La gestione delle persone in uscita da un’azienda non è mai facile. Da ormai diversi anni, però, i lavoratori e le imprese che affrontano questa delicata fase non vengono lasciati soli. In loro soccorso, infatti, interviene l’outplacement. Ma di cosa si tratta? E come funziona nello specifico?
Letteralmente, la parola inglese outplacement si può tradurre con ricollocazione. Il termine, così come il concetto che definisce, fu coniato negli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti. Nell’ambito delle risorse umane, si tratta dell’attività di consulenza che viene svolta per accompagnare le persone in uscita da un’azienda. Oggi, questi servizi sono particolarmente diffusi anche nel nostro Paese e vengono svolti da specifiche società - come Randstad Risesmart - preventivamente autorizzate dal Ministero del Lavoro.
Con l’outplacement si mette in atto un percorso di orientamento e valorizzazione di un dipendente che uscirà dall’azienda così da facilitarne il reinserimento nel mondo del lavoro.
Si tratta di un processo che vede la collaborazione di diverse realtà. Da un lato c’è l’azienda committente che si trova costretta a licenziare, dall’altro la società che offre il servizio di ricollocamento e svolge un’attività di supporto. Nel mezzo, ovviamente, la persona in procinto di perdere il lavoro e alla ricerca di un nuovo impiego.
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Con l'outplacement si affrontano situazioni molto delicate. Contro la sua volontà, l'impresa si trova costretta ad avviare una riduzione del personale e a rinunciare ad alcuni suoi dipendenti in esubero. Le cause possono essere diverse, dalla necessità di una riorganizzazione aziendale, ad una crisi fino a un accordo diretto tra lavoratore e datore di lavoro.
Come già anticipato, il concetto di outplacement nasce in America. Venne introdotto negli anni Sessanta, quando, al termine del “progetto Apollo”, la Nasa si occupò di ricollocare sul mercato del lavoro la migliaia di dipendenti rimasti senza occupazione dopo la missione.
le fasi dell’outplacement.
Per l’azienda che offre il servizio di outplacement, l’attività di ricerca di una nuova collocazione professionale per il lavoratore si sviluppa in quattro fasi, distinte, ma allo stesso tempo collegate. Si tratta di un momento di approfondimento, in grado di mettere in luce le caratteristiche migliori della persona che si ha di fronte, ma anche di analizzare le sue aspirazioni e le prospettive del mercato del lavoro in cui ci si muove.
In particolare, si considerano quattro fasi principali nel processo di outplacement:
- analisi delle competenze del lavoratore (quali sono le sue skills?)
- preparazione degli strumenti necessari per la ricerca del lavoro (revisione del curriculum vitae e della lettera di presentazione)
- ricerca di nuove opportunità lavorative, fino all'individuazione di una nuova occupazione (analisi del mercato e delle sue prospettive);
- re-inserimento effettivo nel mondo del lavoro (il supporto pratico che accompagna il candidato dalla fase di selezione sino all’assunzione nella nuova azienda).
Il ruolo dell’impresa di consulenza è particolarmente strategico. Questa si occupa infatti di accompagnare il professionista in tutti questi delicati passaggi, offrendo un supporto concreto in un momento particolarmente difficile e incerto.
come funziona l'outplacement.
Ad attivare il servizio di outplacement è l’azienda che si trova costretta a fare a meno di alcuni suoi dipendenti e si appoggia, di conseguenza, a realtà riconosciute dal Ministero del Lavoro. Il funzionamento delle attività di outplacement è definito con chiarezza nel ddl 276/2003.
La norma prevede che per ricorrere a questo tipo di servizio il dipendente non debba essere licenziato per giusta causa. Non ci sono limiti stringenti sulla platea dei destinatari: questo importante strumento di riqualificazione professionale riguarda singoli lavoratori ma anche gruppi più numerosi che stanno per essere licenziati o sono in procinto di finire in cassa integrazione/mobilità.
I servizi di outplacement solitamente includono attività di:
- career coaching per allenare la capacità di comunicare la propria professionalità (personal branding), attivare ed implementare networking, avere un supporto concreto nella ricerca del lavoro;
- supporto emotivo e allenamento alla resilienza per i dipendenti colpiti dai tagli, per i dipendenti che restano e per i manager;
- strumenti di job search, selezione delle offerte di lavoro e condivisione di player attivi nel mercato della ricerca e selezione;
- altre risorse, tra cui valutazioni, report e contenuti per aiutare a velocizzare i tempi con cui i dipendenti trovano un nuovo lavoro.
i vantaggi dell'outplacement.
Se una società decide di mettere in campo un servizio di outplacement vuol dire che, pur trovandosi nella difficile situazione di dover lasciare andare uno o più suoi lavoratori, non vuole abbandonarli al loro destino. Quindi si rivolge ad un'azienda specializzata proprio nella consulenza e nella formazione, in grado di indirizzare queste persone in uscita verso nuove attività professionali.
Questo tipo di sensibilità rafforza l’employer branding di un’azienda con innegabili risvolti nel raggiungimento di nuovi talenti. Secondo numerose ricerche, le aziende che hanno un rilevante employer branding registrano una diminuzione media del 43% del costo per ogni nuovo candidato che viene assunto. A sua volta, il lavoratore in uscita ha il compito di impegnarsi nella formazione e nell’individuare nuove opportunità professionali.
L'outplacement racchiude dunque un vantaggio sia per la società che deve fare a meno dei suoi lavoratori, sia per i dipendenti stessi.
i vantaggi per l’azienda
Attraverso questi servizi, infatti, l’azienda:
- protegge il proprio employer branding, dimostrando a tutti i propri dipendenti (sia quelli coinvolti nei percorsi di outplacement, sia coloro che restano in azienda) che ciò che sta più a cuore è il loro interesse
- influenza le future attività di talent acquisition, generando referenze positive per l’azienda
- protegge la brand reputation e migliora le relazioni con clienti e partner
- influenza l’employee retention e la produttività dei dipendenti che restano in azienda. Stimola inoltre i manager, che diventano testimoni di come l’azienda si prenda cura delle persone anche nelle situazioni di separazione
- tutela la relazione tra dipendente e datore di lavoro, mitigando i contraccolpi negativi della separazione.
- riduce i costi legati alla perdita di posti di lavoro, restringendo i tempi di ricollocazione dei dipendenti coinvolti.
i vantaggi per i dipendenti
I vantaggi, però, riguardano anche i dipendenti. Più nello specifico, grazie a questo mix di attività, i lavoratori interessati dai servizi di outplacement possono usufruire di una serie di aiuti e interventi mirati proprio al loro reinserimento. Nello specifico, l’insieme di queste attività:
- aiuta le persone coinvolte ad entrare velocemente nella “career transition”
- riduce l’ansia e la sofferenza fornendo un sostegno simultaneo a tutto il personale coinvolto, sia ai lavoratori sia ai manager che devono comunicare la difficile notizia
- va oltre la semplice individuazione di un nuovo lavoro, garantendo altresì attività di career coaching e professional branding che aiuteranno i lavoratori coinvolti a definire la direzione della loro carriera
- continua anche dopo l'ingresso nella nuova realtà aziendale per garantire al lavoratore un supporto costante e lo sviluppo di un professional branding continuativo.
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scarica la guidai servizi di Randstad RiseSmart.
Randstad RiseSmart supporta imprese e lavoratori. Questo lavoro viene svolto in sinergia con i responsabili delle Risorse Umane di diverse realtà e si avvale del supporto di una tecnologia brevettata e pluripremiata. Le risorse in cerca di nuove opportunità hanno accesso alla piattaforma randstad risesmart, progettata per semplificare il processo di ricerca del lavoro.
Inoltre, sempre con l’obiettivo di accelerare la ricollocazione, il candidato può avvalersi del contributo e della professionalità del “team of three”, composto da tre professionisti della transizione di carriera. Alla base del suo successo, le sessioni di coaching individuali che fanno emergere nuovi stimoli, idee e suggerimenti per affrontare il cambiamento e conseguire l'obiettivo di trovare un nuovo lavoro.
In particolare, i servizi di outplacement Randstad RiseSmart includono:
- career coaching
- stesura del curriculum e ottimizzazione delle parole chiave
- sviluppo del profilo LinkedIn
- assistenza nella ricerca di lavoro e di opportunità mirate.
In questo percorso un ruolo importante è svolto dalla tecnologia, che permette di offrire un supporto virtuale tramite videoconferenze, e-mail e altre risorse online. Webinar, workshop e corsi di formazione professionale a distanza rappresentano per i dipendenti strumenti utili per la ricerca di un nuovo impiego. Tuttavia, affinché risultino davvero efficaci, queste risorse devono essere coordinate e integrate da figure professionali in grado di comprendere a fondo le competenze del lavoratore e i suoi obiettivi, così da poterlo indirizzare al meglio.
Con il servizio di outplacement RiseSmart, i partecipanti sono seguiti da un coach che li guida nella transizione di carriera, aiutandoli a valutare le proprie capacità e a definire i propri interessi, allineandosi alle esigenze del mercato del lavoro.