L’anno sabbatico, noto anche come "gap year" o “career break” nei Paesi anglosassoni, è una pratica molto diffusa all’estero ma che sta iniziando a prendere piede anche nel nostro Paese.
Si tratta di un periodo durante il quale i lavoratori hanno la possibilità di interrompere temporaneamente l’attività lavorativa, senza rischiare di perdere il posto, pur non percependo alcuna retribuzione.
Scopriamo come funziona l’anno sabbatico e chi ne ha diritto.
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cos'è l'anno sabbatico.
L'anno sabbatico è una forma di congedo non retribuito che consente ai lavoratori di assentarsi dal lavoro per dedicarsi ai propri interessi o ad esigenze personali per un periodo prolungato.
Durante questo lasso di tempo, il dipendente non riceve lo stipendio, ma mantiene il diritto al proprio posto di lavoro. Al termine del congedo, infatti, può ritornare in azienda e riprendere la sua attività lavorativa.
Per richiedere un anno sabbatico è necessario fornire motivazioni valide. Questo tipo di congedo non viene concesso per prendersi una vacanza, ma solo se basato su valide e riconosciute ragioni. Le motivazioni considerate legittime rientrano generalmente nella sfera più ampia delle esigenze individuali.
Innanzitutto, l’anno sabbatico può essere richiesto dai lavoratori che desiderano frequentare corsi di formazione non offerti dal datore di lavoro o conseguire titoli di studio.
Per usufruire di questo congedo è richiesta un’anzianità di servizio presso la stessa azienda o ente pubblico. Inoltre, l’anno sabbatico per formazione ha una durata predeterminata.
È anche prevista la possibilità di richiedere il congedo non retribuito per gravi e documentati motivi familiari. Questo può essere concesso sempre per una durata predeterminata ed in presenza di determinate patologie o situazioni di disagio che riguardano il lavoratore o un suo familiare. Si ricorda che per assistere familiari disabili il dipendente può usufruire anche dei permessi retribuiti previsti dalla Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.
Il volontariato è un'altra motivazione valida per richiedere l’anno sabbatico. Per esempio, alcuni contratti collettivi di lavoro stabiliscono specifiche ipotesi per le quali i lavoratori possono chiedere un congedo non retribuito.
Infatti, le disposizioni da rispettare per richiedere l’anno sabbatico possono variare a seconda del settore. Pertanto, si consiglia sempre di consultare il proprio CCNL di riferimento per avere maggiori informazioni anche rispetto alla durata.
Durante l'anno sabbatico, i lavoratori non possono svolgere altre attività lavorative retribuite, nel rispetto della legge e degli obblighi di lealtà, buona fede e correttezza verso il datore di lavoro. Inoltre, non hanno diritto al versamento dei contributi previdenziali e non maturano gli scatti di anzianità.
Al massimo, il lavoratore può richiedere un anticipo sulla liquidazione o sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per far fronte alle spese che dovrà sostenere per portare avanti il suo progetto durante l’anno sabbatico.
Il datore di lavoro può assumere un sostituto a tempo determinato per il periodo di assenza del dipendente a cui è stato concesso l’anno sabbatico, che ha però il diritto di essere reintegrato in azienda alla fine del congedo.
Poiché durante il periodo di congedo non retribuito il rapporto di lavoro viene sospeso ma rimane attivo, il lavoratore può rassegnare le dimissioni, rispettando il periodo di preavviso e le altre condizioni previste dal contratto di lavoro.
come richiedere l'anno sabbatico.
Il dipendente, sia pubblico che privato, che desidera fruire di un congedo non retribuito come l’anno sabbatico deve presentare una domanda scritta, spiegando le ragioni per cui vuole interrompere temporaneamente l’attività lavorativa.
La domanda deve essere inviata al responsabile delle risorse umane, dichiarando di non aver mai usufruito dello stesso tipo di congedo in passato.
La domanda deve includere una relazione dettagliata delle attività che si intende svolgere durante la pausa e spiegare come queste attività potrebbero essere vantaggiose per il datore di lavoro.
L’anno sabbatico, infatti, può tornare utile all'azienda. Se il dipendente, per esempio, chiede una pausa dal lavoro per dedicarsi alla formazione, potrebbe acquisire nuove competenze: un vantaggio per il datore di lavoro.
Quest’ultimo ha il diritto di verificare la veridicità delle dichiarazioni fornite dal dipendente. Può chiedere in qualsiasi momento la documentazione necessaria a comprovare la legittimità del congedo richiesto.
L’accettazione della domanda è facoltà esclusiva dell’azienda. La richiesta può essere respinta, ma il datore di lavoro deve sempre giustificare il diniego. La domanda può anche essere accettata solo in parte, con la proposta di rimodulazione o frazionamento dell’anno sabbatico in base alle esigenze aziendali.
è possibile mantenere il proprio lavoro?
Sì, è possibile mantenere il proprio lavoro durante l’anno sabbatico perché il rapporto di lavoro viene temporaneamente sospeso. Questo significa che, al termine del periodo di pausa, il dipendente può tornare in azienda e riprendere le sue attività lavorative.
Tuttavia, per mantenere il posto di lavoro durante l’anno sabbatico, è necessario rispettare alcuni requisiti. Molti di questi sono definiti nei rispettivi CCNL di settore.
Stai pensando di prenderti un anno sabbatico dal lavoro? Che tu voglia investire nella tua crescita professionale o abbia bisogno di una pausa per motivi personali, pianifica tutto con attenzione e accertati di avere tutte le carte in regola affinché la richiesta venga accettata dal datore di lavoro.