A livello globale, a causa della carenza di risorse qualificate, le aziende sono spesso costrette ad adottare soluzioni di ridistribuzione interna.
Significa, quindi, che I datori di lavoro devono rivedere i ruoli del proprio personale a livello di mobilità interna poiché il mercato del lavoro è estremamente serrato dalla mancanza di alcune skills molto richieste. Ora più che mai, le aziende si stanno rendendo conto dei vantaggi che derivano dalla ridistribuzione, compresi il risparmio sui costi di una nuova assunzione, l’engagement dei dipendenti e l’ottimo employer branding che spesso ne deriva.
Ridistribuzione intelligente
L’analisi dei talenti e l’elaborazione dei dati da parte delle HR offrono ai recruiters e ai datori di lavoro una visione molto approfondita del portafoglio talenti dell’azienda, aiutando i vertici a prendere decisioni migliori sulle assunzioni.Lo sviluppo di nuove tecnologie fa crescere in modo costante la necessità per le aziende di assumere talenti più “flessibili” da ridistribuire internamente secondo le necessità. La carenza dei talenti può essere quindi affrontata con la ridistribuzione delle risorse, un nuovo metodo più intelligente per rendere i processi più efficaci. Per farlo, è necessario analizzare la grandissima quantità d’informazioni che le Risorse Umane possono consegnarci sui nostri dipendenti.
I responsabili delle assunzioni, utilizzando le analisi delle HR, possono misurare con più accuratezza le competenze e le perfomance dei dipendenti, trovando lacune e carenze, in modo da pianificare e collocare il personale nei ruoli più adatti alle loro skills. Aldilà degli obiettivi, per mettere in pratica la ridistribuzione interna, è fondamentale far combaciare il giusto talento con le posizioni aperte per rendere le aziende più competitive sul mercato. Per far fronte alla carenza di competenze e abilità tecniche, le aziende dovranno passare dall’assunzione tradizionale alla formazione della forza lavoro interna. Un sondaggio condotto nel 2018 su 137 senior executive ha dimostrato che le preoccupazioni sulla carenza dei talenti negli ultimi anni sono in aumento, con il 63% degli intervistati che ha indicato la scarsità di risorse qualificate come la principale preoccupazione anche per il 2019.
La mobilità interna aumenta l’engagement e trattiene il capitale umano
A livello globale si prevede che la carenza di skills è destinata a crescere anche nei prossimi anni, ma un’alternativa ai licenziamenti e alla perdita dei talenti è sicuramente la ridistribuzione interna. In questo modo si avranno dipendenti già formati e qualificati, disponibili per ricoprire le nuove posizioni che si apriranno all’interno, accorciando così anche i tempi di copertura dei ruoli vacanti. Altri vantaggi della ridistribuzione sono i seguenti:
- L’abbassamento dei costi di reclutamento, assunzione e onboarding;
- la costruzione di un employer brand positivo;
- l’aumento dell’ottimismo dei dipendenti.
Di fronte a una crescente mancanza dei talenti, tenendo conto dell’impatto che una politica del genere avrà sull’organizzazione, i leader dovrebbero tenere d’occhio i loro team per sviluppare maggiore forza interna. Per essere davvero lungimiranti, le aziende dovranno, infatti, sfruttare le analisi delle HR ponendo l’accento sulle persone: questo permetterà alla loro attività e ai dipendenti di crescere davvero.