I permessi di lavoro, disciplinati dalla contrattazione collettiva e da specifiche disposizioni normative, si affiancano alle ferie, che rappresentano un diritto fondamentale e irrinunciabile del lavoratore, garantito dalla legge e dalla Costituzione italiana.
A differenza delle ferie, che prevedono un’assenza prolungata dal lavoro finalizzata al recupero delle energie psico-fisiche, i permessi consistono in brevi periodi di astensione dall’attività lavorativa, che possono essere utilizzati sia per riposare che per far fronte a specifiche necessità personali.
Alcuni permessi di lavoro, previsti per legge, sono garantiti a tutti i lavoratori pubblici e privati, possono essere retribuiti o non retribuiti e richiedono una giustificazione per l’assenza, come nel caso dei permessi per malattia di un figlio, per cariche pubbliche ed elettive o per motivi di studio.
Altri tipi di permessi, invece, non necessitano di una giustificazione e sono regolati dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), come i ROL (Riduzione dell’Orario di Lavoro) e i permessi ex festività.
Scopriamo quanti permessi si maturano in un mese, con un focus particolare su ROL, permessi ex festività e permessi legge 104/92.
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come vengono calcolati i ROL?
I ROL e i permessi ex festività consentono ai lavoratori di recuperare le energie psico-fisiche per brevi periodi di tempo oppure di utilizzare il tempo libero a disposizione per gestire impegni personali, esigenze quotidiane o semplicemente per dedicarsi ad attività di proprio interesse, senza dover fornire giustificazioni.
Le ferie vengono conteggiate in giorni, anche se nella busta paga possono essere espresse in ore. Ad esempio, se accanto alla voce "ferie maturate" compare il valore di 40 ore, ciò equivale a 5 giorni di ferie, considerando un orario di lavoro full-time di 8 ore giornaliere (scopri di più su legge e piano ferie).
I permessi ex festività e i ROL, al contrario, sono sempre espressi e conteggiati in ore. Di norma, il lavoratore li utilizza per assentarsi per brevi periodi di tempo, come qualche ora al giorno. Tuttavia, se il datore di lavoro e il dipendente raggiungono un accordo, i permessi possono essere utilizzati anche in sostituzione delle ferie, per assenze prolungate. Pur essendo calcolati su base oraria, infatti, non esiste una regola che vieti la loro fruizione per periodi più lunghi.
Come vengono calcolati i ROL? Il calcolo dei ROL (leggi anche: cosa sono i ROL?) è influenzato da vari fattori, come il livello di complessità e il carico psico-fisico associato alla mansione svolta. Inoltre, sull’operazione incidono:
- dimensioni dell’azienda (numero di dipendenti);
- anzianità di servizio;
- inquadramento professionale.
I permessi ex festività non prevedono un calcolo specifico. Si tratta, infatti, di ore di permesso a cui i lavoratori hanno diritto solo quando le ex festività cadono in un giorno in cui sono chiamati a svolgere la prestazione lavorativa ordinaria.
Ferie e permessi ROL ed ex festività, però, condividono alcuni criteri di calcolo. Uno di questi è il numero minimo di giorni lavorati in un mese, fissato a 15. Questo significa che il dipendente deve aver lavorato almeno metà del mese per poter maturare ferie e permessi. Inoltre, ferie e permessi vengono maturati anche durante i periodi di congedo maternità.
quante ore di ROL maturano al mese?
I lavoratori maturano ogni mese 1/12 delle ore di permesso ROL ed ex festività che gli spettano annualmente, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile.
Per entrambe le tipologie di permesso, il rateo matura:
- per ogni mese interamente lavorato o con assenze retribuite, come stabilito dal contratto collettivo;
- per ogni mese parzialmente lavorato, a condizione che il lavoratore abbia prestato servizio per almeno 15 giorni.
Come già detto, i permessi ROL ed ex festività sono regolati dalla contrattazione collettiva e le differenze tra un CCNL e l’altro possono riguardare sia il numero di ore maturabili ogni mese sia le modalità di fruizione. Per questo motivo, è sempre necessario verificare quanto previsto dal proprio CCNL di riferimento.
Si precisa che, sia per i ROL sia per i permessi ex festività, il lavoratore viene retribuito come se avesse effettivamente prestato servizio. I permessi ex festività spettano ai dipendenti con contratti a tempo determinato o indeterminato, sia full-time che part-time. I ROL, invece, sono riconosciuti solo ai dipendenti full-time (8 ore giornaliere), con contratti a tempo determinato o indeterminato.
quante ore di ROL prevedono i CCNL?
Il monte ore annuale di permessi ROL ed ex festività varia in base al contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.
Ad esempio, il CCNL Commercio prevede 56 ore di permessi ROL annuali (pari a circa 4,66 ore al mese) per i lavoratori di aziende con meno di 15 dipendenti. Per le aziende con 15 o più dipendenti, il monte ore sale a 72 ore annuali (pari a 6 ore al mese). Tuttavia, sono previste eccezioni per i dipendenti assunti dopo il 26 febbraio 2011: nei primi due anni di contratto, essi maturano solo i permessi ex festività, mentre nel terzo e quarto anno di lavoro hanno diritto al 50% dei permessi ROL spettanti.
Nel CCNL Metalmeccanico, il monte ore annuale di permessi ROL è di 72 ore, equivalenti a 6 ore mensili. Il CCNL Industria Alimentare, invece, prevede un totale di 80 ore di permessi ROL all’anno, pari a circa 6,66 ore al mese.
Anche per i permessi ex festività, ogni CCNL stabilisce un monte ore specifico. Ad esempio, sia il CCNL Commercio che il CCNL Metalmeccanico prevedono 32 ore di permessi ex festività all’anno (circa 2,66 ore al mese)
Il monte ore dei permessi ex festività e ROL indicati nei CCNL si riferiscono ai contratti di lavoro a tempo pieno. Pertanto, per conoscere il numero di ore di permesso spettanti in caso di lavoro part-time bisogna proporzionare il monte ore annuale indicato nel CCNL alle ore di lavoro previste dal contratto. Questo principio si applica ai soli permessi ex festività perché i ROL sono concessi esclusivamente ai lavoratori con contratto full-time.
Questa proporzionalità si applica anche ai contratti a tempo determinato, sia per i permessi ex festività che per i ROL. Ad esempio, un lavoratore full-time con un contratto della durata di 6 mesi avrà diritto a metà delle ore di permesso ex festività e ROL previste per l’anno intero.
I contratti collettivi stabiliscono anche le modalità e i tempi entro cui i permessi ROL ed ex festività possono essere fruiti.
Le ore di permesso ROL possono essere fruite:
- individualmente, su richiesta del lavoratore, anche a blocchi di 4 o 8 ore;
- collettivamente, con una riduzione dell’orario giornaliero o settimanale che coinvolge tutti i lavoratori.
Per quanto riguarda i permessi ex festività, ad esempio, il CCNL Commercio prevede che le 32 ore di permesso annuali possano essere utilizzate in blocchi di 4 o 8 ore. Tuttavia, stabilisce che il lavoratore debba concordare con il datore di lavoro l’utilizzo di tali permessi, in modo da garantire il regolare svolgimento delle attività aziendali e organizzarsi eventualmente con i colleghi.
Se i permessi ex festività non vengono goduti entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di maturazione o se i ROL non vengono fruiti entro il termine previsto dal CCNL di riferimento (di norma entro 12 o 24 mesi dalla maturazione), il datore di lavoro deve corrispondere un’indennità economica al lavoratore. Quest’ultimo, per ciascuna ora di permesso non goduta, ha diritto alla sua consueta retribuzione oraria.
In caso di cessazione del rapporto di lavoro, eventuali permessi ROL ed ex festività non utilizzati devono essere liquidati al lavoratore nell’ultima busta paga.
permessi e legge 104, cosa cambia.
La legge 104/92 prevede diverse agevolazioni per le persone con disabilità e per chi si occupa della loro assistenza, tra cui i permessi retribuiti. L’articolo 33 stabilisce che i lavoratori dipendenti in condizioni di disabilità grave possono beneficiare di:
- 2 ore di permesso al giorno (ridotte a 1 ora se l’orario lavorativo è inferiore a 6 ore);
- 3 giorni di permesso al mese (frazionabili anche in ore).
Questi permessi non sono riservati esclusivamente alla persona disabile, ma possono essere richiesti anche da coloro che se ne prendono cura. Tra i beneficiari rientrano:
- familiari diretti del disabile, come genitori biologici o adottivi, convivente o coniuge;
- parenti o affini fino al secondo grado. In casi particolari, come quando i genitori o il coniuge della persona disabile grave abbiano più di 65 anni, siano affetti da gravi patologie invalidanti o siano deceduti o assenti, il diritto può essere esteso ai parenti di terzo grado.
I genitori biologici o adottivi di figli con disabilità grave possono accedere a permessi retribuiti specifici, che variano in base all’età del bambino:
- se ha meno di 3 anni, il genitore può richiedere il prolungamento del congedo parentale, 2 ore di permesso giornaliero (1 ora se l’orario lavorativo è inferiore a 6 ore) o 3 giorni di permesso al mese;
- se ha tra i 3 e i 12 anni, è possibile richiedere 3 giorni di permesso al mese o il prolungamento del congedo parentale.
- se ha più di 12 anni, il genitore, il convivente o il coniuge possono beneficiare di 3 giorni di permesso al mese.
È importante sottolineare che, in alcune circostanze, i permessi possono essere fruiti contemporaneamente sia dal lavoratore in condizioni di disabilità grave sia da chi si occupa della sua assistenza.
Sapere quanti permessi si maturano in un mese e avere una visione chiara dei requisiti necessari per accedere alle agevolazioni previste dalla legge 104 è fondamentale per ogni lavoratore.