Le dimissioni sono un diritto che il lavoratore dipendente può esercitare liberamente, con il solo obbligo di rispettare il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo di categoria, introdotto dal legislatore per dare al datore di lavoro la possibilità di trovare un sostituto in tempi ragionevoli.

Durante questo lasso di tempo, il lavoratore continua a svolgere le sue mansioni, occupandosi eventualmente anche del passaggio di consegne, mentre il datore di lavoro ha l’obbligo di corrispondergli la retribuzione pattuita sino all’ultimo giorno di lavoro.

La mancata osservanza del periodo di preavviso può comportare conseguenze anche molto severe per il lavoratore che decide di interrompere unilateralmente il rapporto di lavoro. Ci sono però delle eccezioni che permettono di rassegnare le dimissioni senza preavviso evitando qualsiasi penale.

donna scrivere le sue dimissioni senza preavviso
donna scrivere le sue dimissioni senza preavviso

come dare le dimissioni senza preavviso?

Il periodo di preavviso, che corrisponde al tempo che intercorre tra la data di comunicazione delle dimissioni e quella in cui termina ufficialmente il rapporto di lavoro, varia in base all’anzianità di servizio e al ruolo ricoperto dal lavoratore.

La sua durata è stabilita dalla contrattazione collettiva, anche se in alcuni casi datore di lavoro e lavoratore possono accordarsi e stabilire numero di giorni di preavviso inferiore o superiore rispetto a quello generalmente previsto.

Il lavoratore ha la facoltà di rassegnare le dimissioni senza preavviso ma, a meno che ciò non avvenga per giusta causa o altri motivi che passeremo in rassegna in seguito, potrebbe andare incontro ad alcune conseguenze economiche anche molto severe.

Come dare le dimissioni senza preavviso? La procedura da seguire è quella standard per le dimissioni, da effettuare esclusivamente in modalità telematica, come stabilito dalle riforme introdotte dal Jobs Act nel 2016 (leggi anche: come dare le dimissioni).

Il lavoratore può occuparsene autonomamente oppure rivolgersi a enti di patronato, organizzazioni sindacali, commissioni di certificazione, consulenti del lavoro, enti bilaterali o sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

La procedura richiede di accedere al portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, autenticarsi tramite SPID, CIE o CNS e compilare il modulo dedicato con tutti i dati necessari.

Se il lavoratore sceglie di avvalersi del supporto di soggetti abilitati per presentare le dimissioni volontarie senza preavviso, deve semplicemente apporre la firma digitale sul modulo in formato PDF prodotto con i propri dati.

Il modulo compilato viene poi inviato automaticamente all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) del datore di lavoro e all’Ispettorato Nazionale del lavoro territorialmente competente.

Si ricorda che la lettera di dimissioni - documento attraverso il quale il dipendente comunica al suo datore di lavoro la volontà di interrompere il rapporto di lavoro - non è più obbligatoria per legge. Tuttavia, alcune aziende possono richiederla come procedura interna (leggi anche: come scrivere una lettera di dimissioni).

dimissioni senza preavviso per motivi personali.

Se le dimissioni senza preavviso vengono rassegnate per motivi personali, per esempio per problemi di salute, il lavoratore può incorrere in conseguenze economiche e nella perdita di determinati diritti o indennità perché, esercitando tale diritto, priva improvvisamente il datore di lavoro di una risorsa.

È consigliabile parlare con il datore di lavoro e informarlo dell’intenzione di interrompere immediatamente il rapporto di lavoro per motivi personali. Il lavoratore può scegliere se spiegare o meno il motivo, ma non ha l'obbligo di farlo per ragioni di privacy.

Anche se, in caso di dimissioni senza preavviso per motivi personali, interviene la legge a tutelare gli interessi dell’azienda, datore di lavoro e lavoratore possono concordare di rinunciare al periodo di preavviso.

dimissioni senza preavviso per giusta causa.

Quando l’interruzione immediata del rapporto di lavoro per volontà del lavoratore è sorretta da una giusta causa, è consentito rassegnare le dimissioni senza l’obbligo di preavviso, evitando qualsiasi penale.

La giusta causa è una circostanza che rende insostenibile la prosecuzione del rapporto di lavoro, come per esempio comportamenti illeciti del datore di lavoro, gravi violazioni delle condizioni lavorative o mancato pagamento dello stipendio.

Quando si presentano le dimissioni per giusta causa, è essenziale spiegare dettagliatamente le ragioni della propria decisione. Raccogliere prove a supporto delle proprie affermazioni è altrettanto importante per tutelarsi in caso di future contestazioni legali.

Si consiglia di rivolgersi a un consulente legale o a un rappresentante sindacale per verificare la legittimità delle dimissioni senza preavviso per giusta causa e valutare eventuali implicazioni legali e contrattuali.

Altri casi in cui è possibile dimettersi senza l'obbligo di preavviso sono: recesso durante il periodo di prova, dimissioni durante il periodo protetto, ossia entro il 1° anno di età del bambino.

quali sono le conseguenze delle dimissioni senza preavviso?

Le dimissioni senza preavviso, salvo nei casi in cui siano sorrette da una giusta causa o da uno dei motivi sopra menzionati, comportano conseguenze per il lavoratore che decide di interrompere unilateralmente e immediatamente il rapporto di lavoro.

Questa decisione può influire negativamente sulla sua reputazione. Dimettersi senza rispettare il periodo di preavviso priva il datore di lavoro del tempo necessario per trovare un sostituto o riorganizzare l’attività produttiva. Questo comportamento potrebbe essere percepito come inaffidabile e poco professionale.

penale per dimissioni senza preavviso.

Se il lavoratore rassegna le dimissioni senza rispettare i termini di preavviso previsti dal CCNL di riferimento, il datore di lavoro può richiedere un risarcimento per i danni subiti, noto come indennità di mancato preavviso.

Questa viene trattenuta dall’ultima busta paga del lavoratore ed è pari alla retribuzione che il dipendente avrebbe percepito se avesse lavorato durante il periodo di preavviso.

Concorrono al calcolo dell'indennità di mancato preavviso non solo lo stipendio base ma anche i componenti retributivi del salario aventi carattere continuativo, inclusi i ratei di tredicesima e quattordicesima e quelli relativi a eventuale vitto e alloggio.

Inoltre, le dimissioni senza preavviso potrebbero comportare la perdita dei vantaggi economici connessi all’interruzione del rapporto di lavoro, ove previsti. È il caso, per esempio, di premi o bonus legati alla presenza o al rendimento.

Il datore di lavoro potrebbe anche richiedere un risarcimento aggiuntivo per i danni subiti, se riesce a dimostrare che la mancata osservanza del periodo di preavviso ha avuto conseguenze economiche concrete e quantificabili sull’organizzazione.

Nella migliore delle ipotesi, può accadere che il datore di lavoro non abbia bisogno del periodo di preavviso: in questi casi, può accettare la decisione del lavoratore di interrompere immediatamente il rapporto di lavoro senza trattenere alcun importo in busta paga, privarlo dei vantaggi che gli spettano o intentare azioni legali.

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