I buoni pasto sono uno dei benefit più apprezzati dai lavoratori. Detti anche “ticket restaurant”, corrispondono a un’integrazione di reddito che copre le spese che i dipendenti normalmente sosterrebbero per consumare un pasto a cavallo con l’orario di lavoro. Ideali per sostituire il servizio mensa, possono essere utilizzati anche per acquistare alimentari presso negozi o supermercati.

Scopriamo cosa sono i buoni pasto e perché sono vantaggiosi per i lavoratori e i datori di lavoro.

buoni pasto cosa sono
buoni pasto cosa sono

cosa sono e come funzionano i buoni pasto.

Quando in azienda non è presente un servizio di mensa, il ricorso ai buoni pasto per sostituire una forma di vitto fornito ai dipendenti è una pratica molto in uso, a meno che l’azienda stessa non preferisca appaltare il servizio a un ente esterno.

Anche qualora sia presente una mensa interna alla struttura aziendale, il datore di lavoro può comunque fare ricorso all’utilizzo di buoni pasto per una particolare categoria di lavoratori, specialmente se ritenuti più convenienti a livello economico.

A chi spettano? I ticket restaurant sono destinati a tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, indipendentemente dal fatto che il loro orario di lavoro includa una pausa pranzo. 

Non ci sono restrizioni per quanto riguarda il tipo di contratto: possono essere concessi sia ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato sia a quelli con contratto a termine, full-time o part-time. Ai lavoratori part-time spettano a condizione che la distanza tra l’abitazione e il luogo di lavoro renda difficile rientrare a casa per il pranzo.

I buoni pasto possono essere utilizzati anche dai lavoratori in collaborazione che non intrattengono un rapporto di subordinazione con il datore di lavoro e dai lavoratori autonomi. Rientrano nella platea dei beneficiari anche i lavoratori in smart working.

Il valore dei buoni pasto, disponibili sia in formato cartaceo che elettronico, può essere scelto liberamente dal datore di lavoro. Solitamente, però, il valore di ciascun ticket varia tra i 4 e i 10 euro.

buono pasto cartaceo.

I buoni pasto cartacei sono raccolti in blocchetti pre-stampati e funzionano come strumento sostitutivo del servizio mensa. I lavoratori hanno a disposizione un carnet, dal quale staccano uno o più ticket da consegnare all’esercente convenzionato al momento dell’acquisto.

Il formato cartaceo contiene il codice fiscale o la ragione sociale del datore di lavoro, la ragione sociale e il codice fiscale dell’emittente, il valore nominale del buono espresso in euro, la data di scadenza e uno spazio per l’apposizione della data di utilizzo, la firma del lavoratore e il timbro dell’esercente presso il quale il ticket viene utilizzato.

buono pasto elettronico.

I buoni pasto elettronici vengono caricati su una tessera elettronica dotata di microchip, che il beneficiario può utilizzare inserendola nel POS al momento del pagamento. Alcuni esercenti offrono anche la possibilità di utilizzare i ticket restaurant attraverso un’app per dispositivi mobile.

Questo formato è decisamente più smart rispetto alla versione cartacea: non solo permette la tracciabilità dei pagamenti, ma rende anche l’utilizzo dei buoni pasto più veloce e accessibile. I ticket, infatti, possono essere utilizzati da più device contemporaneamente.

la normativa sui buoni pasto in Italia.

La disciplina sui buoni pasto in Italia era regolata dal Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 e dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 122 del 7 giugno 2017, abrogati e sostituiti dal Decreto Legge n. 36 del 31 marzo 2023.

In particolare, l'art. 131 del Decreto Legge n. 36 del 31 marzo 2023 ha sostituito il Decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016, mentre le disposizioni contenute nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 122 del 7 giugno 2017 sono state incorporate nell'allegato II.17 del nuovo Decreto.

L’art. 131 del Decreto Legge n. 36 del 31 marzo 2023 affronta il tema delle società autorizzate a fornire i servizi sostitutivi di mensa a mezzo buoni pasto, mentre l’allegato II.17 fornisce informazioni sulle caratteristiche dei ticket, i soggetti aventi diritto e gli esercenti convenzionati, riprendendo le stesse disposizioni contenute nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 122 del 7 giugno 2017.

Delle categorie di lavoratori a cui spettano i buoni pasto - e a cui è dedicato l’art. 4 del Decreto Legge n. 36 del 31 marzo 2023 - se ne è già ampiamente discusso nei paragrafi precedenti. In merito alle caratteristiche dei ticket restaurant, l’allegato chiarisce che i buoni non possono essere ceduti a terzi, inclusi coniugi, figli e parenti. 

Ogni buono cartaceo, infatti, include uno spazio per la firma del lavoratore e per l’apposizione della data di utilizzo, mentre nei buoni elettronici la firma viene sostituita da un numero o codice identificativo.

L’art. 4 stabilisce anche che i buoni pasto non possono essere venduti o convertiti in denaro contante, sono cumulabili fino a un massimo di 8 unità per transazione e devono essere utilizzati per l'intero valore riportato sul buono stesso, senza possibilità di ricevere il resto in caso di spesa inferiore al valore del buono.

gli esercenti convenzionati.

Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 122 del 7 giugno 2017 aveva definito quali fossero gli esercenti convenzionati presso cui i lavoratori avrebbero potuto utilizzare i buoni pasto, ampliando la platea già identificata dal Decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016.

In particolare, il Decreto stabiliva che il servizio sostitutivo di mensa tramite buoni pasto potesse essere offerto da soggetti autorizzati a esercitare:

  • somministrazione di alimenti e bevande;
  • attività di mensa aziendale e interaziendale;
  • vendita al dettaglio di prodotti alimentari sia in sede fissa che su area pubblica;
  • vendita al dettaglio di prodotti alimentari nei locali di produzione e in quelli attigui o adiacenti a quelli di produzione;
  • vendita al dettaglio e consumo sul posto di prodotti alimentari da parte di imprenditori agricoli, coltivatori diretti o società agricole;
  • attività di agriturismo;
  • attività di ittiturismo;
  • vendita al dettaglio di prodotti alimentari nei locali adiacenti a quelli di produzione nel caso di attività di produzione industriale.

Dopo l'abrogazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 122 del 7 giugno 201, queste disposizioni sono state integrate senza modificazioni nell’allegato II.17 del Decreto Legge n. 36 del 31 marzo 2023, all’art. 3.

le novità della Legge di Bilancio 2020.

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 riguardano i limiti di esenzione fiscale dei buoni pasto.

In base all'art. 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), i buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente fino a un importo giornaliero di 5,29 euro, che sale a 7 euro per i ticket restaurant in formato elettronico.

Con la Legge di Bilancio 2020, la soglia di non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente è stata innalzata:

  • da 5,29 euro a 4 euro per i buoni pasto cartacei;
  • da 7 euro a 8 euro per i buoni pasto elettronici.

La soglia è rimasta fissa a 5,29 euro per i lavoratori addetti a strutture lavorative a carattere temporaneo, in particolare per i lavoratori dei cantieri edili, o a unità produttive ubicate in zone prive di strutture o servizi di ristorazione.

Questa modifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 mira a incentivare la tracciabilità delle transazioni nell'ambito del welfare aziendale. I buoni pasto cartacei continuano però a essere ampiamente utilizzati, a causa delle commissioni applicate agli esercenti per l'utilizzo dei ticket in formato elettronico.

i vantaggi dei buoni pasto.

I buoni pasto offrono una serie di vantaggi a tutte le parti coinvolte: aziende, dipendenti ed esercenti. Vediamo nel dettaglio i benefici che possono derivare dall’utilizzo di questo strumento.

i vantaggi dei buoni pasto per le aziende. 

Per le aziende, i ticket restaurant rappresentano un vantaggio sia dal punto di vista economico che gestionale. Mettere a disposizione questo benefit è un modo per migliorare il welfare aziendale e aumentare la soddisfazione dei dipendenti senza dover affrontare l’onere di organizzare un servizio mensa interno.

Dal punto di vista fiscale, i buoni pasto sono interamente deducibili per le imprese ai fini IRAP e IRES e l’IVA con aliquota al 4%, è interamente detraibile per quanto riguarda i buoni pasto elettronici (mentre non è detraibile per i buoni cartacei). I liberi professionisti con dipendenti o collaboratori possono dedurre il costo dei ticket al 75% (fino al 2% del fatturato) e detrarre l’IVA. Inoltre, i buoni pasto sono esenti da contributi previdenziali e assistenziali nei limiti di 4 euro per i buoni cartacei e 8 euro per quelli elettronici.

i vantaggi dei buoni pasto per i dipendenti.

I buoni pasto sono vantaggiosi anche per i dipendenti perché permettono di risparmiare sulle spese alimentari quotidiane e consentono di scegliere dove e cosa mangiare, sia durante l’orario di lavoro che al di fuori di esso.

Un ulteriore vantaggio è che i ticket restaurant non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, permettendo ai lavoratori di beneficiare di un’integrazione del reddito senza subire un aumento della pressione fiscale.

i vantaggi dei buoni pasto per gli esercenti.

Accettare i buoni pasto consente agli esercenti di aumentare il volume delle vendite, attirando una clientela che altrimenti potrebbe non frequentare i loro esercizi. Ciò non solo incentiva gli acquisti, ma aiuta anche a fidelizzare i clienti, che tendono a tornare negli stessi negozi o ristoranti convenzionati per utilizzare i loro ticket. Gli esercenti guadagnano una maggiore visibilità e si garantiscono un flusso di cassa più stabile.

I ticket restaurant in formato elettronico sono i più vantaggiosi per gli esercenti. La gestione contabile è più rapida e semplificata, con pagamenti che vengono ricevuti in tempi più brevi. Inoltre, l'uso di buoni elettronici riduce significativamente il rischio di furto o smarrimento dei ticket e gli esercenti possono controllare facilmente gli incassi, grazie a strumenti che rendono il monitoraggio delle transazioni più efficiente e preciso.

I buoni pasto, come è chiaro, apportano benefici a tutti gli attori coinvolti: aziende, lavoratori ed esercenti. Rappresentano una soluzione efficace per migliorare il welfare aziendale e offrire ai dipendenti un'ulteriore forma di supporto al reddito. Per le imprese, costituiscono un'opzione vantaggiosa anche in termini di gestione e ottimizzazione delle risorse perché contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più soddisfacente e produttivo.

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