L’accesso alla pensione è un traguardo importante per ogni lavoratore, ma non tutti devono attendere il raggiungimento dell’età pensionabile per lasciare il mondo del lavoro. In alcuni casi, infatti, la legge consente di accedere alla pensione anticipata.
La pensione anticipata è una misura che permette di interrompere l’attività lavorativa prima di aver compiuto l’età per la pensione di vecchiaia, a condizione che siano soddisfatti specifici requisiti contributivi.
Vediamo nel dettaglio che cos’è la pensione anticipata, chi può richiederla, come si calcola e quali procedure bisogna seguire per presentare la domanda all’INPS.
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che cosa è e chi può richiedere la pensione anticipata.
La pensione anticipata è stata introdotta con la Legge Fornero (Legge n. 92 del 28 giugno 2012) ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2012, sostituendo la precedente pensione di anzianità, istituita per la prima volta con la Legge n. 153 del 30 aprile 1969.
È un trattamento previdenziale che permette di accedere alla pensione prima di aver raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia (attualmente fissata a 67 anni), a condizione che sia stato maturato un determinato numero di anni di contributi.
Possono richiedere la pensione anticipata i lavoratori iscritti:
- all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
- alla Gestione Separata INPS;
- alle forme sostitutive dell’AGO;
- alle forme esclusive dell’AGO.
si può lavorare quando si ottiene la pensione anticipata?
Per accedere alla pensione anticipata, è necessario che, alla data di decorrenza del trattamento pensionistico, il rapporto di lavoro subordinato risulti effettivamente cessato. In altre parole, il lavoratore deve interrompere ogni rapporto di lavoro dipendente prima di poter iniziare a percepire la pensione.
Diversa è la situazione per i lavoratori autonomi e parasubordinati, i quali non sono obbligati a interrompere l’attività lavorativa per poter accedere alla pensione anticipata. Possono infatti beneficiare della misura senza dover cessare la loro attività, anche se continuano a generare reddito.
Una volta ottenuto l’accesso al trattamento, il lavoratore ha comunque la possibilità riprendere a lavorare in un secondo momento. Infatti, il Decreto-Legge n. 112 del 25 giugno 2008 prevede la piena cumulabilità tra la pensione anticipata e i redditi da lavoro subordinato. In altre parole, chi sceglie di lavorare in pensione può farlo senza restrizioni, beneficiando sia del trattamento previdenziale che degli eventuali compensi derivanti dalla nuova occupazione.
Questa regola offre flessibilità ai lavoratori, permettendo loro di scegliere se e quando tornare a lavorare, magari per esigenze economiche o semplicemente per continuare un’attività professionale in modo autonomo e senza vincoli legati all’orario di lavoro.
come si calcola la pensione anticipata?
La pensione anticipata è calcolata con il sistema misto (una quota con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo) per i lavoratori che possiedono anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 ed esclusivamente con il sistema contributivo per i lavoratori il cui primo versamento contributivo è successivo al 31 dicembre 1995.
Nello specifico, il sistema misto si applica ai lavoratori con almeno 18 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 1995 e, a decorrere dal 1 gennaio 2012, anche ai lavoratori con un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995.
Il sistema contributivo, invece, si applica ai lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e, solo per gli anni di contribuzione successivi al 31 dicembre 1995, anche ai lavoratori che alla stessa data avevano un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni.
I requisiti di accesso alla pensione anticipata variano in base al fatto che il lavoratore abbia maturato anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 o abbia iniziato versare contributi dal 1° gennaio 1996.
I lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (quindi soggetti al sistema misto) possono accedere alla pensione anticipata senza vincoli di età anagrafica se soddisfano il requisito contributivo di:
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
In base alla normativa vigente, questo requisito rimarrà invariato fino al 31 dicembre 2026, per effetto del Decreto-Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, modificato dalla Legge di Bilancio 2024, che ha sospeso gli adeguamenti alla speranza di vita.
Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo suddetto, possono essere considerati tutti i contributi versati o accreditati. Tuttavia, è necessario soddisfare anche il requisito di almeno 35 anni di contribuzione effettiva, escludendo dal conteggio i periodi di malattia, disoccupazione e/o eventuali prestazioni equivalenti.
I lavoratori il cui primo versamento contributivo è successivo al 31 dicembre 1995 (quindi soggetti esclusivamente al sistema contributivo) possono accedere alla pensione anticipata, sempre a prescindere dall’età anagrafica, secondo due modalità alternative:
- raggiungimento dello stesso requisito contributivo previsto per i lavoratori soggetti al sistema misto, ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. In questo caso, però, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, non possono essere considerati i contributi derivanti dalla prosecuzione volontaria. Inoltre, i contributi accreditati per periodi di lavoro svolti prima del compimento dei 18 anni vengono moltiplicati per 1,5;
- compimento di 64 anni di età, con almeno 20 anni di contribuzione effettiva e una prima rata di pensione non inferiore a tre volte l'importo dell'assegno sociale (valore ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli). Per il calcolo dei 20 anni di contribuzione, possono essere considerati solo i contributi effettivamente versati (obbligatori, volontari e da riscatto), con esclusione di quelli figurativi.
come richiedere la pensione anticipata?
La domanda di pensione anticipata può essere presentata online attraverso il servizio dedicato disponibile sul sito dell’INPS.
Dopo aver effettuato l’accesso al proprio account con SPID, CIE o CNS, il richiedente deve seguire il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” > “Pensioni anticipate” > “Pensione anticipata” e selezionare la tipologia di pensione anticipata da richiedere (ordinaria, con sistema calcolo contributivo, con opzione contributivo, …).
Si accede quindi alla sezione dedicata alla compilazione della domanda, dove è necessario inserire i propri dati anagrafici e altre informazioni, tra cui il fondo previdenziale o i fondi a carico dei quali è liquidato il trattamento pensionistico, la data di decorrenza della pensione, la data di cessazione dell’attività lavorativa, l’eventuale percezione di altre pensioni a carico dello Stato o di enti previdenziali italiani o esteri e i dati bancari per il pagamento della prestazione.
Durante la compilazione della domanda, è possibile anche presentare richieste aggiuntive, come l’accredito di contributi figurativi, il riconoscimento del periodo di servizio militare ai fini contributivi, l’integrazione al minimo o eventuali agevolazioni previste dalla normativa vigente, ad esempio la riduzione dell’età pensionabile in caso di invalidità.
Il richiedente può aggiungere altre dichiarazioni, relative per esempio alla presentazione di domande di riscatto per periodi non contribuiti o di richieste di ricongiunzione dei periodi assicurativi.
Una volta compilata la domanda, è possibile procedere all’invio e scaricare sia la ricevuta con il numero di protocollo che una copia della domanda stessa.
Considerata la complessità della procedura, è possibile presentare la domanda anche attraverso il Contact Center INPS al numero 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile) oppure rivolgersi a un patronato o a un intermediario abilitato e utilizzare i servizi telematici messi a disposizione dagli stessi.
Per quanto riguarda la decorrenza della pensione anticipata, i lavoratori dipendenti del settore privato e i lavoratori autonomi iniziano a percepire il trattamento pensionistico a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Per i dipendenti pubblici iscritti alle Gestioni esclusive dell’AGO, invece, la pensione decorre dal giorno successivo alla cessazione del servizio.
Per coloro che hanno maturato il requisito contributivo dal 30 gennaio 2019, ossia dalla data di entrata in vigore del Decreto-Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, il trattamento pensionistico non viene erogato immediatamente, ma dopo un periodo di attesa di tre mesi dalla maturazione del requisito stesso, fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
A partire dal 1° gennaio 2024, questa finestra mobile di tre mesi si applica anche a coloro che accedono alla pensione anticipata con un requisito anagrafico di 64 anni e almeno 20 anni di contribuzione effettiva.
La Legge di Bilancio 2024 ha aumentato, a partire dal 1° gennaio 2025, il periodo di attesa per specifiche categorie di lavoratori iscritti alla gestione esclusiva dell’AGO, la cui pensione è liquidata attraverso determinati fondi previdenziali, tra cui la Cassa per le Pensioni dei Dipendenti Enti Locali (CPDEL), la Cassa per le Pensioni dei Sanitari (CPS), la Cassa per le Pensioni degli Insegnanti (CPI) e la Cassa per le Pensioni degli Ufficiali Giudiziari (CPUG). Per questi soggetti, la finestra mobile per la pensione anticipata sarà di:
- 4 mesi per chi matura i requisiti nel 2025;
- 5 mesi per chi matura i requisiti nel 2026;
- 7 mesi per chi matura i requisiti nel 2027;
- 9 mesi per chi raggiunge i requisiti dal 2028 in poi.
Questo aumento dei tempi di attesa non si applica ai lavoratori che accedono alla pensione anticipata o alla pensione anticipata per lavoratori precoci mediante il cumulo dei periodi assicurativi. Inoltre, non riguarda chi accede alla pensione anticipata con il requisito anagrafico di 64 anni e almeno 20 anni di contributi effettivi.
Conoscere i requisiti, le modalità di calcolo e le procedure per richiedere la pensione anticipata permette di presentare la domanda nel modo corretto e di pianificare con maggiore consapevolezza il proprio percorso verso il pensionamento.