I lavoratori che intendono rassegnare le dimissioni devono seguire la procedura online introdotta dal D. Lgs. n. 151 del 14 settembre 2015, disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dal 2016.
Accedendo al servizio dedicato, possono compilare autonomamente il form online per la trasmissione della comunicazione oppure rivolgersi a un soggetto abilitato che avrà il compito di avviare la pratica per conto del lavoratore (leggi anche: come dare le dimissioni).
Qualsiasi siano le motivazioni, lasciare un lavoro non è mai semplice. Non di rado, infatti, capita che, dopo aver presentato le dimissioni e portato a termine tutta la pratica amministrativa, si abbia un ripensamento e si voglia tornare sui propri passi. Si può fare? La risposta è sì.
Scopriamo qual è la procedura da seguire per la revoca delle dimissioni online volontarie.
indice dei contenuti:
come revocare online le dimissioni.
La revoca delle dimissioni si effettua online tramite il portale www.cliclavoro.gov.it del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la stessa piattaforma da utilizzare per rassegnare le dimissioni volontarie (leggi anche: come inviare le dimissioni online).
Il lavoratore, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato, deve accedere al portale utilizzando le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d'Identità Elettronica).
Una volta effettuato l’accesso, accanto alla richiesta di dimissioni presentata in precedenza, si trova il pulsante “Revoca”, cliccando sul quale si esplicita l’intenzione di annullare la richiesta di dimissioni e mantenere attivo il rapporto di lavoro.
Il lavoratore ha a disposizione 7 giorni di calendario per revocare le dimissioni volontarie online. Trascorso questo termine, la cessazione del rapporto di lavoro sarà ufficiale e le dimissioni diventeranno effettive.
La comunicazione della revoca viene inoltrata automaticamente al datore di lavoro via PEC (Posta Elettronica Certificata) e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente.
Revocate le dimissioni, il rapporto di lavoro viene ripristinato, senza la necessità di una nuova assunzione, come se la collaborazione non si fosse mai interrotta. Questo significa che il dipendente riacquista tutti i suoi diritti e doveri nei confronti dell'azienda e che il datore di lavoro ritorna ad avere responsabilità e obblighi nei confronti del lavoratore.
Per quanto riguarda il trattamento retributivo spettante al lavoratore per i giorni non lavorati, non si segnalano disposizioni di legge né sentenze della Cassazione. Generalmente, l’azienda riconosce al dipendente la retribuzione spettante come se avesse lavorato.
rettifica delle dimissioni telematiche online: le eccezioni.
La revoca delle dimissioni, come già detto, deve essere effettuata entro 7 giorni dalla comunicazione delle dimissioni volontarie online. Tuttavia, vi sono casi eccezionali in cui il lavoratore può ritornare sui suoi passi anche una volta trascorso questo termine.
In particolare, è possibile rettificare le dimissioni telematiche online dopo 7 giorni quando si verificano:
- ricatti o minacce da parte del datore di lavoro, perpetrate per evitare di incorrere in cause o sanzioni di ingiusto licenziamento;
- incapacità, anche temporanea, di intendere e volere da parte del dipendente, che non sarebbe in grado di capire la portata della richiesta di dimissioni;
- errore, nel caso in cui, ad esempio, il lavoratore credesse di avere un rapporto di lavoro a tempo determinato ma ne avesse invece uno a tempo indeterminato.
Se si verificano queste condizioni, le dimissioni vengono automaticamente annullate e il lavoratore è reintegrato in azienda e compensato, eventualmente, anche con un risarcimento danni.
Opinione diffusa della giurisprudenza di Cassazione è che, in questi casi, il lavoratore non ha diritto a ricevere la retribuzione per il periodo compreso tra la data delle dimissioni e quella della riammissione in azienda.
revoca delle dimissioni: il rapporto con il datore di lavoro.
Quando il datore di lavoro riceve la comunicazione delle dimissioni, ha 5 giorni di tempo per informare il Centro per l’Impiego tramite il modello UniLav. Se il lavoratore revoca le dimissioni prima che il datore di lavoro abbia trasmesso questo modello, l’azienda non deve fare nulla. Se, invece, la comunicazione è già stata inviata, il datore di lavoro deve inoltrare una nuova comunicazione per annullare la precedente.
Prima di revocare le dimissioni, è consigliabile comunicare la propria decisione direttamente al datore di lavoro, verbalmente o per iscritto, per evitare incomprensioni e fare in modo che la collaborazione possa proseguire nel migliore dei modi.
Al di là della burocrazia, infatti, è sempre bene informare l’azienda del proprio ripensamento. Il datore potrebbe aver già provveduto a riorganizzare il lavoro o a sostituire la risorsa dimissionaria: in questi casi, si rende necessario trovare un punto di incontro. Spiegare le proprie motivazioni e offrire un quadro chiaro della situazione giocherà a proprio favore, anche per i rapporti futuri con la società.
Inoltre, è buona norma dimostrare la propria volontà nel proseguire la collaborazione, impegnandosi nelle proprie mansioni e massimizzando la propria produttività, in modo tale da riconquistare la fiducia del datore di lavoro e tornare a vivere l’ambiente di lavoro in tranquillità.