Gli scatti di anzianità sono incrementi della retribuzione, regolati dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), che il lavoratore riceve periodicamente in busta paga in base agli anni di servizio maturati nella stessa azienda.

Sono una forma di gratificazione per l’impegno profuso e per la fedeltà dimostrata nei confronti del datore di lavoro. Hanno lo scopo di premiare il know-how acquisito negli anni e di incentivare la permanenza del dipendente in azienda.

Scopriamo cosa sono gli scatti di anzianità, chi ne ha diritto, quando si possono perdere e dove trovarli all’interno della busta paga.

scatti di anzianità
scatti di anzianità

cosa sono gli scatti di anzianità?

Gli scatti di anzianità sono aumenti periodici della retribuzione a cui il lavoratore ha diritto in base all’anzianità di servizio maturata presso la stessa azienda, la quale decorre dalla data di assunzione e si estende fino alla conclusione del rapporto di lavoro, per dimissioni, licenziamento o maturazione dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.

A disciplinare questi aumenti in busta paga, definendone modalità di maturazione, importi, tempistiche di erogazione e numero massimo nel corso della carriera lavorativa, è la contrattazione collettiva nazionale.

L’importo degli scatti di anzianità varia in base al livello di inquadramento contrattuale e può essere espresso in cifra fissa o in percentuale. La cifra fissa si aggiunge alla retribuzione mensile del lavoratore, mentre l’importo in percentuale viene calcolato sulla retribuzione base, che può variare in funzione del CCNL applicato.

Tutti i lavoratori assunti con un contratto subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato, hanno diritto agli scatti di anzianità, maturati in base agli anni di servizio.

. Questo vale indipendentemente dal fatto che il rapporto di lavoro sia full-time o part-time, sebbene l’importo degli incrementi per i lavoratori part-time segua il principio della proporzionalità.

Per ottenere questi aumenti in busta paga, è fondamentale che il rapporto di lavoro sia continuativo. In caso di interruzione e successiva riassunzione, gli scatti maturati in precedenza nella stessa azienda non vengono automaticamente riconosciuti e deve esserci un accordo tra le parti (lavoratore e datore di lavoro) per il riconoscimento.

Non hanno diritto agli scatti di anzianità i lavoratori autonomi, i collaboratori coordinati e continuativi, gli stagisti.

Alcuni CCNL prevedono che il per il calcolo degli scatti di anzianità si debba tenere conto anche delle assenze giustificate, come quelle per malattia, infortuni, congedi o aspettative. Altri contratti collettivi, invece, stabiliscono che alla maturazione degli scatti di anzianità concorre solo l’attività di lavoro effettivamente svolta dal lavoratore.

quando si ottengono gli scatti di anzianità?

Gli scatti di anzianità iniziano a maturare dalla data di assunzione fino alla cessazione del rapporto di lavoro e si basano sul raggiungimento di un certo numero di anni di servizio prestato presso lo stesso datore di lavoro e non sull'età del lavoratore. 

Tutte le clausole contrattuali che prevedono la maturazione degli scatti di anzianità in funzione del compimento di una determinata età, infatti, sono da considerare illegittime, come stabilito dalla Cassazione.

Le tempistiche per la maturazione degli scatti, così come il numero massimo di scatti ottenibili durante la carriera lavorativa all’interno della stessa azienda, dipendono dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Di norma, i CCNL prevedono tra i 7 e i 10 scatti di anzianità, che si maturano generalmente ogni 2 o 3 anni.

Se il lavoratore nota che gli scatti di anzianità a cui ha diritto non sono stati correttamente inseriti in busta paga, deve informare tempestivamente il datore di lavoro affinché egli possa rimediare all’errore commesso e riconoscere al lavoratore il pagamento degli importi dovuti.

In caso di mancato pagamento dopo la segnalazione da parte del lavoratore, quest’ultimo può rivolgersi a un sindacato, un avvocato o un consulente del lavoro per far valere i propri diritti e ottenere l’adeguamento della propria retribuzione.

quando si perdono gli scatti di anzianità?

Quando il lavoratore decide di cambiare azienda, perché ha trovato offerte di lavoro più affini alle sue competenze e aspirazioni, ed è pronto ad intraprendere un nuovo percorso professionale presso un altro datore di lavoro, gli scatti di anzianità vengono azzerati e ricalcolati a partire dalla data della nuova assunzione.

In caso di riassunzione da parte dello stesso datore di lavoro, come già detto, il dipendente ha il diritto di richiedere il riconoscimento degli scatti di anzianità maturati in precedenza. Tuttavia, l'accoglimento di questa richiesta non è garantito perché spetta al datore di lavoro decidere se accettarla o meno.

Per quanto riguarda i passaggi a qualifica di livello superiore, la giurisprudenza prevede che, salvo accordi diversi tra le parti, gli scatti di anzianità vengano azzerati e assorbiti nel nuovo aumento retributivo associato al passaggio di qualifica.

Può succedere che, a causa dell'assorbimento degli scatti negli aumenti retributivi per i passaggi di livello, la retribuzione complessiva spettante al lavoratore risulti inferiore. In questi casi, per evitare che il dipendente subisca una riduzione del salario, viene assegnato un superminimo per compensare la differenza.

Alcuni CCNL adottano una prassi diversa e garantiscono la continuità degli scatti di anzianità maturati fino al momento del passaggio a qualifica di livello superiore: il numero di scatti a cui ha diritto il lavoratore nel corso della sua carriera presso la stessa azienda viene calcolato sommando il valore degli scatti maturati fino a quel momento e dividendo il totale per l’importo del nuovo scatto.

Gli scatti di anzianità, quindi, vengono persi quando si cambia azienda alla ricerca di opportunità più appaganti nel mercato del lavoro, si viene riassunti dallo stesso datore di lavoro o si passa a una qualifica di livello superiore, a meno che non siano previsti accordi specifici o diverse disposizioni contrattuali.

esempi di scatti di anzianità.

Ogni contratto collettivo nazionale di lavoro stabilisce norme specifiche per la maturazione e l’erogazione degli scatti di anzianità e definisce sia i tempi necessari per ottenerli sia gli importi spettanti ai lavoratori.

Ad esempio, il CCNL Commercio prevede che i dipendenti maturino 10 scatti di anzianità, distribuiti su 30 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, uno ogni 3 anni. Gli importi variano in base all’inquadramento contrattuale:

  • Quadro: 25,46 euro;
  • I livello: 24,84 euro;
  • II livello: 22,83 euro;
  • III livello: 21,95 euro;
  • IV livello: 20,66 euro;
  • V livello: 20,30 euro;
  • VI livello: 19,73 euro;
  • VII livello: 19,47 euro.

Prendiamo come esempio un lavoratore al IV livello, con uno stipendio base di 1.720,00 euro lordi e 6 anni di anzianità di servizio. In questo caso, il dipendente avrà maturato 2 scatti, ciascuno di 20,66 euro, per un incremento totale di 41,32 euro, portando la retribuzione complessiva a 1.761,32 euro lordi.

Il CCNL Metalmeccanico, invece, prevede 5 scatti di anzianità, distribuiti su 10 anni di servizio, uno ogni 2 anni. Gli importi lordi, che anche in questo caso variano in base all’inquadramento contrattuale, sono:

  • Livello A1: 40,96 euro.
  • Livello B3: 40,96 euro;
  • Livello B2: 36,41 euro;
  • Livello B1: 32,43 euro;
  • Livello C3: 29,64 euro;
  • Livello C2: 26,75 euro;
  • Livello C1: 25,05 euro;
  • Livello D2: 25,05 euro;
  • Livello D1: 21,59 euro.

Consideriamo un lavoratore al livello C1 con uno stipendio base di 1.948,18 euro lordi. Dopo 3 anni di servizio, il dipendente avrà maturato 1 scatto di anzianità dell’importo di 25,05 euro. Questo porterà la retribuzione totale a 1.973,23 euro lordi.

È importante tenere presente che gli importi degli scatti di anzianità possono subire modifiche in occasione del rinnovo dei contratti collettivi. Pertanto, è sempre consigliabile consultare la versione aggiornata del proprio CCNL per maggiori informazioni.

come si leggono gli scatti di anzianità in busta paga.

Gli scatti di anzianità concorrono alla formazione dello stipendio mensile del dipendente e figurano,insieme alla paga base, nella parte alta del cedolino, nella sezione della busta paga dedicata alle componenti fisse e continuative della retribuzione.

Le denominazioni utilizzate per indicare gli scatti di anzianità in busta paga possono variare. Le più comuni sono: "E.A.R." ("elemento aggiuntivo della retribuzione"), "scatto" o "anzianità" (leggi anche: come leggere la busta paga).

Il principio alla base degli scatti di anzianità è quello di premiare chi ha contribuito alla crescita e al successo dell’impresa con la propria professionalità. Questo sistema di incentivazione, normato come diritto del lavoratore dalla maggior parte dei CCNL, è pensato per valorizzare il know-how acquisito negli anni e motivare i dipendenti a migliorare continuamente le loro prestazioni, rimanendo in azienda. 

L'aumento periodico della retribuzione non solo gratifica il lavoratore, ma serve anche a consolidare il rapporto di fiducia con l’azienda, favorendo un ambiente di lavoro più stabile e produttivo.

Per le aziende, gli scatti di anzianità rappresentano un investimento strategico. Un personale soddisfatto è spesso più produttivo e i dipendenti che si sentono riconosciuti e apprezzati tendono a dedicare più energia e attenzione al proprio lavoro. 

Questa gratificazione economica, quindi, ha un impatto positivo non solo sul morale dei dipendenti, ma anche sulle prestazioni aziendali, migliorando la qualità e l’efficienza del lavoro svolto.

Un altro vantaggio importante per le imprese è la talent retention, ovvero la capacità di trattenere i dipendenti all’interno dell’organizzazione. Grazie agli scatti di anzianità, i lavoratori sono incentivati a rimanere a lungo in azienda, sapendo che la loro permanenza sarà premiata con un trattamento retributivo più vantaggioso. 

Questo meccanismo aiuta a ridurre il tasso di turnover, evitando i costi e i problemi tradizionalmente associati al ricambio frequente del personale. Un basso turnover, infatti, garantisce una maggiore continuità operativa, con team più coesi e competenze che si consolidano nel tempo, portando a un miglioramento generale dell’efficienza aziendale.

Premiare l’anzianità di servizio significa riconoscere e valorizzare il contributo di chi ha investito tempo e capacità per il successo aziendale. Il risultato è un ambiente di lavoro in cui l’esperienza viene rispettata e premiata e il futuro si costruisce su fondamenta solide e una squadra motivata.

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