La fase di sperimentazione è ormai terminata: dal 14 maggio scorso, infatti, è possibile fare richiesta per l’assegno di ricollocazione. La misura, introdotta dal Jobs Act ha lo scopo di formare, riqualificare e inserire i disoccupati nel mondo del lavoro. Non si tratta di vero e proprio contributo monetario a favore di chi ha perso il lavoro, ma di una sorta di voucher spendibile presso le Agenzie del Lavoro private o presso i Centri per l’Impiego delle Regioni, utili per aiutare i disoccupati a trovare una nuova occupazione. Il beneficio non si accavalla con l’indennità di disoccupazione NASpI: chi, infatti, ne ha diritto può fare domanda anche per l’assegno di ricollocazione.
Assegno di ricollocazione: come fare domanda
È possibile richiedere l’assegno di ricollocazione online, attraverso il sito dell’Anpal. Si accede alla procedura tramite un profilo cittadino che è possibile registrare sul sito stesso. Una volta effettuato l’accesso, è possibile scegliere il CPI o l’Agenzia del Lavoro privata che più si preferisce: questi centri hanno il compito di assegnare un tutor all’utente e l’adeguata assistenza in tutte le fasi di ricerca di lavoro. A richiesta accettata, partirà l’iter per l’attribuzione di un profilo professionale, grazie al quale ci sarà una valutazione quantitativa dell’assegno di ricollocazione. Il programma prevede un percorso di tutoraggio e riqualificazione, utile per definire i termini dell’impiego. La risorsa verrà seguita e affiancata in tutte le fasi di ricerca e selezione, e il centro per l’impiego incasserà l’assegno solo al momento dell’effettivo reinserimento. Da parte sua, il lavoratore si impegnerà ad accettare le proposte congrue con il suo profilo professionale.
Il servizio di tutoraggio e di assistenza per la ricerca di un impiego termina dopo 180 giorni, prorogabili per altri 180 nella misura in cui l’utente venga assunto con un contratto di almeno 6 mesi.
Dal 28 maggio scorso, inoltre, la richiesta dell’assegno di ricollocazione potrà essere presentata anche personalmente presso un Istituto di Patronato convenzionato con l’ANPAL (ACLI, ENAPA, ENASCO, ENCAL-INPAL, EPAS, INAPA, INAS, INCA, ITALUIL, SIAS, SENAS, ANMIL, ENAC, LABOR, INAC, EPASA-ITACO, INAPI, ENASC, EPACA).
Assegno di ricollocazione: chi più fare domanda
L’assegno di ricollocazione segue alcune regole per la richiesta. Possono accedervi i disoccupati che:
- ricevono la NASpI da almeno 4 mesi;
- i beneficiari del reddito di inclusione;
- i lavoratori cassaintegrati il cui accordo sindacale si è concluso con un piano di ricollocazione.
Sono esclusi, al contrario: le persone che stanno beneficiando di altri programmi di politica del lavoro attiva finanziati dalle Regioni e Province autonome o da un soggetto pubblico, e coloro che hanno ottenuto un finanziamento pubblico per l’avvio di un’attività.