Le ferie sono un diritto insopprimibile e irrinunciabile del lavoratore e il datore di lavoro ha l’obbligo di organizzare e dirigere l'attività aziendale in modo tale da garantire l’esercizio di questo diritto.

Sono giornate di riposo durante le quali il lavoratore può astenersi dallo svolgimento della prestazione lavorativa, conservando il diritto alla retribuzione. Le ferie maturate nel corso dell’anno e non usufruite prendono il nome di “ferie non godute”.

Scopriamo cosa sono le ferie non godute, come gestirle e pianificarle e in quali casi possono essere monetizzate o dare diritto ad un’indennità sostitutiva.

ferie non godute
ferie non godute

cosa si intende per ferie non godute.

Tutti i lavoratori dipendenti, in un'ottica di tutela della loro salute psicofisica, maturano annualmente alcuni giorni ferie, indipendentemente dalla loro qualifica, mansione o dalla tipologia di contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato.

Il lavoratore comincia a maturarle dal primo giorno di lavoro, inclusi eventuali periodi di prova. La maturazione avviene mediante un rateo mensile pari a 1/12 delle ferie annuali complessive.

I giorni di ferie maturati nel corso dell'anno ma non ancora fruiti prendono il nome di “ferie non godute”. I lavoratori non possono rinunciarvi in cambio di un compenso in denaro, né su propria richiesta né su proposta del datore di lavoro, e devono utilizzarle entro i termini previsti dalla legge.

Leggi anche: come calcolare le ferie in busta paga.

la normativa sulle ferie non godute.

Il diritto alle ferie è sancito dall’art. 36 della Costituzione, il quale stabilisce che “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Il codice civile, all’art. 2109, specifica che le ferie devono essere godute in modo continuativo, tenendo conto delle esigenze dell'impresa e degli interessi del lavoratore, devono essere retribuite e la loro durata è stabilita dalla legge.

L’istituto delle ferie è disciplinato anche dall’art. 10 del Decreto Legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003, secondo il quale tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto a un minimo di 4 settimane di ferie all'anno. Di queste, almeno 2 settimane devono essere fruite in modo continuativo nel corso dell’anno di maturazione, mentre le restanti 2 possono essere utilizzate in modo frazionato entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno in cui sono state maturate.

Ciò implica che, entro il 30 giugno di ogni anno, il datore di lavoro deve verificare che le ferie maturate dai lavoratori nei 24 mesi precedenti siano state effettivamente godute. Se le ferie non vengono fruite entro i termini di legge, il datore di lavoro è obbligato a versare in anticipo i contributi INPS relativi alle ferie non godute. 

Questi contributi si sommano alla retribuzione del mese successivo a quello di scadenza delle ferie (luglio) e devono essere versati entro il 20 agosto.

Se il datore di lavoro non completa lo smaltimento delle ferie entro i termini previsti, può incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie:

  • da 120 a 720 euro, se la violazione si è verificata per 1 solo anno e riguarda fino a 5 lavoratori;
  • da 480 a 1.800 euro, se la violazione si è verificata per 2 anni o riguarda più di 5 lavoratori;
  • da 960 a 5.400 euro, se la violazione si è verificata per almeno 4 anni o riguarda più di 10 lavoratori;
  • sospensione trimestrale della regolarità contributiva (DURC), se la violazione riguarda oltre il 20% dei lavoratori.

Il lavoratore ha anche il diritto di richiedere un risarcimento per danno biologico ed esistenziale e può rivendicare il diritto di utilizzare le ferie maturate e non ancora godute, qualora il mancato utilizzo sia dovuto a necessità aziendali.

È importante ricordare che il datore di lavoro non può forzare i dipendenti a prendere giorni di ferie. Tuttavia, ha la facoltà di predisporre una chiusura aziendale, durante la quale tutti i dipendenti sono obbligati ad astenersi dall’attività lavorativa, senza possibilità di opposizione.

come evitare l'accumulo di ferie non godute.

Per evitare l'accumulo di ferie non godute e garantire che vengano utilizzate entro i termini stabiliti dalla legge, il datore di lavoro può ricorrere alla pianificazione delle ferie, uno strumento che consente di organizzare in modo efficiente i periodi di riposo dei dipendenti, tutelando al contempo le necessità aziendali.

Un piano ferie ben strutturato permette di tenere sotto controllo il saldo delle ferie maturate da ciascun dipendente, evitando l’accumulo di giorni di riposo non utilizzati. Questo consente di intervenire tempestivamente in situazioni in cui il numero di ferie residue diventa critico, prevenendo eventuali problemi di gestione.

È importante chiedere ai dipendenti di pianificare le loro ferie con congruo anticipo. Questo aiuta a garantire la continuità operativa dell'azienda, evitando sovrapposizioni tra i membri del team e rispettando le esigenze di ciascuno. È buona norma discutere periodicamente delle ferie con i propri collaboratori, incoraggiandoli a prendersi il tempo necessario per riposare durante l’anno, evitando così l’accumulo alla fine del periodo di riferimento.

Le aziende possono utilizzare software di gestione del personale che facilitano il monitoraggio delle ferie e la loro pianificazione. Tali strumenti permettono di avere una visione chiara e in tempo reale del saldo ferie di ogni dipendente e aiutano il management a garantire una distribuzione equa dei giorni di riposo nel corso dell'anno.

quando vengono pagate le ferie non godute.

Come già accennato, il diritto alle ferie è irrinunciabile e la liquidazione dei giorni di riposo maturati e non goduti non è consentita, indipendentemente dal fatto che la richiesta provenga dal lavoratore o dal datore di lavoro. 

Nelle seguenti circostanze, però, le ferie non godute possono essere monetizzate o dare diritto a un’indennità sostitutiva:

  • cessazione del rapporto di lavoro (licenziamento, dimissioni o scadenza di un contratto a termine);
  • contratti di lavoro a termine di durata inferiore a un anno;
  • il lavoratore ha accumulato un numero di ferie non godute superiore al minimo stabilito dalla legge.

L’importo dell’indennità sostitutiva a cui ha diritto il lavoratore per i giorni di riposo non goduti viene calcolato moltiplicando le ore di ferie residue per la retribuzione lorda giornaliera o oraria. In pratica, le ferie maturate e non fruite vengono compensate come una normale giornata di lavoro.

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