medico.
come si svolge la visita fiscale.
La Riforma Madia (Decreto Legislativo n. 75 del 27 maggio 2017) ha istituito il Polo unico per le visite fiscali (VMC), gestito dall’INPS, che si occupa degli accertamenti medico-legali su tutto il territorio nazionale, sia per le visite fiscali d'ufficio che per quelle richieste dal datore di lavoro.
I datori di lavoro del settore privato e le Pubbliche Amministrazioni possono richiedere una visita fiscale attraverso l’applicazione web "Richiesta visite mediche di controllo (Polo unico VMC)" disponibile sul sito dell’INPS.
I documenti necessari per richiedere una visita fiscale sono:
- modulo di richiesta compilato e firmato dal datore di lavoro o dal legale rappresentante, con una copia del documento d’identità del sottoscrittore;
- modulo di richiesta individuale compilato e firmato da ogni dipendente autorizzato, con allegata la fotocopia del documento d'identità del sottoscrittore.
Il datore di lavoro deve inoltre disporre del certificato di malattia del dipendente, contenente l'indirizzo di reperibilità che deve essere inserito in fase di richiesta della visita fiscale. È possibile specificare i giorni e gli orari in cui si desidera che l’accertamento venga effettuato.
Le spese per la visita fiscale sono a carico del datore di lavoro. Il pagamento può essere effettuato utilizzando il codice destinatario o la PEC dell'azienda, con costi che variano da 28 a 52 euro, in base alle tariffe vigenti. Questi dettagli devono essere comunicati all'INPS attraverso il modello F24.
Una volta inoltrata la richiesta tramite il portale dell’INPS, l’Istituto nomina un medico, che deve recarsi presso l’indirizzo di reperibilità fornito dal lavoratore nel certificato medico per verificarne l'effettivo stato di malattia.
orari della visita fiscale e fasce di reperibilità.
Il lavoratore assente per motivi di salute deve farsi trovare in specifiche fasce orarie presso l'indirizzo indicato nel certificato medico per tutta la durata della malattia, compresi i giorni festivi e le domeniche.
Queste fasce orarie sono stabilite dal Decreto Ministeriale n. 206 del 17 ottobre 2017, che regola le modalità per lo svolgimento delle visite fiscali INPS e l'accertamento delle assenze per motivi di salute. Il decreto individua fasce di reperibilità distinte per i dipendenti del settore pubblico e per quelli del settore privato.
Nel 2023, il TAR del Lazio ha rilevato una disparità di trattamento tra il settore pubblico e quello privato riguardo alle fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali. Ritenendo questa differenza ingiustificata e incostituzionale, il Tribunale ha disposto l'armonizzazione della disciplina per garantire equità tra i lavoratori dei due settori.
orari visite fiscali per dipendenti privati.
I lavoratori del settore privato devono garantire la propria reperibilità per la visita fiscale nelle seguenti fasce orarie, durante le quali non possono allontanarsi dal proprio domicilio, salvo giustificato motivo:
- dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle 19:00.
orari visite fiscali per dipendenti pubblici.
Prima della sentenza n. 16305 del 3 novembre 2023 del TAR Lazio, i dipendenti pubblici dovevano essere reperibili per le visite fiscali dalle ore 09:00 alle 13:00 e dalle ore 15:00 alle 18:00.
Dopo la pronuncia del TAR nel 2023, che ha giudicato le fasce orarie di reperibilità stabilite dal Decreto Ministeriale n. 206 del 17 ottobre 2017 penalizzanti per i dipendenti pubblici, è stato deciso che questi ultimi devono essere reperibili nelle stesse fasce orarie previste per i dipendenti privati:
- dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 17:00 alle 19:00.
sanzioni in caso di mancata reperibilità.
Se il lavoratore non è reperibile al momento della visita fiscale, è obbligato a sottoporsi a una visita ambulatoriale e a fornire una giustificazione scritta, da inviare sia al datore di lavoro che all’INPS.
Le motivazioni accettabili per l'assenza includono generalmente circostanze di forza maggiore, come:
- ricovero ospedaliero;
- visite di controllo;
- necessità familiari che richiedono la presenza del lavoratore in modo indifferibile;
- appuntamenti per visite, prestazioni o accertamenti specialistici, che non possono essere effettuati in orari diversi;
- ritiro di referti medici collegati alla malattia;
- ciclo di cure presso un istituto convenzionato;
- necessità di recarsi in farmacia;
- visita alla madre ricoverata in ospedale, con orari di visita coincidenti con le fasce di reperibilità;
- visita per la verifica della guarigione presso l’ambulatorio del medico, in orari coincidenti con le fasce di reperibilità.
Se la giustificazione non viene accettata, il lavoratore può incorrere in sanzioni, che comportano una riduzione o la perdita totale dell’indennità di malattia da parte dell'INPS. Le sanzioni vengono applicate come segue:
- riduzione per un massimo di 10 giorni di calendario dall'inizio della malattia, in caso di prima assenza ingiustificata alla visita fiscale;
- riduzione del 50% dell'indennità per il restante periodo di malattia, in caso di seconda assenza ingiustificata;
- riduzione del 100% dell'indennità a partire dalla data della terza assenza ingiustificata.
Il datore di lavoro può prendere ulteriori provvedimenti disciplinari nei confronti del lavoratore.
obblighi per i dipendenti.
I lavoratori hanno l'obbligo di assicurarsi che il certificato medico rilasciato dal proprio medico curante venga correttamente trasmesso all’INPS e al datore di lavoro, verificando la correttezza dei dati anagrafici e dell’indirizzo di reperibilità indicati al suo interno.
È inoltre necessario rimanere presso il proprio domicilio nelle fasce orarie stabilite per le visite fiscali. Se il lavoratore deve allontanarsi dall’indirizzo per giustificati motivi, come visite mediche o accertamenti specialistici, è tenuto a informare preventivamente il datore di lavoro per iscritto.
esenzioni per le visite fiscali.
I lavoratori del settore privato, come stabilito dal Decreto Ministeriale 11 gennaio 2016, sono esentati dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità in presenza di determinate condizioni, quali:
- patologie gravi che richiedano terapie salvavita;
- stati patologici legati a una situazione di invalidità riconosciuta.
Il Decreto Ministeriale n. 206 del 17 ottobre 2017 stabilisce che i dipendenti del settore pubblico non sono tenuti a rispettare le fasce orarie di reperibilità in caso di patologie gravi che richiedono terapie salvavita, infortuni sul lavoro, malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio o stati patologici connessi a una situazione di invalidità riconosciuta.